Lisa Buzzoni, dal karatè al titolo mondiale di corsa in montagna

Grinta e umiltà. Sono gli ingredienti del successo di Lisa Buzzoni, la skyrunner brembana che lo scorso anno ha portato al collo la medaglia d’oro del Campionato Mondiale di Corsa in Montagna di Premana
29 Marzo 2018

Grinta e umiltà. Sono gli ingredienti del successo di Lisa Buzzoni, la skyrunner brembana che lo scorso anno ha portato al collo la medaglia d’oro del Campionato Mondiale di Corsa in Montagna di Premana (LEGGI QUA). La giovane di San Pellegrino Terme, che dal matrimonio con Paolo Gotti nel 2010 vive a Villa d’Almè, al Campionato Mondiale ha raggiunto come squadra il primo posto e lei si è piazzata al tredicesimo posto assoluto.

Il primo gradino del podio a livello mondiale è per lei il coronamento di un sogno per una passione, lo sport, che coltiva dando il meglio di sé sin da quando era bambina. “Lo sport è nel mio DNA e me l’ha trasmesso mio padre Basilio (prematuramente scomparso qualche anno fa, ndr). Da piccola praticavo karatè fino a diventare cintura nera – racconta l’atleta – . Poi ho iniziato a praticare gli sport outdoor, come l’arrampicata, lo snowboard e lo sci di alpinismo. La corsa in montagna, invece, l’ho praticata seguendo mio marito Paolo, che mi sprona a uscire anche se piove ed è a tutti gli effetti il mio preparatore atletico. Ho cominciato per passatempo nel 2006 con il Giro delle casere in Valle Taleggio, poi mi sono appassionata e in un paio d’anni ho deciso di fare sul serio”.

L’impegno sportivo della Buzzoni si aggiunge a quello di mamma di Elena e Irene e del lavoro come perito chimico in un’azienda di Orio al Serio. Una vita non certo monotona, ma per l’atleta non è impossibile coniugare questi tre impegni, soprattutto grazie al supporto del marito e dei nonni. “La sveglia suona all’alba per sistemare casa e figlie che, alle 8,30, accompagno alla scuola materna e al nido parrocchiale del paese, poi in auto raggiungo il posto di lavoro – prosegue la Buzzoni -. Ritiro le bambine dalla scuola e cinque volte la settimana in inverno e un paio durante la stagione agonistica mi dedico all’allenamento: un’oretta intensa, è un allenamento di qualità più che di quantità. La sera la cena e poi si sta insieme”.

Il picco del periodo di preparazione per l’atleta brembana è tra gennaio e marzo, poi iniziano le gare nei fine settimana e di conseguenza l’allenamento infrasettimanale cala a due uscite. La famiglia si è munita di un camper per stare insieme quando è possibile anche durante le gare. “Anche lo scorso giugno erano con me in Trentino dove ho partecipato alla Stava Skyrace, che era valevole come selezione per i mondiali Lunghe Distanze di Premana – racconta la giovane mamma -. La notte prima non ho chiuso occhio perché una figlia era febbricitante, quindi ero intenzionata a non presentarmi alla partenza… Invece mi sono aggiudicata il secondo posto che mi ha portato al Campionato Mondiale di Corsa in Montagna di Premana, un percorso di 32 km con 2400 metri di dislivello positivo”.

Il titolo mondiale è arrivato dopo una stagione partita alla grande: la Buzzoni, infatti lo scorso anno ha raggiunto il podio a Leffe al trofeo Valli Bergamasche, alla Dario e Willy in Val Madrera, ai Campionati Italiani Vertical in Val Sabbia, al trofeo Adelfio ai Piani d’Erna, alla gara Jack Canali a Como e alla 565 in condotta di Roncobello.

Per prepararsi al Campionato Mondiale, l’atleta aveva partecipato al ritiro di una settimana a Sestriere. “Quando il preparatore atletico mi ha chiesto se dopo una giornata di allenamenti mi sentissi stanca ho risposto che, rispetto ai ritmi che mantenevo a casa, mi sentivo più riposata – conclude la mamma-atleta sorridendo -. Forse la fatica maggiore è stata la lontananza dalle figlie, la prima così lunga dopo la loro nascita. Loro sono abituate e lo vivono serenamente, crescendo in un contesto sportivo, e sono le mie prime tifose”. La Buzzoni, lo confida alla nostra redazione, quest’anno avrà più tempo per stare con loro anche nei fine settimana: niente gare nel 2018 perché è in arrivo il terzo figlio. Se sarà maschio o femmina ancora non si sa, ma certamente lo troveremo presto ai nastri di partenza per tifare la sua mamma. Auguri!

(Fonte Immagine: PH Cinzia Corona)

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