Dall’Ecuador a Moio de’ Calvi: l’inizio di una nuova vita, per amore

Dall’Ecuador a Moio de’ Calvi passando per Milano, l’avventura di Anabell Villanueva.
19 Dicembre 2019

Dall’Ecuador a Moio de’ Calvi, l’avventura viene intrapresa da Anabell Villanueva, 40 anni. Di origine meticcia, nasce e cresce in Ecuador nella città di Guayaquil in una famiglia di classe media. Nonostante le condizioni del paese, Anabell trascorre anni felici e sereni: “La mia infanzia e una parte della mia adolescenza l’ho vissuta con serenità e allegria perché fin da ragazza ho iniziato a viaggiare e a confrontarmi in questo modo con altre persone e culture. Il cambiamento e l’adattamento non mi hanno mai spaventato”.

È cresciuta in un ambiente ricco di valori e credenze, ma la situazione del paese era particolare: “Quando abitavo li, la situazione culturale era in via di sviluppo, si poteva chiaramente notare che mancavano tante infrastrutture di cui si necessitava, ma la speranza delle persone non è mai venuta a mancare e la gente viveva ancora tranquillamente, con semplicità”. La madre però, si trasferì in Italia, in particolare modo a Terrazzano, Milano, per le opportunità che il paese offriva nel campo della moda, nel quale lavorava, e per potersi confrontare con una nuova cultura.

È con questo spirito e per la voglia di ricongiungersi alla madre, che nel 1996 arriva in Italia a Terrazzano: “L’accoglienza è stata molto calorosa dato che eravamo i primi immigrati in quel paesino, e ricordo che le scuole si sono messe a disposizione per aiutarci a inserirci nel miglior modo possibile per evitare l’isolamento. Come per tutti i cambiamenti, all’inizio non è stato facile ma la perseveranza dei maestri ci ha aiutato molto e anche l’affetto delle persone”.

Come arriva però Anabell a Moio de’ Calvi da Milano? Si da il caso che la madre di Anabell conobbe nel paese dell’alta valle un uomo al quale era inizialmente legata sotto un aspetto lavorativo, dopodiché è diventata parte integrante della sua famiglia. Così, dapprima Anabell e la madre passavano i weekend da lui a Moio, mentre più tardi, nel 2012, Anabell decide di trasferirsi con il figlio Niccolò, al quale è molto legata.

 

Altro legame molto forte è quello con la madre, la quale è molto ammirata da Anabell: “Trasferendoci qui, eravamo vicini a mia madre. Ricordo che lei lavorava sodo per non farci mancare niente e il fatto che era sola con tre figli, perché il quarto era rimasto in Ecuador, la rendeva una donna da ammirare. Per aiutare mia madre – continua – avevo iniziato a lavorare all’età di 18 anni facendo alcune sostituzioni durante i fine settimana e posso dire a voce alta che l’esempio di quella donna meravigliosa che è mia madre, ha fortificato i valori appresi fin da bambina”.

E così, si stanzia definitivamente a Moio. Con il tempo si è appassionata a questo stile di vita immerso nella natura, le ricordava i viaggi fatti da bambina/adolescente in montagna. “Ora che vivo qui sono molto felice di far parte di questa comunità. All’inizio le persone erano molto diffidenti, ma penso che sia una loro caratteristica, anche se poi, vedendo il mio comportamento, la diffidenza ha iniziato a diminuire”.

Ora ha trovato lavoro all’Istituto Clinico Quarenghi come operatore sanitario e ne va fiera, anche se confida: “Non condivido tante cose del sistema in cui lavoro, ma penso sempre che sono fortunata ad avere un lavoro dato che la maggior parte della mia gente vive ancora in condizioni di povertà, quindi posso dire che non mi manca niente. Ho sempre cercato la serenità e finora l’ho trovata. Caratterialmente cerco di vivere la mia vita intensamente con tutte le sfaccettature che la vita mi da”. Parole piene di forza e speranza dona Anabell.

Infine, afferma con una nota di tristezza, che le manca molto la sua città natale ma in questo momento non saprebbe dire se ci vuole tornare oppure no. Ha tanti progetti per il futuro ma il primo: “non arrendermi mai, e se cado saper rialzarmi e lottare per quello in cui credo”. Un esempio il suo, che fa riflettere e che dovrebbe motivare tutti a non mollare mai e continuare a lottare per i propri ideali e obiettivi.

 

 

 

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