Elena e la sua Bottega: ”profumo di pane fresco e gentilezza”

La 25enne Elena Galizzi di San Giovanni Bianco gestisce 'La Bottega', storico negozio del Villaggio, da quando aveva 21 anni. Ecco la sua storia.
11 Agosto 2020

“La Bottega” è un negozio alimentare che ha visto i diversi gestori passarsi il testimone dai primi anni ‘60, anni in cui difatti la bottega ha aperto la sua piccola porta. La nuova gestrice è Elena Galizzi25enne originaria di San Gallo, una frazione di San Giovanni Bianco. Anche se ormai, non si può più considerare “nuova” perché di fatto si occupa del suo negozio da ben 4 anni.

“La voglia di svolgere questo mestiere è decisamente nata per caso: era luglio del 2016 quando ho letto un annuncio che diceva “cedesi attività”. In un momento di impieghi saltuari che mi portavano a gran poco di concreto, mi sono interessata di più a questo annuncio, per poi scoprire che si trattava del negozio storico del Villaggio, località di San Giovanni Bianco, quello della famosa Maria Teresa. La prima cosa che ho pensato è stata: “Wow, questo sarebbe il lavoro della mia vita!” – ci racconta la ragazza, poi continua – Per qualche giorno, senza dire niente a nessuno, ho pensato e valutato le varie sfaccettature che ci possono essere dietro ad un lavoro autonomo. Avrei dovuto lasciare i miei lavori saltuari per buttarmi in un’avventura totalmente nuova. Certe volte pensavo: “Si, lo faccio”, altre invece mi demoralizzavo e mi dicevo: “Eli, rimani con i piedi per terra”

Finché un giorno, consapevole che avrei avuto bisogno di qualcuno che mi spronasse, l’ho detto ai miei genitori che con orgoglio mi hanno subito risposto: “Se vuoi, noi ci siamo”. È stato allora che non ho più avuto dubbi!”. La scelta è stata facilitata dalla vicinanza del locale a casa sua, anche se in realtà Elena ama la Valle Brembana, quindi non si sarebbe comunque spostata troppo, e dal fatto che si è diplomata all’istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme, che le ha permesso di ritirare l’attività senza fare corsi specifici.

“Fin da bambina ho sempre amato i negozietti di paese: quando la mamma mi mandava a prendere il pane e il prosciutto, ero sempre molto entusiasta, oltre a sentirmi grande e responsabile rimanevo colpita dall’affabilità della commessa e delle clienti più anziane che mi lasciavano passare avanti perché ero piccola. La cosa che però ho ancora impressa nella mente è il profumo di questi piccoli negozi, profumo di pane fresco e gentilezza che mi facevano sentire “a casa””, spiega con lo sguardo perso nel tempo. 

Sono stati dunque il sostegno dei genitori e il suo amore per i negozi di paese a spingerla a ritirare questa attività. “All’inizio di questa avventura, per circa due settimane, mi ha affiancata la ex titolare: mi ha insegnato molte cose e dato tanti consigli anche se in questo lavoro non si smette mai di imparare. I clienti abituali hanno iniziato a conoscermi mentre cercavo di imparare questo mestiere, anche se io ero un po’ impacciata all’inizio e per loro ero “quella nuova”. La maggior parte dei prodotti e della merce in vendita è rimasta invariata nonostante il cambio di gestione, e questo ha facilitato le cose ai clienti: l’unica cosa che hanno dovuto imparare è il mio nome, anche se a volte dopo anni mi chiamano ancora Francesca, Deborah o Maria Teresa e insieme ci facciamo una risata”, racconta Elena divertita.

Gestire un’attività da soli e così giovani, non è mai semplice: “Bisogna essere attenti a molti fattori: ordini, scadenze, pagamenti, e così via. Ho il negozio pieno di post-it per paura di dimenticarmi qualcosa! Poi ci si fa l’abitudine, diventa routine e certe cose si fanno in automatico” Fortunatamente con lei c’è sempre il suo braccio destro, come lo chiama lei, la sua mamma, che la aiuta tutte le mattine e quando ne ha bisogno: “A volte ci scontriamo un po’, però siamo proprio una bella squadra io e la Nico, non so come farei senza di lei!”.

Ci sono poi anche dei pro e dei contro, anche se la solarità di Elena la porta a dare molto più valore alle cose positive: “Con la maggior parte dei clienti si è creato un rapporto speciale, quasi confidenziale e di amicizia. Sono gentili e riconoscenti nei nostri confronti e questo per noi è molto importante. È bello sapere che il cliente apprezza ciò che facciamo, che si fida di noi e che quando esce dal negozio è soddisfatto degli acquisti che ha fatto. Quello che noi vogliamo è che la clientela si trovi bene nel nostro negozio e con i nostri prodotti e ogni giorno cerchiamo di rendere possibile tutto questo. Un aspetto negativo sono i pochi diritti: non ci sono ferie e non ci sono malattie, si lavora anche se è Pasqua o Natale e si riposa solo la domenica (per fortuna!). Gli aspetti svantaggiosi vengono però dimenticati, e il cuore si riempie di gioia, quando entra un cliente dicendo: “Vengo da te a prendere il salame e i formaggi, perché buoni come li hai tu non li ha nessun altro!””

A volte però, bisogna far fronte alla realtà e ci scontra con la concorrenza: “Con l’avvento dei supermercati, e a San Giovanni Bianco ce ne sono ben due, e dei centri commerciali, i piccoli negozi ne hanno risentito sicuramente parecchio. La bottega sotto casa non è più il negozio dove andare a fare la spesa quotidianamente, spesso è vista come ultima spiaggia, cioè “In casa mi manca una cosa e al posto di fare coda al supermercato vado lì”. 

“Questa cosa mi fa un po’ preoccupare perché sembra che i piccoli negozi di paese siano con il tempo destinati a scomparire – spiega un po’ abbattuta, ma poi si riprende – Nonostante questo, cerchiamo sempre di farci forza. Una scatola di tonno, un pacco di farina o una confezione di pasta si possono tranquillamente trovare in ogni tipo di negozio, anche al supermercato, quello che magari non puoi trovare è l’alta qualità. Da noi il pane arriva fresco ogni mattina, insieme alle brioches, alla focaccia e alla pizza; il fresco ci viene consegnato giornalmente, i nostri salumi e formaggi sono di prima scelta e soprattutto teniamo molti prodotti nostrani, della valle e a km 0. Quello che vogliamo è soddisfare al meglio i clienti con sapori e profumi che non si trovano dappertutto”, conclude Elena.

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