Davide Baldaccini, il futuro del ciclismo targato San Giovanni Bianco

''Alle medie stavo per scegliere il calcio, poi però il cuore mi ha detto di montare in sella. Papà mi ha supportato''.
15 Aprile 2020

I pedali lo hanno portato da San Giovanni Bianco fino ai mondiali di ciclismo a Doha. Questo è il percorso di Davide Baldaccini,  giovane ciclista brembano di 22 anni, portacolori del team Colpack. La sua storia parte proprio dal paese della Valle Brembana. “Diciamo che mi è sempre piaciuto andare in bicicletta, girare per le nostre zone. A un certo punto, quando ero alle medie, stavo per iniziare a giocare a calcio, poi ho deciso per il ciclismo: mio papà mi ha supportato”, racconta Davide.

Inizia allora la carriera di Davide, che a 11 anni compie il primo passo nel mondo delle due ruote nella squadra del Pedale Brembillese. “ Ho iniziato subito bene – racconta il 22enne,  – ho vinto la seconda gara a cui ho partecipato. All’inizio, prendevo parte a gare provinciali, poi sono diventato emergente, con gare a livello nazionale: sono arrivato secondo ai campionati italiani. Ho capito che quella poteva diventare la mia strada, dandomi anche delle soddisfazioni”.

L’ascesa continua e Davide, nel 2016, partecipa ai Campionati mondiali di ciclismo su strada a Doha, nella categoria Juniores “Io ho corso il venerdì, mentre la domenica si sono affrontati i migliori ciclisti del mondo. Li ho visti da vicino, è stata un’esperienza bellissima. L’anno scorso ho gareggiato in Colombia, viaggiando posso conoscere gente nuova e culture diverse. Alle gare, poi, si è vicino ai professionisti, all’élite del ciclismo mondiale”.

Proprio uno di questi atleti è il punto di riferimento di Davide. “Il mio ciclista preferito è Andy Schleck (ex ciclista lussemburghese, vincitore del Tour de France del 2010 ndr), mi è sempre piaciuto il suo modo di gareggiare. A luglio del 2016 ho corso una gara proprio in Lussemburgo. Lui si era già ritirato, eppure era presente all’evento. L’ho conosciuto e mi sono fatto autografare una maglia che mi ero portato per l’occasione”.

Il ciclismo è la passione di Davide, soprattutto perché, spiega “Pedalando si può percorrere il territorio, si sta all’aria aperta: amo la sensazione di libertà che mi dà la bicicletta, in sella posso andare ovunque. Il ricordo più bello? Quando, nel  2016, ho partecipato ad una gara in cui non mi sarei aspettato di vincere e invece è successo, è stata una bella sensazione”. In questo particolare momento, però, tutte le competizioni sono ferme, anche se il ciclista ci spiega che “ora ho i miei programmi di allenamento, utilizzo i rulli per tenermi in allenamento, ma faccio anche esercizi di corpo libero, in casa: devo comunque restare in forma”.

La ripresa delle attività arriverà, e Davide ha in mente il proprio obiettivo. “Vorrei diventare un professionista, questo è il mio quarto anno come Under 23, l’anno scorso ho vinto due gare, tra cui la cronosquadre di Treviglio. La nostra squadra però non partecipa alle competizioni più importanti, come il Giro. Per diventare professionista, bisogna vincere le gare e farsi notare dalle squadre più prestigiose, che possono poi ingaggiare gli atleti che ritengono più promettenti”.

(FOTO: RODELLA)

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