Meno abitanti, crescono (incontrollati) i boschi: la situazione nelle valli Brembana e Imagna

Le aree boschive sono in crescita, soprattutto nelle valli. La causa è lo spopolamento, ma non solo. Ecco il rapporto sulle zone boschive bergamasche: crescita, incendi, disagi e alberi monumentali.
26 Aprile 2019

Il bosco sta crescendo: è quanto emerso dal Rapporto sullo stato delle foreste in Lombardia 2017 realizzato da ERSAF. Le motivazioni sono differenti, ma quella più rilevante è la progressiva crescita come conseguenza negativa allo spopolamento. Alberi e piante, 718 milioni nel 2017, prendono gradualmente il posto di pascoli e coltivazioni in quelle aree rurali o disagiate che sono lentamente soggette all'abbandono.

In Lombardia ci sono 20 complessi forestali e 34 alpeggi: la provincia di Bergamo è al terzo posto per quantità di boschi, con un indice di boscosità pari al 41%. Un dato importante, che rivela come la progressiva crescita coinvolga sia il nostro territorio di pianura che montano, come quello delle valli. Ad un'ampia area boschiva corrisponde anche una maggiore richiesta di legname e incidenza di incendi. La provincia bergamasca è la seconda con il 19,8% di legname richiesto, utilizzato prevalentemente “da opera”, ovvero per realizzare manufatti. Gli incendi boschivi sono una piaga che non risparmia nemmeno la nostra provincia: Bergamo è quarta con 24 roghi nel 2017 per una superficie totale di 352 ha. Il 57% degli inneschi ha avuto origine volontaria o involontaria, solamente 4 sono gli eventi riconducibili a cause naturali, il 2%, per un costo totale 998.728,50 euro.

Se si parla di boschi, non si può non parlare anche di strade agro-silvo-pastorali. Attualmente, in Lombardia, sono presenti in 349 Comuni, destinati a crescere fino a 390 con il completamento di quelle in costruzione. Nel territorio delle Comunità Montane Valle Brembana e Valle Imagna si contano un totale di 166 strade esistenti e 25 progettate: 73 (esistenti) e 36 (progettate) si trovano in Valle Brembana, 93 e 25 in Valle Imagna.

Da diversi anni, le condizioni dei boschi lombardi risentono delle condizioni climatiche mutate. Le anomale situazioni di caldo e freddo hanno infatti portato ad una situazione di maggiore vulnerabilità delle piante all’attacco di patogeni o parassiti. Un esempio rilevante è stato individuato a Piazza Brembana e a Mezzoldo, in alta Valle Brembana, con numerose infestazioni e patologie, specialmente a carico dell'abete rosso.

Ma il bosco non offre solo questo: è un luogo impenetrabile e quasi misterioso, che accoglie anche gli “alberi monumentali”. Queste particolari piante si contraddistinguono, infatti, per un importantissimo valore biologico ed ecologico, ma soprattutto storico, culturale ed anche religioso. In Lombardia sono presenti 41 specie monumentali, fra cui è di particolare rilievo l'antico abete bianco (chiamato “L'Aès”) di Roncobello, uno fra i due alberi più alti con 50 metri di altezza e ben 380 cm di circonferenza, molto famoso in zona.



(Fonte immagine in evidenza: “L'Aès” – roncobello.com)

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