Il turismo post-Covid nelle valli bergamasche: boom di affitti e seconde case, ma alberghi vuoti

Una strana estate 2020 che ormai, alle porte di agosto, sembra abbracciare sempre più il concetto di ''turismo di prossimità'', fatto di vacanze e soggiorni più o meno brevi che gravitano attorno a luoghi vicini tutti da scoprire, come le nostre valli.
28 Luglio 2020

Una strana estate 2020 che ormai, alle porte di agosto, sembra abbracciare sempre più il concetto di “turismo di prossimità”, fatto di vacanze e soggiorni più o meno brevi che gravitano attorno a luoghi vicini tutti da scoprire, come le nostre valli che si candidano a meta perfetta. Eppure, nonostante l'incertezza fosse dietro l'angolo fino a pochi mesi fa, la ricettività pare viaggiare su due binari diversi: da una parte affitti e seconde case – rigorosamente con giardino – prese “d'assalto”, dall'altro gli alberghi, che stanno registrano una stagione di affluenze fra le più basse di sempre.

Particolarmente sentita anche la mancanza dei turisti stranieri, in tempi di normalità una importante fetta del turismo bergamasco. I dati parlano chiaro: a giugno, gli arrivi esteri su tutto il territorio della provincia (non si sa se per turismo o lavoro), sono stati 1.038, quadruplicati rispetto a maggio che ne aveva registrati 258. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare anche gli andamenti delle iniziative di rilancio post-Covid, raccolti da Visit Bergamo, che mostreranno un quadro ancora più chiaro della situazione.

Non posso anticipare nulla di quello che diremo in quell’occasione, neanche per ciò che concerne i numeri, ma che ci sia stata una grandissima sofferenza è evidente — afferma Christophe Sanchez, amministratore delegato di Visit Bergamo — Assistiamo ad una lenta ripresa dei flussi con un turismo di prossimità, quasi totalmente lombardo, con la componente legata al trekking e alle biciclette, quindi al turismo del movimento che sta recuperando terreno”.

1072 mercatino2 - La Voce delle Valli

Sì, quindi, al turismo di prossimità, che favorisce e mette sotto i riflettori soprattutto la stanzialità residenziale, ovvero l'affitto di appartamenti sul breve e lungo periodo – da una sola settimana ad un mese intero –, fino alle seconde case, tutte preferibilmente con giardino. È ovvio pensare, quindi, che la risposta turistica nelle nostre valli non stia andando male ma, anzi, potrebbe essere proprio il loro turno per “brillare”: in Valle Seriana ad esempio, come affermato dall'ufficio di Visit Presolana, la “stagione” è già cominciata a giugno, quando sono state registrate numerose presenze ed una crescita nei flussi del fine settimana.

A rallentare sono gli alberghi. Il tasso di occupazione delle camere, ad oggi, è soltanto del 20-25% delle potenzialità nelle località turistiche, soprattutto in città. Ma ciò comprende anche le nostre valli, in particolare la Valle Brembana che da sempre – oltre alle seconde case – si affida agli alberghi (e ai b&b) per accogliere i propri turisti, in particolare di una certa età. “Rimanere aperti in questo periodo significa non riuscire nemmeno a coprire i costi vivi – afferma Giovanni Zambonelli, presidente Ascom ma lui stesso albergatore – ma la continuità della presenza e dell'apertura è un investimento per il futuro e per la nostra clientela. Nelle nostre valli, la clientela alberghiera è soprattutto costituita da persone anziane, molto fidelizzate ma che quest'anno non hanno prenotato per paura del Covid”.

E il bonus vacanze? Su 270 alberghi fra Bergamo e provincia, chi lo accetta sono soltanto 22, poco più dell'8%. “C'è una certa difficoltà ad accedervi – dichiara Oscar Fusini, direttore di Ascom – sia da parte della clientela che deve superare tre step burocratici, sia da parte dell'operatore che con il bonus non riceve contanti, ma sconta un credito di imposta. Questo costituisce un deterrente in alta stagione, ma potrà costituire un incentivo per il mese di settembre”.

Per la maggior parte dei bergamaschi sarà dunque una estate all'insegna della scoperta del proprio territorio, in particolare nei fine settimana con gite brevi “mordi e fuggi”. È nei weekend infatti che si registrano i boom di presenze: i turisti, data l'assenza di eventi o attività aggregative, scelgono così la tranquilla vita delle passeggiate, pedalate all'ombra delle ciclopedonali o scampagnate in montagna. Nell'attesa che tutto torni alla normalità.

(Fonte: Il Corriere di Bergamo | Immagine in evidenza: Visit Brembo)

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