I Cavagna, la famiglia del mezzofondo: ”la domenica alle gare con il camper”

Mamma Manola, papà Isidoro e i figli Nadir, classe '95 con dieci titoli nazionali all'attivo, e Alain, classe 2001. La famiglia brembana del mezzofondo: ''Dal 2009 abbiamo un camper per gli spostamenti per le gare della domenica''.
27 Gennaio 2018

Nadir Cavagna (terzo da sinistra in foto) è una giovane promessa dell’atletica brembana: classe ’95, corridore con all’attivo dieci titoli nazionali, gli ultimi due guadagnati nel 2017 nella 4×1000 su pista e nella corsa in montagna nella categoria promesse. Nadir in questi giorni è in Puglia ad allenarsi e ci parla di questa grande passione per l’atletica, che condivide con tutta la sua famiglia:

I miei genitori, Isidoro e Manola, hanno sempre amato correre, tanto da essersi conosciuti ai Mondiali di corsa in montagna dell’85. Io ho iniziato a correre da piccolino, partecipavo già alle gare dei cuccioli, quelle in cui ti accompagnano tenendoti per mano, e ad oggi sono ormai 16 anni che mi alleno e gareggio. Anche mio fratello Alain – classe 2001 – ha cominciato da piccolo come me. Ora siamo entrambi tesserati per l'Atletica Valle Brembana. Facciamo entrambi mezzo fondo, cioè partecipiamo alle gare che coprono distanze a partire dai 1500 metri fino ad arrivare ai 21 chilometri della mezza maratona. E non dimentichiamo che anche i miei genitori gareggiano ancora, nella categoria master”.

Da Antea, frazione di San Pellegrino Terme, i Cavagna si spostano in tutta Italia a cadenza quasi settimanale, per seguire il fitto calendario di gare di Nadir e Alain: “Dal 2009 abbiamo un camper per gli spostamenti perché quasi tutte le domeniche o io o mio fratello abbiamo una gara: partiamo tutti insieme il sabato e via, verso una nuova sfida!

Ma quanta fatica, quanti allenamenti servono per raggiungere questi risultati? “Io e mio fratello ci alleniamo insieme – non con i miei genitori perché abbiamo ritmi diversi. A noi si uniscono Alex Baldaccini e Nicola Bondi, due atleti di grande livello con cui di solito corriamo lungo la ciclabile della Valle Brembana. Io mi alleno tre o quattro ore al giorno, una volta al mattino e una al pomeriggio: questo significa che percorro circa 140 km a settimana, per un totale di 6000 km in un anno. E’ stancante e in certi periodi dell’anno il fisico ne risente particolarmente. Qualche anno fa anche mio papà Isidoro si allenava tutti i giorni dopo il lavoro, ma ora per i miei genitori la corsa è più che altro un hobby praticato per mantenersi in salute e con un occhio di riguardo per le condizioni di allenamento”.

Ma se la fatica è grande, la passione lo è ancora di più, tanto che i fratelli Cavagna non smettono di allenarsi neppure in vacanza: “Nel 2017 io ed Alain siamo stati in vacanza 15 giorni a Saint Moritz ma, più che per riposarci, abbiamo scelto questa meta per poterci allenare a 2000 metri! Anche in questi giorni sono via da casa, in Puglia: un viaggio intrapreso per allenarmi con alcuni ragazzi della nazionale in un clima più caldo rispetto alle nostre valli. Anche se purtroppo fa piuttosto freddo anche qui!”

Il piacere di praticare uno sport ha contagiato tutti i Cavagna: ma è un caso raro, o è una ‘febbre’ che colpisce molte persone? “Sicuramente l’atletica non attira quanto sport come il calcio, ma ha comunque un buon seguito nelle nostre zone: noi dell’Atletica Valle Brembana siamo quasi 250 tesserati, tra master e giovani, e ci sono molti ragazzi che amano l’atletica e si sfogano con la corsa. Però questo è uno sport di fatica: è facile cominciare a praticarlo da piccoli, divertendosi e giocando, ma quando a 15 o 16 anni gli allenamenti diventano più seri molti lasciano perdere. E’ uno sport individualista, in cui conta la forza di volontà del singolo: se perdi la voglia di allenarti, non ottieni nessun risultato”.

Per Nadir e Alain quali sono le prossime sfide importanti? “Alain sosterrà una gara importante – che l’anno scorso ha vinto! -, il cosiddetto ‘Mondialino’ per allievi: una sfida internazionale che si terrà a Gagliano del Capo, in Puglia. L’11 marzo a Gubbio io parteciperò ai campionati italiani di cross – specialità che mi ha visto arrivare 33esimo a livello individuale e 5° come squadra negli Europei a cui ho partecipato a dicembre – , e poi ci saranno le prove di corsa in montagna”.

Parlando di programmi, quali sono le aspettative per il futuro di due giovani promesse dell’atletica come i fratelli Cavagna? “Ora come ora il mio lavoro è l’atletica, ma sfortunatamente questo è un mondo ‘povero’, in cui non si può prevedere fino a quando continueranno ad arrivare sponsor e finanziamenti. Ovviamente la mia intenzione è continuare a correre finché ci saranno risultati e finché il fisico lo permette. Credo che questo sia anche l’obiettivo di mio fratello, che però va ancora a scuola e quindi avrà tempo per pensare a queste cose. Di certo, quando non avrò più le forze per correre come faccio ora, vorrò rimanere a contatto con il mondo dello sport: come allenatore, o lavorando in un negozio di articoli sportivi, ma senza mai abbandonare del tutto la mia prima grande passione: l’atletica”.

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