A Zogno va in pensione il medico di base: in mille con un sostituto provvisorio

Il medico di base va in pensione e circa 1000 residenti restano senza un sostituto definitivo. Accade a Zogno, dove Ats ha tamponato la situazione con un medico provvisorio, sebbene non ci sia ancora nulla di ufficiale.
1 Settembre 2020

Il medico di base va in pensione e circa 1000 residenti restano senza un sostituto definitivo. Accade a Zogno, dove la dottoressa Maria Grazia Donadoni – uno dei sei medici di base del paese – ha fatto sapere di aver ricevuto il via libera per il pensionamento, partito ufficialmente venerdì scorso. Ma di sostituti che potessero ereditare i suoi pazienti, neanche l'ombra. Così l'Amministrazione comunale ha contattato Ats, che per vie “ufficiose” ha fatto sapere di poter tamponare la situazione con medico provvisorio, la dottoressa Ilenia Scaglia, che potrà però sostituire Donadoni soltanto per un breve periodo, uno o due mesi al massimo.

La vicenda zognese, purtroppo, non è che l'ultima di una serie. La carenza dei medici di base, nella bergamasca, è un argomento già noto: sono una cinquantina ormai i medici prossimi alla pensione su circa 600 in servizio, altrettanti quelli che già si godono il meritato riposo, mentre le nuove leve tendono a scarseggiare. Perciò si ricorre a medici neolaureati, che non hanno ancora conseguito specializzazione, ma ciò significa mettere un “timer” al periodo di sostituzione.

La soluzione tampone non è ancora stata ufficializzata – ha spiegato il sindaco di Zogno, Selina Fedi, a L'Eco di Bergamoné al Comune, né ai mille assistiti, nonostante nell'ambulatorio della dottoressa Donadoni, lo stesso dove a breve prenderà servizio la sostituta, sia stata appesa una comunicazione con i riferimenti del nuovo medico. Quel che più ci preme è che ci arrivino presto rassicurazioni, visto che la sostituzione assicurata in via ufficiosa da Ats non è definitiva. Zogno deve continuare ad avere sei medici: abbiamo un territorio complesso, siamo stati fra i paesi più colpiti dall'emergenza, e abbiamo visto con i nostri occhi cosa significa dover vivere contando su un numero ridotto di medici di base. Durante la pandemia molti dei nostri medici si sono ammalati. Non possiamo permetterci di arrivare in autunno senza soluzioni definitive”.

Anche Giambattista Brioschi, presidente del distretto di Bergamo, si sta spendendo in prima persona per la situazione di Zogno. “Abbiamo segnalato la criticità ad Ats – ha spiegato – che ci ha assicurato una soluzione provvisoria. La dottoressa Scaglia dovrebbe essere operativa sin da subito, siamo solo in attesa che comunichi i suoi orari. In ogni caso mercoledì avremo un incontro con il Consiglio di rappresentanza dei sindaci per affrontare il problema su scala provinciale: non ci sono sostituti per i medici che vanno in pensione. Bisogna sollevare il tema a livello quantomeno regionale per trovare una soluzione organica a un problema che non può più essere affrontato solo con misure tampone”.

La medicina di famiglia – ha spiegato Guido Marinoni, presidente dell'Ordine dei Medici di Bergamo –nella Bergamasca è in grossa difficoltà. Ci sono situazioni critiche non solo a Zogno, ma anche in altri paesi come Onore, Ponte Nossa. Il carico di lavoro per un medico di base da noi è significativo. Ogni medico ha in media 1.500 assistiti, mentre nel resto d'Italia il rapporto è di solito uno a mille”.

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