Itinerari fra arte, gusto e fede – San Piro, la chiesa più antica della Valle Imagna

Posta sulla sommità del monte Poren di Berbenno, a cavalcioni tra la Valle Imagna e la Val Brembilla, si erge una chiesa che, vista da lontano, ha l’aspetto di un castello medievale.
30 Maggio 2019

Posta sulla sommità del monte Poren di Berbenno, a cavalcioni tra la Valle Imagna e la Val Brembilla, si erge una chiesa che, vista da lontano, ha l’aspetto di un castello medievale. San Pietro, detto comunemente “San Piro”, dal punto di vista architettonico è considerata la chiesa più antica della Valle Imagna. Parte dell’edificio, infatti, pare risalire al secolo XIV, anche se non esistono memorie scritte riguardanti l’erezione della Chiesa. Un’indicazione del periodo è data dall’analisi di un affresco posto sulla parete interna di destra: vi sono raffigurati SS. Pietro e Paolo, databili agli ultimi decenni del Trecento.

La struttura originaria – Si possono ricavare delle informazioni su come la chiesa era originariamente da dei verbali risalenti al 1538. Essa è abbastanza ampia, poco ornata ed è orientata secondo la tradizione medievale: l’altare, di fronte alla porta maggiore, è posto a est e l’entrata principale si trova a ovest. Si trovava poi un presbiterio con abside semicircolare illuminato da una finestra. In più, era caratterizzata da un soffitto in piöde, il pavimento lastricato di pietre e, sul fianco destro, fuori dalla chiesa e oggi scomparsa, era presente una cappella con un altare edificato in onore di S. Maria Maddalena, dotata di copertura a volta e chiusa sul davanti con una grata di ferro.

Dedicata ai santi Pietro e Paolo Ap., presenta al suo interno una sola navata. A pochi passi di distanza si trova il campanile con due campane udibili da entrambe le vallate. Esso, originariamente, presentava una sola campana e doveva avere funzioni militari. Solo in seguito, è stato convertito a scopo religioso. Il sagrato, circondato da muri di sostegno, secondo la tradizione, serviva da cimitero per i morti della peste di S. Carlo, che dimezzò la popolazione. Scavando nei dintorni, infatti, sono state trovate delle ossa umane.

Nel 1618 un numero considerevole di fedeli arrivò alla chiesa in quanto importanti indulgenze eterne furono concesse alla Confraternita di S. Pietro dalla Santa Sede. In seguito, furono possibili gli interventi di abbellimento e ammodernamento dell’edificio che distrussero gran parte delle strutture originarie. Tra il 1689 e il 1699 la chiesa fu oggetto della ristrutturazione che le ha dato l’aspetto dei giorni nostri. Lo stesso trattamento verrà riservato nel 1724 anche al campanile, con il suo completo rifacimento a causa delle sue condizioni precarie.

Festività celebrate – Cinque erano le festività commemorate tramite la messa: S. Pietro e Paolo il 29 giugno, S. Maria Maddalena il 22 luglio, S. Pietro “in vinculis” l’1 agosto, l’Ascensione e il Corpus Domini con data variabile in base al giorno di Pasqua.

Curiosità – I berbennesi, durante ogni Lunedì di Pasqua, si riunivano per far rotolare giù dalla collina le uova sode tinte di colori festosi. Al giorno d’oggi, invece, le uova vengono nascoste e adulti e bambini si riuniscono il medesimo giorno per giocare a questa sorta di caccia al tesoro.

Lo spazio tra il campanile e la chiesa è l’ideale per fare pic nic in ottima compagnia. Per chi volesse fare una passeggiata in mezzo al verde, oltre che da Berbenno, la chiesa è raggiungibile a piedi da Corna Imagna. È possibile effettuare questa camminata in ogni periodo dell’anno. Inoltre, dal borgo di Blello parte un altro sentiero che arriva alla chiesetta.

(Fonte Immagine: Turismovalleimagna.it)

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