In Valle Imagna ”ingaggiate” le api per misurare la qualità dell’aria (e del miele)

Il progetto è promosso dal Comune di Capizzone e ha come obiettivo quello di costruire un quadro completo sullo stato di salute dell'aria e della produzione di miele, sfruttando la capacità di "sentinella ambientale" delle api.
15 Maggio 2021

Forse non tutti sanno che le api, oltre ad essere fondamentali per la sopravvivenza dell'intero pianeta, sono anche delle naturali sentinelle ambientali in grado di misurare con estrema precisione lo stato di salute dell'area in cui vivono. Non è raro, infatti, che aziende ed imprese sfruttino questo incredibile “talento” installando alveari nelle proprie sedi di lavoro, nell'ambito di programmi di monitoraggio dell'aria.

È proprio questo il concetto che sta alla base del nuovo progetto di bio-monitoraggio dell'ambiente in Valle Imagna, promosso dal Comune di Capizzone in collaborazione con l'Associazione Produttori Apistici della Provincia Bergamo e con il contributo della Comunità Montana Valle Imagna, che ha visto coinvolte due aziende agricole del territorio: L'Ape Loca di Berbenno e Bianca Ape di Capizzone, scelte perché alla stessa quota altimetrica seppur in due Comuni differenti.

Ma come funziona il progetto? A cadenza regolare un tecnico si dirigerà sul posto per campionare i due speciali alveari dotati di una piccola bilancia, già installati all'interno delle aziende agricole. Si indagherà principalmente sulla presenza o meno di agenti inquinanti nell'aria – ed in particolare di glifosato, un comune pesticida ad uso domestico –, analizzando la quantità di miele prodotta e verificandone la costanza nel tempo, ma anche i pollini e la cera frutto dell'instancabile lavoro delle api.

L'obiettivo è costruire un quadro completo sullo stato di salute dell'aria valdimagnina, seppur circoscritto all'interno di una piccola zona, e della produzione nel prossimo futuro, alla luce (soprattutto) delle recenti difficoltà dovute alle condizioni meteo piuttosto avverse che hanno pericolosamente compromesso il lavoro di migliaia di apicoltori.

 

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“Si tratta di un progetto molto semplice, ma al tempo stesso dalla grande complessità – spiega Manuel Locatelli, titolare dell'Azienda Agricola L'Ape Loca – Grazie al monitoraggio, infatti, abbiamo un riscontro concreto sulla qualità dell'aria in Valle Imagna, oltre che del miele, cera e polline effettuando così uno studio a 360° sul lavoro delle api. Al tempo stesso, si rivela uno strumento molto utile anche per la tutela e la salvaguardia della nostra valle”.

Capizzone non è nuova ad iniziative che coinvolgono questi piccoli insetti impollinatori. Nel 2019 è entrata a far parte dei 25 comuni selezionati a livello internazionale per partecipare al progetto “BeeAware” realizzato dalla Rete di Comuni Alleanza nelle Alpi in collaborazione con CIPRA e l'associazione 'Città Alpina dell'anno' con l'obiettivo di proteggere e tutelare le api. Nell'ambito di questa iniziativa l'Amministrazione comunale ha organizzato una serie di progetti, fra cui la “Festa del miele” ed il “Bee Hotel”, una sorta di nido artificiale dedicato ad ospitare le api selvatiche.

“Dopo aver organizzato una serie di iniziative nell'ambito del progetto internazionale, abbiamo deciso di dare un proseguo mettendo a punto questo bio-monitoraggio ambientale che coinvolge due Aziende Agricole del nostro territorio. – conclude Alessandro Pellegrini, sindaco di Capizzone – Il lavoro di campionatura partirà nel mese di maggio, ma il progetto, in realtà, era previsto per lo scorso anno. A causa dell'emergenza sanitaria abbiamo dovuto lasciare in stallo l'idea. Il costo complessivo è di 10mila euro, finanziato per metà dalla Comunità Montana Valle Brembana e per l'altra metà da due società private, ovvero uno studio di progettazione e una società che si occupa di energie alternative”.

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