IPSSAR S.Pellegrino, Campanelli lascia la dirigenza dopo 5 anni: ‘scelta di tipo logistico’

Brizio Campanelli, ex dirigente dell'IPSSAR di San Pellegrino Terme, lascia il suo incarico dopo cinque anni per trasferirsi all'Istituto Galli di Bergamo, passando il testimone alla collega Giovanna Leidi.
9 Settembre 2019

Brizio Campanelli, da pochi giorni ex dirigente dell'IPSSAR di San Pellegrino Terme, lascia il suo incarico dopo cinque anni per trasferirsi all'Istituto Galli di Bergamo, passando il testimone alla collega Giovanna Leidi. Il motivo del suo trasferimento è di ragione “geografica”: residente in città, dopo cinque anni di pendolarismo ha scelto di lasciare l'amata scuola alberghiera brembana in favore di un istituto più vicino alla sua residenza.

Cinque anni fa, ho deciso volontariamente di venire a San Pellegrino perché ritenevo che per il mio profilo professionale una scuola come questa fosse più interessante rispetto alle altre – spiega Campanelli – Ma dopo cinque anni di vai e vieni, quando si è palesata la possibilità di avvicinarmi alla città, con grande rammarico ho deciso di spostarmi”.

L'ottima nomea dell'Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme è stata, di fatto, appurata in diverse occasioni – l'ultima la partecipazione e vittoria a Cotto e Mangiato in onda su Canale 5 – perciò non stupisce la scelta del dirigente Campanelli di dedicarsi anima e corpo negli ultimi cinque anni all'Istituto brembano. Un quinquennio che ha visto numerosi cambiamenti, con relative conseguenze, soprattutto dal punto di vista del numero degli studenti – sempre più basso di anno in anno dopo l'apertura dei corsi all'Istituto Galli di Bergamo e Rubini di Romano di Lombardia.

Quando sono entrato in servizio, nel 2014, era un boom di domande ed iscrizioni – spiega il dirigente – Avevamo più di 1.100 studenti, in una struttura inaugurata nel '74 e pensata per ospitarne 300. Che cosa ha comportato tutto ciò? Che nel 2015 l'ufficio della Provincia di Bergamo che si occupa degli Istituti superiori ha constatato che le scuole alberghiere fossero troppo poche e troppo affollate, aprendo quindi un corso all'Istituto Galli e, l'anno successivo, al Rubini di Romano. Questa scelta ha comportato un calo degli studenti di San Pellegrino, mantenendosi sulle 120 iscrizioni annue che hanno fatto avvicinare pericolosamente la scuola al numero limite di 600 iscritti totali al di sotto dei quali perde l'autonomia, rischiando di diventare una sezione staccata di un'altra. Di conseguenza ho cominciato subito a preoccuparmi della situazione”.

Fra le diverse soddisfazioni ottenute in questi cinque anni, infatti, si annovera anche l'avvio del nuovissimo corso di Turismo, in partenza il prossimo 12 settembre per l'anno scolastico 2019/2020: una scelta venuta alla luce in collaborazione con l'Amministrazione comunale di San Pellegrino Terme e che vuole avvicinare i ragazzi ai propri territori, portando quindi un percorso didattico e lavorativo che spinga gli studenti a rimanere in Valle Brembana, piuttosto che spostarsi altrove migrando nel resto della provincia – o addirittura all'estero.

Dobbiamo concentrarci sui territori più vicini a San Pellegrino, puntando sui locali – spiega Campanelli – Ho avviato una battaglia con la Provincia per avere l'attivazione dell'Indirizzo per il Turismo: ho pensato che, visto tutti gli eventi di trasformazione che si stanno realizzando all'interno della Valle Brembana recentemente, l'aspetto turistico si rivela assolutamente centrale. Quale migliore opportunità per la gente della valle? L'obiettivo è avere dei diplomati in settori che servono e che possono essere al servizio della comunità di questi territori. Una soddisfazione importante è quella di essere riusciti con il sindaco ad attivare questo indirizzo che potrebbe essere un elemento determinante a mantenere quel numero minimo necessario a garantire la sopravvivenza della scuola”.

Ma quali sono state le criticità di questi cinque anni di dirigenza? Una fra tutte è quella legata alla posizione geografica dell'Istituto, che ha determinato una rotazione annuale di insegnanti e supplenti sempre nuovi: quest'anno il numero di supplenti che deve essere nominato si è avvicinato pericolosamente al 40% del totale.

Se lo spostamento era scomodo per me, lo è sicuramente per tutti – spiega il dirigente Campanelli – Uno degli elementi è negativi legati a questo è la rotazione degli insegnanti abbastanza elevata: si capisce che, nell'ottica di una programmazione didattica, a lungo andare si fa un po' fatica perché un insegnante nuovo non fa in tempo a capire e ad ambientarsi che è già finito l'anno. Per questo motivo ho introdotto una serie di linee di azione, elaborando procedure e istruzioni su vari elementi che vengono consegnate poi ai nuovi insegnanti in maniera tale che possano impadronirsi subito della materia e di conseguenza essere produttivi ed efficaci fin da subito”.

A risentirne anche le attività pomeridiane per gli studenti dell'Istituto, spesso impossibili da praticare per quegli alunni che vivono fuori dalla valle. Affrontare il viaggio di ritorno, infatti, risulterebbe in un ritorno a casa in serata, togliendo di fatto del tempo prezioso allo studio. Ma fra alti e bassi, l'esperienza come dirigente è sicuramente una di quelle che lasceranno il segno, così come il suo operato lo lascerà nell'Istituto.

Quando tu lasci una scuola, oltre al malincuore, hai anche il dubbio di chi verrà dopo – conclude Campanelli – Da questo punto di vista, invece, sono contentissimo perché chi mi succede sarà Giovanna Leidi: è una neo-dirigente che ho avuto la fortuna di conoscere un paio di anni fa e trovo sia una figura estremamente valida e competente. Sono contento ci sia lei e le faccio i miei migliori auguri, dando la mia massima disponibilità per chiarimenti. Ci tenevo e ci terrò sempre a questa scuola: non mi dimenticherò mai di San Pellegrino. Il mio trasferimento è stato esclusivamente di tipo logistico, altrimenti l'ultimo dei miei pensieri sarebbe stato quello di mollare per andare altrove. E non parlo solo per la scuola in sé, ma anche per il personale, la segreteria e tutti quelli che ci lavorano, tutte persone competenti ed appassionate con le quali si possono fare grandi cose”.

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