Impianti Carona, acquisto grazie al prestito dei fondi Bim dai Comuni dell’alta valle?

A prestare a Carona i fondi necessari per l'acquisto degli impianti di Val Carisole potrebbero essere i Comuni dell'alta Valle Brembana, attraverso i fondi del Consorzio Bim.
17 Giugno 2020

Degli impianti in Val Carisole, nel territorio di Carona, se n'era già parlato qualche giorno fa: il Comune infatti aveva deciso di non perseguire l'acquisto degli impianti di risalita, lasciando andare a vuoto l'ultima asta (scadenza 15 aprile) che ha di fatto messo uno stop all'operazione partita lo scorso autunno, dove l'Amministrazione comunale con l'aiuto di Regione Lombardia con un prestito di 1 milione e 550 mila euro avrebbe voluto acquistare gli impianti di risalita di Brembo Super Ski e le seggiovie di Alpe Soliva, Conca Nevosa e Valgussera oltre che all'impianto di innevamento.

Ora però una luce in fondo al tunnel pare esserci accesa: a prestare a Carona i fondi necessari per l'acquisto potrebbero essere i Comuni dell'alta Valle Brembana, attraverso i fondi del Consorzio Bim. L'idea giunge dalla Comunità Montana Valle Brembana e – per adesso – dal Comune di Branzi. “Per l'acquisto delle seggiovie della Val Carisole serve un milione e mezzo? – ha dichiarato il vicesindaco di Branzi Gabriele Curti a L'Eco di BergamoEbbene il Comune di Carona, o Carona e Foppolo insieme chiedano agli altri Comuni un prestito, da restituire in vent'anni: sarebbero circa 75 mila euro l'anno che Carona potrebbe pagare con gli affitti delle seggiovie. Se Regione Lombardia, tramite Finlombarda, non avesse le possibilità di fare prestiti a Carona, siano i Comuni a farlo”.

Regione Lombardia, infatti, sembrerebbe restare in gioco per la questione prestiti. Nella sua proposta irrevocabile di acquisto, il Comune aveva versato una cauzione di 200 mila euro subordinata dal ricevimento di un contributo regionale per coprire il restante milione e 350 mila euro che il Comune avrebbe restituito in vent'anni. Ma i fondi, di fatto, non sono arrivati. L'assessorato alla Montagna della Regione, in una nota stampa, ha sottolineato “l'impossibilità di ogni tipo di finanziamento a fondo perduto su quel tipo di intervento”.

Gli impianti avrebbero già infatti ottenuto in passato un finanziamento regionale, motivo per cui per legge si esclude un secondo finanziamento. Ma per un finanziamento a restituzione la questione pare non essere chiusa totalmente: gli uffici regionali, infatti, si sarebbero presi l'impegno di verificare con Finlombarda, la finanziaria di Regione, se esistono strumenti idonei e adeguati a questo tipo di intervento, che garantisca il finanziamento direttamente da Finlombarda su richiesta del Comune di Carona. Durante il recente incontro dell'assessorato regionale con il Comune, è stata condivisa l'importanza del comprensorio per tutta l'alta Valle. “Motivo per cui Regione Lombardia si è assunta l'impegno di verificare con gli altri enti, Comunità Montana e Comuni, la loro disponibilità ad intervenire in questa operazione di recupero”. L'eventuale accordo coinvolgerà solamente Enti locali, Comunità Montana e Comune.

Sembra quindi che a muoversi per primi debbano essere i Comuni: si torna dunque all'idea di un prestito che coinvolga tutta l'alta Valle Brembana. “Siamo pronti ad organizzare un tavolo con Enti pubblici e sindaci per affrontare il problema – ha dichiarato Jonathan Lobati, presidente della Comunità Montana – Al momento la Comunità Montana non ha risorse ma sosterremo l'eventuale richiesta del Comune di Carona per un prestito dal Bim: ogni Comune ha la possibilità dal Bim di indebitarsi per 250 mila euro, è il cosiddetto fondo di rotazione. Se ogni Comune dell'alta Valle prestasse 50 mila euro di tale quota, arriveremmo già a un milione di euro. In più, l'assemblea potrebbe deliberare altri contributi a fondo perduto: il tutto va inserito in un piano che deve tener conto dei costi di manutenzione e dei collaudi degli impianti e del canone di affitto che il Comune di Carona applicherà al gestore delle sue seggiovie”.

La prossima asta per l'acquisto delle seggiovie è fissata a settembre, per circa un milione e mezzo di euro – un ribasso del 50% rispetto alla volta precedente. “I soldi dal Bim ci sono – ha sottolineato Curti di Branzi – Se la proposta va bene, Branzi farà la sua parte”. Carona, dal canto suo, parrebbe non essere più disposta ad agire in solitaria. “La Comunità Montana è disponibile a partecipare all'operazione – ha aggiunto Lobati – Possiamo sicuramente fare da collante fra i Comuni e lavorare insieme per i finanziamenti Bim”. Il prestito dei fondi Bim “è una fattibile e auspicabile – ha aggiunto Carlo Personeni, presidente del Consorzio Bim – La Comunità Montana che, a breve, avrà a disposizione i fondi, deve prendersi a cuore il problema. Il comprensorio è trascinante per l'intera valle. Occorre ripartire e progettare e, in questa fase di difficoltà del turismo a lungo raggio, sono certo che i piccoli comprensori sciistici potranno trarre grossi vantaggi. Ma occorre sedersi a un tavolo, mettere da parte rancori e campanilismi”.

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