L’almennese Milena Zarbà vince la borsa di studio in memoria di Mario Merelli

È Milena Zarbà, 26 anni di Almenno San Salvatore la vincitrice della borsa di studio a memoria di Mario Merelli, grazie al suo progetto ''Nutrimento e vita: prospettive delle Terre Alte'', una sorta di ''distretto del cibo''
13 Marzo 2019

È Milena Zarbà, 26 anni di Almenno San Salvatore la vincitrice della borsa di studio a memoria di Mario Merelli, grazie al suo progetto “Nutrimento e vita: prospettive delle Terre Alte”. Una sorta di “distretto del cibo” che sappia riunire i prodotti orobici sotto un unico scopo all'insegna della sostenibilità economica, sociale e ambientale del territorio montano.

Milena è una giovane di Almenno San Salvatore ed è studentessa di Scienze e tecnologie agrarie alla Statale di Milano, con una grande passione per l'alta quota. L'idea del suo progetto nasce dalla volontà di stabilire un punto di incontro e collaborazione fra le imprese agricole del territorio, alla luce di una realtà che sia sostenibile e che promuova l'agricoltura dei nostri territori. Fra i progetti che il distretto vorrebbe promuovere, dunque, la realizzazione di una sorta di “Emporio” dell'agricoltura e artigianato, oltre che azioni di educazione alla sostenibilità – in collaborazione con le Università – mercati settimanali di cultura a sfondo contadino e valorizzazione di percorsi a tema.

L'obiettivo è, dunque, riunire tutte quelle attività della montagna, come l'agricoltura, la produzione di prodotti, l'artigianato, per promuoverle e rilanciarle, anche a livello turistico e di comunicazione, grazie all'istituzione di una “Carovana delle Orobie” che faccia da palcoscenico a quelle persone che vivono la montagna giorno per giorno, fra sostenibilità e ciò che offre il territorio.

Il progetto, dal nome “Nutrimento e vita: prospettive delle Terre Alte” vuole anche promuovere una serie di attività a livello economico, sociale e ambientale, attraverso lo sviluppo di una bioeconomia delle Orobie e la produzione di risorse che siano biologiche e rinnovabili, con la realizzazione di “corridoi” ecologici e il recupero di alcune coltivazioni locali, come lo zafferano.

Il progetto della giovane valdimagnina è, secondo il presidente del Cai di Bergamo Paolo Valoti in una dichiarazione rilasciata a l'Eco di Bergamo, “caratterizzato da una grande concretezza. È importante incentivare i giovani e rimanere in ambiente montano a vivere e lavorare perché rimanere in montagna è l'essenza della vita sul pianeta, significa difendere un patrimonio di cultura e di coltura da salvaguardare e da tramandare ai giovani e con i giovani”.

Il premio di studio Mario Merelli, è stato istituito dalla Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano in collaborazione l’Università degli Studi di Bergamo e il Museo delle storie di Bergamo, a memoria del famoso alpinista bergamasco e aperto a tutti i giovani studenti universitari della provincia di Bergamo.


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