Jessy e il suo agriturismo ‘Stalle Alte’, fra natura e atmosfere celtiche

Jessy, 30 anni gestisce l’agriturismo “Stalle Alte” di San Giovanni Bianco insieme alla madre. ''Le imprevedibili circostanze della vita ci hanno portato in questo luogo e, tempo dopo, all'apertura di questa attività''.
22 Luglio 2020

“Olimpo”, è così che Jessica Belli definisce la frazione Ronco Trinità, a San Giovanni Bianco, dove  vive e lavora. Jessica, detta “Jessy”, ha 30 anni e, insieme alla madre, gestisce l’agriturismo “Stalle Alte”, a San Giovanni Bianco. “Contrariamente a ciò che si legge solitamente nelle biografie di altre realtà, noi ci siamo ritrovate a fare questo mestiere, non l'abbiamo propriamente scelto –, ci racconta, – Io sono perito agrario e avrei voluto fare il geologo. Le imprevedibili circostanze della vita ci hanno portato in questo luogo e, tempo dopo, all'apertura di questa attività”. 

Jessica è diventata perito agricolo dopo aver studiato all’ITAS di Bergamo, inoltre ha svolto diversi stage in stalle e agriturismi: “A prescindere dagli studi, ad ogni modo, non c'è miglior scuola del lavoro pratico sul campo. Lavorando s'impara”, spiega.

La scelta di aprire un’attività in questo posto caratterizzato da prati incolti e boschi fiorenti, racconta Jessica, è stata casuale: “Qui dove non c’era nulla, mio padre vide del potenziale per una nuova casa e, successivamente, per un'attività commerciale. Non vi fu nulla di pianificato”.

Nell’azienda sono diverse le mansioni prese in carica da lei, e ce ne parla così: “Mi occupo di tutto, insieme a mia madre: dalla cura degli animali e dei terreni, alla ristorazione (sono la pasticciera di casa). Mi curo poi della pubblicità e della creazione di eventi, solitamente feste celtiche atte a mostrare agli avventori le nostre radici che troppo spesso vengono dimenticate. È un lavoro di squadra: entrambe abbiamo i nostri compiti, complementari”.

Jessica però, oltre alla sua attività e agli animali ha anche delle passioni nascoste: “Negli ultimi anni, mi sono interessata allo studio delle erbe officinali, che custodisco gelosamente in vasetti di vetro, alla portata di tutti. Talvolta qualcuno mi chiede di cosa si tratta e io sono ben felice di condividere le mie ancora esigue conoscenze. Sono appassionata di cultura celtico-norreno, tant'è che sono diventata pagana – prosegue poi, – Inoltre, scrivo libri. I primi due li ho pubblicati nel 2014. Il terzo l'ho appena finito e deve andare in stampa. Quest'ultimo è un romanzo che qualcuno potrebbe definire “gotico”, in cui racconto di erbe, rituali, tradizioni, personaggi del folklore, del Piccolo Popolo (composto da folletti, fate, elfi, gnomi ndr), tutto spiegato in un glossario alla fine del libro”.

Lo scopo di tutte queste sue attività è il voler avvicinare in modo genuino le persone a delle pratiche andate in disuso, ma, a detta sua, indispensabili affinché il mondo odierno trovi un equilibrio sostenibile e sano: “Solo vivendola con coscienza e rispetto la nostra montagna potrà sopravvivere ai tempi che verranno”.

Nonostante i punti positivi del gestire un agriturismo, come stare a stretto contatto con la natura e lavorare all’aperto, non mancano aspetti negativi: “Non si hanno mai giorni di riposo, né ferie né tempo per vivere la vita. Nel lato negativo mi permetto di mettere la parte relativa alla ristorazione. La clientela è molto cambiata nel corso degli anni. Oggi con l'arrivo dei social è diventato molto più difficile soddisfare tutti. Purtroppo non riusciamo a far capire ad una bella percentuale di clienti, che l'agriturismo a conduzione familiare non è un ristorante. Le due cose non sono paragonabili, perciò a volte ci troviamo in difficoltà. In più, spesso abbiamo a che fare con comportamenti scorretti: bambini lasciati liberi nei prati che tirano i sassi ai nostri animali, prenotazioni a cui però non si presentano- Tuttavia -, aggiunge – la ristorazione ci permette di conoscere un'infinità di persone uniche e speciali, con le quali si creano talvolta anche forti rapporti d'amicizia”.

Anche se talvolta ci sono momenti di sconforto e il pensiero è quello di mollare tutto, Jessica dice che succede sempre qualcosa di piacevole che la fa ricredere e continuare questa sua attività.

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