Val Seriana. Auto colpita da un sasso, a bordo bimbo di 3 mesi: ”Che li prendano e non succeda più”

L'episodio avvenuto lungo la statale della Valle Seriana. L'auto con a bordo Elena Zanga, Thomas Benagli ed il loro piccolo di 3 mesi è stata colpita da un sasso, forse lanciato. Dopo la denuncia, Sindaci e Provincia si attivano.
21 Luglio 2020

Era una domenica pomeriggio come tante quando lungo la statale della Valle Seriana, all'uscita della galleria Mondragone in direzione Seriate, Elena Zanga (29 anni, studia Scienza Motorie) ed il compagno Thomas Benagli (45 anni, body builder professionista) hanno visto un oggetto scuro, tondo e grosso cadere dall'alto e colpire il parabrezza della loro auto, una Audi, incrinandolo. Nei sedili posteriori il loro piccolino di tre mesi nemmeno, che dormiva beato. Un grande spavento, ma per fortuna nessun ferito.

La coppia, dopo uno sfogo sui social, ha denunciato l'accaduto ai Carabinieri di Albino. All'indomani, Elena Zanga ha un solo pensiero: “Che li prendano e non succeda più”, sottolinea. “Qualcuno ha lanciato un sasso sulla nostra automobile, sulla superstrada della Valle Seriana, al secondo cavalcavia dopo la galleria Montenegrone. Nostro figlio non si è accorto di nulla, dormiva. Mi sono voltata e ho visto i piedini. Sono scoppiata a piangere. Dentro ci erano entrati dei frammenti di vetro, al mio compagno nella mano”.

Sui social, qualcuno mette in dubbio che possa trattarsi di un gesto intenzionale. “Alcune persone dicono che il sasso potrebbe essersi staccato dalla montagna, ma come può arrivare dall’alto al centro della carreggiata, dalla parte del guidatore? – spiega la donna – Lo dico non per me, perché a noi è andata bene, ma per le altre persone che potrebbero rischiare”. Sopra la superstrada vi passano infatti strade comunali e ciclopedonali, ma il fatto dovrebbe essere accaduto in territorio di Scanzorosciate.

Il sindaco, Davide Casati, si è subito attivato ma la denuncia è fresca e richieste di approfondimenti a Comuni o uffici provinciali ancora non ci sono. “Non appena ho saputo della notizia – afferma il primo cittadino – ho chiesto alla polizia locale, e altri episodi non sono stati segnalati”. Anche il presidente Gianfranco Gafforelli conferma “Nemmeno agli uffici della Provincia mi avrebbero riferito fatti così gravi”. Ulteriori denunce non risultano, né chiamate al numero unico di emergenza 112, da gennaio.

Ma un altro episodio simile invece è avvenuto, nella mattina dello scorso mercoledì, a due fotografi che transitavano sulla stessa superstrada, nella stessa direzione, poco dopo essersi immessi a Nembro in zona Esselunga, prima della gallerie. Non vi è stata denuncia, forse per i danni limitati e per la fretta legata ad impegni lavorativi.

Abbiamo visto un'ombra, era qualcosa di scuro, tondo e grosso. Non erano di certo calcinacci – spiega il passeggero, 52enne di Ranica È arrivato da sopra, d'istinto abbiamo alzato il braccio per proteggerci. Pochi centimetri e avrebbe preso il vetro, invece ha colpito la cappotta di striscio. Il botto è stato forte, è rimbombato all’interno. Ci siamo chiesti da dove fosse arrivato, se fosse caduto da un camion o altro”.

La stessa ombra scura l'hanno vista Elena Zenga ed il compagno Thomas Benagli: “Thomas mi ha detto: “Era un sasso!” – ricorda la donna – Per me era di fiume, di quelli levigati. Con la coda dell’occhio ho visto una rete dal cavalcavia, siamo tornati indietro e avevo ragione. Il sasso chissà dove era rimbalzato”.

(Fonte e immagine in evidenza: Il Corriere della Sera)

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