Reddito di Cittadinanza per 25 mila in Bergamasca, ma nella valli poco interesse

Se si analizzano i soli parametri ISEE, e si tiene conto dell’afflusso registrato al CAF CISL, a Bergamo e provincia potrebbero far richiesta di Reddito di Cittadinanza 25.000 persone o nuclei familiari.
15 Febbraio 2019

Se si analizzano i soli parametri ISEE, e si tiene conto dell’afflusso registrato al CAF CISL, a Bergamo e provincia potrebbero far richiesta di Reddito di Cittadinanza 25.000 persone o nuclei familiari. Il grosso delle richieste è stato registrato nelle sedi CAF di Treviglio e Grumello, mentre nelle valli è meno alto l'interesse.

Gli appuntamenti per la compilazione del modulo sulla ricchezza personale hanno una crescita continua rispetto alle settimane precedenti: nei prossimi giorni, nei CAF CISL delle diverse sedi provinciali arriveranno circa 10.000 persone per compilare la domanda per l’ISEE (il documento ufficiale lo rilascerà l’INPS) e dai calcoli sulle domande già espletate e sulle proiezioni rispetto ai dati degli anni scorsi, almeno la metà dei richiedenti sarà sotto la fatidica soglia dei 9.360€, cioè uno dei parametri da rispettare per vedersi riconoscere il Reddito o la pensione secondo il recente decreto.

“Sono sempre più le persone che entrano nei nostri uffici – dice Monica Gardana, responsabile del CAF CISL provinciale – per informazioni su come ottenere il RdC. Ed è tale l'interesse tra i cittadini che da gennaio a oggi sono stati emessi quasi 5.000 dichiarazioni ISEE e ben 2.151 sono inferiori al tetto richiesto dal decreto. Se guardo il planning degli appuntamenti, si vede chiaramente una vera e propria crescita esponenziale da qui a fine marzo, in città come nelle sedi periferiche. Ci sono picchi di affluenza soprattutto nella sede di Grumello e Treviglio, mentre meno “interesse” sembra riscontrare nelle valli, dove comunque il dato relativo al reddito rimane sopra il 30%”.

Quindi, se in queste ultime settimane agli sportelli CAF la parola più pronunciata dagli utenti è una sola, ISEE, negli uffici fiscali della CISL bergamasca, si viaggia alla media di 1500 pratiche alla settimana. “Valutare in termini numerici l’incremento delle persone è difficile – continua Gardana -, perché molte delle persone che vediamo erano già seguite dai nostri operatori. Ma devo dire che tutte sono interessate a questo nuovo provvedimento e credo che molti di loro abbiamo le caratteristiche, almeno reddituali, per riuscire ad ottenerlo”.

“È un dato atteso, anche se importante, quello emerso dalla proiezione dei nostri CAF – dice Francesco Corna, segretario generale della CISL di Bergamo -: denuncia la situazione di povertà che colpisce anche il nostro territorio e sul quale da tempo denunciamo e ci battiamo. Anche nel nostro territorio ricco, infatti, la forbice tra chi possiede di più e quelli che hanno meno si allarga prepotentemente. Però, se dobbiamo riportarlo agli obiettivi del RdC siamo preoccupati della reale efficacia dello strumento, che mischia misure di intervento sul reddito e velleità di favorire l’occupazione. Da questo punto di vista, il ruolo che secondo il decreto dovrebbero svolgere i Centri per l’Impiego sconterà immediatamente lo stato di poca attenzione che gli stessi hanno vissuto negli ultimi anni, senza ricambio di personale e di adeguamento strutturale. Eppure, nei disegni del Governo, proprio i centri per l’Impiego dovrebbero essere determinanti nella realizzazione del progetto. Poi, il procedimento di ottenimento risulta molto complesso, e l’iniziativa svilisce parzialmente il ruolo giocato dai comuni sul Reddito di inclusione e il lavoro di rete che per questo si era messo in campo. Se l’obiettivo è combattere la povertà, allora vanno rinforzati i comuni e le loro azioni; se invece si vuole creare lavoro, allora bisogna investire in strutture di politiche attive e attivare i finanziamenti utili a far ripartire opere e infrastrutture e il circolo virtuoso che crea occupazione”.

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