Gli alti e bassi della guardia medica dei villeggianti: la protesta di Fuipiano Imagna

Il sindaco di Fuipiano Imagna: ''Non sono felice e non pagherò per questo servizio. Un medico a 10 chilometri rispetto a dove si trovano i villeggianti e i turisti, secondo me, non è un servizio''
13 Agosto 2020

Il servizio di continuità assistenziale stagionale, meglio conosciuto come la “guardia medica dei villeggianti”, è un servizio fondamentale per i nostri territori particolarmente soggetti all'afflusso turistico, ma in tempi di Covid anche un tema particolarmente discusso fra sindaci e Amministratori del territorio. A far storcere il naso, in particolare, è la mancata o ritardata copertura del servizio, annunciato con pochi giorni di anticipo e per un limitato periodo di tempo, oltre che la sua distribuzione non uniforme sul territorio, con l'apertura – di fatto – di un solo ambulatorio a servizio di più Comuni.

Diverse sono state le proteste sollevate dagli Amministratori brembani, a partire dal presidente della Comunità Montana Valle Imagna Jonathan Lobati, che a fine luglio in una nota indirizzata ad ATS sottolineava la necessità di un ripristino del servizio, al tempo attivato dal 13 al 31 luglio e oggi prorogato per ulteriori 10 giorni – dal 3 al 13 agosto. In Valle Imagna uno sfogo arriva da Fuipiano Valle Imagna, dove il servizio è attivo a Sant'Omobono Terme che, seppur vicina, dista ugualmente più di dieci chilometri dal piccolo Comune.

Non sono felice e non pagherò per questo servizio – sono le parole di Valentina Zuccala, sindaco di Fuipiano, pioniera della protesta per ripristinare a pieno regime la guardia medica anche nel suo Comune – Un medico a 10 chilometri rispetto a dove si trovano i villeggianti e i turisti, secondo me, non è un servizio. Soprattutto alla luce dell'inesistenza di un servizio di trasporto pubblico o privato”. Sulla scia dello sfogo di Fabio Bonzi, sindaco di Dossena, all'indomani dell'annuncio di sospensione del servizio a fine luglio Zuccala ha deciso di mandare una nota indirizzata al presidente della Comunità Montana Valle Imagna, Roberto Facchinetti.

A deludermi però è la poca reattività dei miei colleghi nel resto dei Comuni della Valle Imagna – spiega Zuccala – Ho riscontrato un atteggiamento di rinuncia, una sorta di rassegnazione che secondo me non va bene: bisogna agire e non accontentarci di tutto quello che accade. Il primo cittadino rincara poi la dose: “Tutti gli anni siamo alle solite, è come se improvvisamente arrivasse l'estate. Quest'anno la situazione è aggravata anche dalla presenza del Covid, che sicuramente ha inciso nei ritardi ma non giustifica la mancanza di un servizio fondamentale e basilare in alcuni paesi che, proprio a causa del virus, sono stati letteralmente presi d'assalto da turisti e villeggianti”.

Il sindaco Zuccala disapprova anche il ritardo di ATS nel comunicare le date di attivazione del servizio. “L'11 luglio abbiamo ricevuto la comunicazione che due giorni dopo sarebbe ripartito il servizio, per poi concludersi il 31 luglio – commenta il sindaco, che aggiunge – Fino al 1 agosto non avevamo notizie di una sua riattivazione (confermata successivamente dal 3 al 13 agosto, ndr), e questa a mio parere si tratta di una cosa male organizzata oltre che male pensata. Sono servizi basilari per la comunità e, oltretutto, la presenza per qualche ora del medico di continuità assistenziale garantiva gli scorsi anni anche un'apertura del dispensario farmaceutico”.

In un paesino come Fuipiano Valle Imagna, che conta poco più di 200 abitanti, i disagi provocati dalla mancanza di questo servizio si fanno sentire. “Non è raro che i villeggianti vengano in Comune a domandare del medico – conferma Zuccala – È una situazione che pesa anche sul nostro turismo”. E così Fuipiano diventa teatro di una “lotta contro i mulini a vento”, che il primo cittadino non ha intenzione di abbandonare. “Non sono per niente contenta del comportamento dei miei colleghi e continuerò a protestare – conclude decisa – Forse non porterà a nulla, ma tanto vale provarci. Sono abituata a combattere sempre, perciò non mi voglio arrendere nemmeno in questo caso. Non so come evolverà la situazione, ma almeno potrò affermare di essermi mossa per cercare di cambiare le cose”.

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