L’approdo al ciclismo, per Lorenzo Milesi, è una casualità. Il giovane atleta di San Pellegrino, fresco di medaglia di bronzo agli europei in Francia pochi giorni fa, fino a due anni fa non pensava ai pedali.
“Io giocavo a calcio, uno sport che fin da piccolo mi piaceva - racconta Lorenzo -. Andando avanti col tempo ho iniziato a guardarmi in giro, non avevo ben chiare le idee. Se non mi fossi rotto i legamenti della caviglia non so se avrei cambiato sport”. Un infortunio che lo costringe a cambiare attività “Non so perché ho scelto il ciclismo. Lo seguivo in TV e ho deciso di provare durante una vacanza in Slovenia, poi quando sono tornato ho chiesto al Pedale Brembillese di provare con loro. Da lì ho iniziato ad allenarmi e, a luglio del 2018, ho partecipato alla mia prima gara”.
Un grosso cambiamento per Lorenzo, inaspettato certo, ma anche gradito “Mi è piaciuto subito l’ambiente, molto diverso dal calcio soprattutto nel rapporto con l’allenatore e gli altri compagni: nel calcio come lo vivevo io c’era più distanza, nel ciclismo sei sempre in contatto, anche con i compagni, tutti i giorni”.
Un cambiamento in fin dei conti azzeccato, se si considerano i risultati del giovane di San Pellegrino. “L’anno scorso sono arrivato secondo Campionato italiano a cronometro. Attualmente sono forte sul crono, devo però dimostrare di essere più completo. Per me il cronometro è l’ideale, considerando che, avendo iniziato tardi, facevo fatica a stare in gruppo”.
Con il cronometro Lorenzo dimostra di saperci fare, tanto da entrare nel giro della Nazionale. “Dopo la prima vittoria dell’anno a Imola mi avevano detto che avrei potuto partecipare all’Europeo nella categoria Juniores, la conferma è arrivata una settimana prima”. Una competizione prestigiosa, che Lorenzo ha affrontato con serenità. “Non avevo particolare emozione, l’ambiente è diverso, però non avevo la percezione completa dell’evento, e a cosa andavo incontro. Non sapevo come avrei potuto piazzarmi a livello internazionale, sapevo di poter arrivare nei primi dieci, poi ovviamente bisogna correre. Lì si decide tutto”.
La gara parte subito in salita. “Alla partenza ho sbagliato a impostare il computer e non sapevo i miei battiti - racconta Milesi - quindi non avevo bene idea di come stessi andando, il percorso poi non mi piaceva molto perché prevedeva tanti saliscendi, io preferisco spingere tanto sul piano. Sinceramente non avevo idea di cosa potessi fare, dall’auricolare mi dicevano che stavo andando bene. A un certo punto mi si è anche appannata la visiera, ma fa parte del gioco”.
Lorenzo spinge al massimo fino alla fine, “al traguardo mi sono buttato a terra, ero stanchissimo, non avevo capito la posizione d’arrivo, lo speaker parlava in francese e c’era tanta confusione, l’ho saputo qualche minuto dopo. Lì per lì non sai cosa pensare, non capisci bene cosa succede, ma sapevo di aver fatto bene. È stata una bellissima esperienza, forse troppo breve, non me la sono potuta gustare del tutto”.
Un risultato fantastico quello ottenuto da Lorenzo, che però ora si concentra sui prossimi impegni. “Pochi giorni fa ho corso al giro del Friuli, poi tra due settimane ci sarà l’Italiano Cronometro, bisognerà vedere come andranno le gambe, ma posso fare bene”. Per il futuro “punto innanzitutto a diventare un professionista e correre al Giro, voglio capire dove posso arrivare e quali sono le mie potenzialità”.
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