Guerrieri d’Occidente capitolo 3

Terzo capitolo di Guerrieri d'Occidente, racconto tra fantasia e storia ambientato alle falde del Resegone durante il 481 d.C.
27 Aprile 2019

I GUERRIERI D’OCCIDENTE

CAPITOLO 3 – (PER LEGGERE CAPITOLI PRECEDENTI: capitolo 1capitolo 2)

Guerrieri celti-orobi per terra e per mare

Era l’alba e il sole illuminava i pinnacoli del tempio e le onde del golfo nel porto di Pyrgi. Le navi etrusche e fenice erano pronte per salpare alla volta dell’oriente. Le schiere dei guerrieri celti e liguri sotto la guida dei comandanti etruschi allo spuntare del sole salirono sulle navi ognuno ai propri posti. Leucos e Lug affrontarono il viaggio insieme sulla trireme della flottiglia etrusca . La grande flotta era pronta e con la partenza dei grandi navigli fenici si mossero tutte le altre imbarcazioni con lentezza ed imponenza tra le acclamazioni ed i saluti del popolo di Pyrgi e di Cere ( Cere grande città etrusca vicino a Pyrgi) che anche dal porto assisteva all’evento .

Lug sul ponte della sua nave ammirava meravigliato la partenza e la grandezza di quella spedizione e gran parte della giornata la passava lì assorto nei suoi pensieri mentre il suo sguardo rincorreva il gioco delle onde . Al terzo giorno di navigazione Leucos andò dal compagno dicendogli: “ Il viaggio è a buon punto. Ci stiamo avvicinando allo stretto di Scilla e Cariddi che divide due mari : due mostri temibili ne insidiano le sponde, il posto è molto pericoloso e per di più controllato dai siracusani; speriamo di poter sfuggire a questi nostri nemici in modo da avere via libera fino all’Asia .”“Qui sulla nave mi sento a disagio ed inutile e mi dispiace di non potervi dare una mano in momenti come questi. L’unica cosa che posso fare e di esercitarmi ogni giorno con l’ascia e con lo spadone per avere una buona prestazione quando saremo a terra “– E mentre parlava Lug faceva vibrare in aria la sua possente scure di ferro incutendo quasi paura a Leucos che preoccupato gli disse: “ Stai attento ad adoperare quell’arma o farai strage già qui sulle navi “.

Mentre i due amici parlavano, Brenno il capo degli Orombovi, comunicò alle truppe che la flotta aveva raggiunto lo stretto di Sicilia: il mare si faceva sempre più mosso e all’orizzonte apparvero alcune navi greche dei siracusani ,con abili manovre schierandosi a formazione di difesa ,la flotta sotto la guida dei fenici ,riuscì a superare lo stretto entrando in mare aperto fino a raggiungere Cartagine ,la “città-nuova” dei fenici che li aveva soccorsi con la sua squadra da guerra .Il viaggio proseguì tranquillo ; per rifornire le navi e gli equipaggi la spedizione fece scalo a Naucrati,un grande emporio commerciale dell’Egitto, conquistato ai greci dal Grande Re Dario.

Navigando lungo la costa e superata la Fenicia le navi attraccarono a Mileto colonia greca dell’Ionio assoggettata all’impero persiano.Finalmente la flotta era arrivata nelle terre del Grande Re e rimaneva ferma nel golfo aspettando l’adunata generale per l’inizio della guerra .-“ Lug,– disse Leucos all’amico – ora sarai contento ,il nostro viaggio proseguirà per terra dove ti senti più a tuo agio,. Dalla Ionia condurremo i nostri guerrieri alla città di Sardi ,grande città della Lidia ,antica terra di origine del mio popolo:là è il concentramento di tutti gli eserciti del Grande Re”.-“ Mi interessa conoscere queste nuove terre e questi nuovi popoli e sarai al mio fianco per portare a termine in questa terra di Lidia la missione affidatami dal sacerdote di Pyrgi Rasenna”.

Raggiunsero la grande metropoli di Sardi (Capitale del regno di Lidia in Asia Minore ) la cui fama era giunta anche in Occidente . Raggiunsero la grande metropoli di Sardi la cui fama era giunta anche in Occidente : la città sorgeva su una pianura circondata da montagne ,era protetta da possenti mura in pietra e vi si poteva accedere da quattro grandi porte ognuna posta ai quattro punti cardinali . Leicos e Lug entrarono dalla porta dove tramonta il sole e si avviarono all’interno della città: Le vie erano spaziose e le case sorgevano con ordine ai loro bordi . Queste ultime erano tutte in pietra e le più grandi erano costruite su più piani . Lug era meravigliato perché mai aveva visto una città di tale bellezza né a Pyrgi, né a Eryx né ad Acerra .Uguale meraviglia suscitavano lui ed i suoi guerrieri negli abitanti di Sardi ,che rimanevano stupiti vedendo per la prima volta uomini di così grande statura ,biondi di capelli,con gli occhi azzurri ,armati di spade e di asce poderose . Al centro della città sorgeva il tempio di Ahura Mazda (i persiani ,rispettosi degli dei di tutti i popoli ,riconoscevano un un’unica divinità ”il Sapiente Signore”) ed il palazzo del satrapo (satrapo:governatore di una regione dell’impero persiano ) decorato con grandi statue e bassorilievi .

Il celta pensava che gli dei avessero edificata una città così perfetta ,perché non poteva credere che solo gli uomini fossero stati capaci di costruirla .-“ Effettivamente – rispose Leucos alle considerazione dell’amico –questa metropoli ospita molti dei , venerati dai molti popoli che l’anno costruita ed abitata ; tuttavia non ho ancor trovato ,girando per le strade in questi giorni di sosta , un tempio del dio Sole, ne il segno del sole raggiante che noi dobbiamo cercare “. (il racconto continua con la a quarta puntata : “ alla ricerca della Patria antica” ).

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