Il sindaco di S.Pellegrino diffida l’Agenzia delle Entrate: ‘riaprite lo sportello di Zogno’

Anche il sindaco di San Pellegrino Terme Vittorio Milesi si oppone alla chiusura dell'Ufficio Territoriale dell'Agenzia delle Entrate di Zogno, chiuso ufficialmente lo scorso 28 ottobre.
14 Novembre 2019

Dopo i parlamentari di Forza Italia Alessandra Gallone e Gregorio Fontana e la mozione urgente presentata dal Comune di Zogno, anche il sindaco di San Pellegrino Terme Vittorio Milesi si oppone alla chiusura dell'Ufficio Territoriale dell'Agenzia delle Entrate di Zogno, chiuso ufficialmente lo scorso 28 ottobre a causa di carenza di personale e scarsa affluenza allo sportello, attraverso una diffida indirizzata ai Direttori a livello nazionale, regionale e provinciale e al prefetto di Bergamo.

Nella missiva inviata dal primo cittadino, viene sottolineata la necessità del mantenimento di questo servizio, soprattutto alla luce delle segnalazioni di cittadini, professionisti ed imprese che lamentano gravi disagi a seguito della cessata attività dello sportello, unita anche al fatto di dover far riferimento ai ben più lontani uffici di Bergamo. Le cause di questa chiusura sarebbero da attribuirsi a scarsa affluenza e alla mancanza di personale, motivazione contestata da Milesi che cita l'operatività di altri sportelli della provincia, come quello di Clusone, Ponte San Pietro, Treviglio, Lovere e Romano di Lombardia.

“Per l’ennesima volta – commenta il sindaco Vittorio Milesi emerge con chiarezza la scelta di penalizzare la Valle Brembana che costituisce una realtà montana tra le più emarginate e periferiche della Provincia di Bergamo con Comuni dell’Alta Valle che distano anche 60 Km dalla città capoluogo. È indispensabile chiedere l’immediata riapertura dell’Ufficio Territoriale di Zogno per evitare i pesanti e inaccettabili disagi che derivano ai cittadini di 37 Comuni della Valle Brembana da tale situazione e al tempo stesso un’ulteriore grave penalizzazione del territorio montano della stessa Valle Brembana”

Milesi chiede ai Direttori di ritirare il provvedimento di chiusura dell'Ufficio entro 15 giorni: passato il tempo limite, afferma, l'Amministrazione Comunale si attiverà per promuovere iniziative che possano consentire il ripristino dell'importante servizio “ingiustificatamente interrotto”.

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