Un pari che è storia, l’Atalanta blocca il Manchester City

Una serata memorabile, che ha acceso le stelle del Manchester City ma anche quelle nerazzurre dell'Atalanta di Champions e dei suoi tifosi.
7 Novembre 2019

Una serata memorabile, che ha acceso le stelle del Manchester City ma anche quelle neroblu dell'Atalanta di Champions e dei suoi tifosi. Finisce 1-1 a San Siro la quarta partita di Champions League 2019-2020 dell'Atalanta. Al via Gasperini schiera Ilicic in avanti, supportato (poco) dalle folate di Pasalic e Gomez, con Hateboer e Castagne sulle fasce, impegnati più a contenere che a spingere. In mediana Freuler e De Roon (male) a tentare di proteggere la difesa con Gollini, Toloi, Palomino (il migliore nel primo tempo) e Djimsiti.

Il City senza Aguero spazia sull'intero fronte offensivo, con De Bruyne e Sterling, spine nel fianco dei nerazzurri. Il vantaggio inglese arriva al 6' con un passaggio sbagliato di De Roon che diventa assist e concede a Sterling il quarto gol in due partite. L'Atalanta pare sul punto di capitolare e si affida a qualche sterile rilancio su Ilicic che delizia con un paio di controlli al volo, ma nulla più causa evidente solitudine. Gasperini a metà tempo arretra Pasalic in mediana e avanza Gomez, ma poco cambia. Gli inglesi padroni ottengono un rigore per trattenuta al limite, poi trasformata dal VAR in punizione dal limite. Sul tiro il VAR rileva un mani che questa volta concede il penalty. Jesus calcia a lato, con Gollini comunque sulla traiettoria. È la sliding door della serata: l'Atalanta si rianima e chiude in avanti, con i 35000 di San Siro che tornano a crederci.

Nel secondo tempo il piglio nerazzurro è quello dei giorni migliori. La squadra alza il baricentro e lascia negli spogliatoi qualsiasi timore reverenziale. Il gol del pareggio è meritato quanto spettacolare. Lancio in profondità raccolto da Gomez che scatta sulla sinistra e mette al centro un cross telecomandato per la testa di Pasalic che insacca perentorio sotto la curva Atalantina. San Siro è messo a dura prova.

La partita diventa un monologo nerazzurro, con Palomino imperiale in difesa e Ilicic ispirato in avanti, pronto ad aggredire centralmente sui rilanci lunghi. Su uno di questi Bravo (portiere del City entrato nel secondo tempo) si salva con tuffo di testa fuori area; in uno successivo è costretto a stendere Ilicic lanciato a rete. Cartellino rosso e City in dieci con in porta Walker da numero 1 improvvisato e sceneggiata City per oltre 7 minuti. Gasperini gioca anche le carte Malinowskyi e Muriel, ma il pari non si sblocca.

Il punto della Dea (il primo della storia in Champions) è meritato, nella storia e va quasi stretto. Da Zagabria arriva l'eco di un rocambolesco pareggio fra Dinamo e Shakhtar. Ci sono ancora due battaglie e nel girone c'è ancora (poca) speranza. L'Atalanta, statene certi, ci proverà: una Dea non è mai disposta a morire.

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