In viaggio nei luoghi del Polo Culturale Mercatorum e Priula: da Dossena a San Giovanni Bianco

Da Dossena torniamo a San Giovanni Bianco, ma non seguiremo più la Via Mercatorum. Lasciamoci l’Arcipresbiterale alle spalle e seguiamo la strada che porta a San Giovanni Bianco
25 Gennaio 2020

Da Dossena (LEGGI QUA la puntata precedente) torniamo a San Giovanni Bianco, ma non seguiremo più la Via Mercatorum. Lasciamoci l’Arcipresbiterale alle spalle e seguiamo la strada che porta a San Giovanni Bianco. Il nostro punto di riferimento è la piccola chiesa che si trova in località Trinità, da lì inizia un sentiero che in poco più di mezzora porta alla frazione Calecardi per poi proseguire verso la località Foppa fino alla frazione di San Gallo.

798 1. Dossena Trinita Ph . Daniele Mangini - La Voce delle Valli

Dossena Trinità – Ph Daniele Mangini

Una volta arrivati a San Gallo una tappa dovuta è all’interno della chiesa che emerge dalla piazza solitaria. La chiesa di San Gallo fu inaugurata nel 1840 e la sua storia architettonica è molto movimentata: nel 1907 fu ampliata, ma la nuova costruzione venne realizzata su un terreno instabile che causò il manifestarsi di alcune crepe così nel 1931 fu innalzata una nuova facciata per prevenire il formarsi di nuove rotture, anche se il successivo abbassamento delle fondamenta mise in pericolo l’intera struttura, nel 1962 fu demolita la parte aggiunta all’inizio del Novecento e l’edificio acquisì la struttura ad una navata con quattro altari che si vede ancora oggi.

All’interno si possono ammirare, tra gli altri, il polittico dell’Annunciazione e dell’Incoronazione di Maria di Leonardo Boldrini da Murano del XV sec. e la Visitazione del pittore Carlo Ceresa del XVII sec. oltre agli affreschi della volta della navata e del presbiterio di Giuseppe Brighenti.

1224 2. Chiesa di San Gallo Polittico Boldrini ph Lorenzo Galizzi - La Voce delle Valli

Chiesa di San Gallo. Polittico Boldrini. Ph Lorenzo Galizzi.

Usciamo dalla chiesa e percorriamo la strada, non seguiremo nessuna mulattiera perché lungo la strada si trovano altre due frazioni con due chiese molto particolari. Si tratta della chiesa di Costa San Gallo e di quella di San Pietro d’Orzio.

Partiamo con la prima chiesa che incontriamo, quella di Costa San Gallo, che si trova anche in una posizione molto panoramica (vedi foto sotto). Questa chiesa inizialmente era un santuario edificato nel 1765. La sua storia è legata a un dipinto: il Quadretto della Madonna Miracolosa, consacrato nel 1892.

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A sinistra Panorama da Costa San Gallo – a destra Stanza del Miracolo a Costa San Gallo.

Una leggenda racconta che nel 1492, una donna del posto, Caterina Lupis, in preghiera davanti al quadro, s’accorse che la madonna sanguinava. La notizia si diffuse velocemente e il quadro fu messo sotto custodia nella chiesa parrocchiale, ma per tre volte venne ritrovato in casa della fedele. L’immagine fu riportata nel santuario che venne ampliato e divenne una chiesa. Il Quadretto della Madonna Miracolosa si trova sopra l’altare maggiore visibile a tutti i fedeli e i visitatori. Per gli appassionati di pittura del Seicento e in particolare del pittore Carlo Ceresa, anche qui si possono vedere due sue tele.

114 5. Carlo Ceresa Chiesa di Costa San Gallo7 - La Voce delle Valli

Carlo Ceresa. Chiesa di Costa San Gallo

Riprendiamo la strada e camminiamo verso sud fino a raggiungere la frazione di San Pietro d’Orzo dove non può mancare una visita alla sua chiesa. La chiesa di S. Pietro fu inaugurata nel 1905 e fu consacrata nel 1920. Nel 1927 furono aggiunti i portici utilizzando gli antichi portali in pietra lavorata che vennero asportati dalla vecchia chiesa. L’edificio ha ben cinque altari: l’altare della messa, e gli altari dedicati al Sacro Cuore, alla Madonna del Rosario, all’Addolorata e a San Giuseppe. All’interno è possibile ammirare una preziosa tavola del Quattrocento raffigurante la Pietà attribuita a Andrea Previtali o Adolfo Venturi e, sempre per gli appassionati di Carlo Ceresa tre sue tele, oltre a una Deposizione del pittore Gian Giacomo Barbelli del XVII sec. 

Usciti dalla chiesa è ora di rientrare a San Giovanni Bianco. Raggiungiamo la località Piazzo fino al Ponte Vecchio che sarà il punto di partenza per il prossimo viaggio.

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Chiesa San Pietro d'Orzio. Ph Tarcisio Bottani.

 

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