Coralie Ann Smith, da Londra a San Pellegrino per amore

Da Londra a San Pellegrino Terme per amore, non senza difficoltà. Quella che vi stiamo per raccontare è la straordinaria storia di Coralie Ann Smith, 'A people person' come si autodefinisce lei.
10 Maggio 2019

Da Londra a San Pellegrino Terme per amore, non senza difficoltà. Quella che vi stiamo per raccontare è la straordinaria storia di Coralie Ann Smith, “A people person” come si definisce lei (tradotto in italiano: “una persona amichevole”).

Coralie, nata nel 1958 nel sud di Londra, ha lavorato per anni in una grande ditta di assicurazioni nel centro della capitale britannica e della quale è poi diventata manager. La sua routine venne interrotta quando, a giugno del 1995, a 37 anni, andò a Rimini in vacanza, come era solita fare da quattro anni con un’amica. E proprio nella ridente e movimentata cittadina romagnola ha conosciuto Adriano, nato in provincia di Fiume (Croazia), ma che viveva a San Pellegrino Terme.

Il loro rapporto, inizialmente di amicizia, era piuttosto complicato: “Parlavamo due lingue diverse: io conoscevo 20 parole di italiano, lui una frase in inglese. È così decido di frequentare dei corsi serali di italiano – confida Coralie – Adriano era vedovo con due figli e a luglio mi ha invitata per una settimana a San Pellegrino per conoscerli, ma organizzare il tutto è stato davvero complesso”.

Così, a settembre dello stesso anno, si sono incontrati a Parigi e ad ottobre lui è andato in Inghilterra da lei. Ma un’amicizia itinerante ha evidentemente dei costi significativi, senza considerare le numerose telefonate (era il 1995, ben lontani da Skype o altri sistemi con i quali effettuare chiamate o videochiamate via internet a costo 0) che venivano effettuate con l’aiuto di una madrelingua che traduceva per Coralie. Perciò lui le ha posto una questione su cui riflettere: avrebbero davvero avuto un futuro insieme? E così quella sembrava essere una grande amicizia nata sulle spiagge di Rimini si è rivelato essere amore, un’amore senza confini. Che dura ancora oggi. Ma andiamo con ordine.

L’amore per Adriano ha spinto Coralie a lavorare ore in più per potersi ritagliare quattro giorni al mese e andare in Italia a trovarlo, dato che lei continuava a vivere e lavorare a Londra. Questo fino al 3 novembre 1996, quando, dopo aver venduto tutto quello che aveva, si stabilisce definitivamente a San Pellegrino. Ed è proprio qui che inizia la sua nuova vita. Ma a San Pellegrino “non è tutto rose e fiori” per Coralie.

 

“La prima settimana era tutto bellissimo, ma dopo la terza settimana non era più tutto nuovo e così ho iniziato a sentire la mancanza della mia vita a Londra, della famiglia, degli amici. Sembra ridicolo, ma sentivo persino la mancanza di lavorare – spiega Coralie – Ho iniziato a prendere il pullman due volte alla settimana per andare in centro Bergamo a piedi perché per me era come essere a Londra. Qui non mi sentivo diversa, mentre a San Pellegrino tutti mi guardavano come fossi venuta da Marte”.

“Ero passata da cittadina di una grande metropoli come Londra ad abitante di un piccolo paese, e dovevo accettarlo. Iniziai ad avere l’esigenza di rimettermi in carreggiata e trovare lavoro, soprattutto dopo l’arrivo della pensione di mio marito (nel frattempo i due sono convolati a giuste nozze ndr), che mi destabilizzò”. Così Coralie fece domande di lavoro ad alcune ditte di Bergamo e di San Pellegrino. L’ottima conoscenza dell’inglese non era però sufficiente ed era chiaro che doveva migliorare il suo italiano se voleva trovare presto un’occupazione. Per questo la donna iniziò a studiare la lingua italiana da sola, finché, nel 2001, iniziò a lavorare come progetto madrelingua all’IPSSAR di San Pellegrino Terme e subito dopo all’Istituto Turoldo di Zogno, dove lavora tuttora.

Ama il suo lavoro perché le permette di stare a contatto con le persone, ed è proprio il motivo per cui si definisce “people person”, e le piace vedere come i ragazzi affrontano le difficoltà con la lingua inglese (lei ne sa qualcosa). Ad oggi sono 22 anni che Coralie vive a San Pellegrino; il paese le è sempre piaciuto, ma nonostante questo ha capito che visitare e stabilirsi in un posto sono due cose diverse. “Piano piano mi sono abituata ai nuovi ritmi.  Ora non ho più intenzione di lasciare San Pellegrino: mi trovo bene, conosco molte persone anche grazie al mio lavoro. Qui ha trovato la mia nuova casa ed è il posto in cui sono rimasta per più tempo. Sento la mancanza di alcuni cibi inglesi, ma non degli amici, perché con quelli veri non si perde mail il contatto, o della mia vecchia vita. Ho un motivo molto valido per restare qui: mio marito, la mia famiglia”. 

 

 

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