Val Brembana e Val Taleggio a Linea Verde, un viaggio fra sapori e tradizioni

La Valle Brembana e la Val Taleggio protagoniste della nuova puntata di Linea Verde su Rai 1, che ha accompagnato gli spettatori in un viaggio fra le loro meraviglie
3 Febbraio 2019

La Valle Brembana e la Val Taleggio protagoniste della nuova puntata di Linea Verde su Rai 1 che ha accompagnato gli spettatori in un viaggio fra le loro meraviglie: dai fiumi Brembo e Enna, ai borghi, ai prodotti tipici – con particolare attenzione sui formaggi – alle tradizioni e la cultura delle due splendide valli bergamasche.

La puntata, andata in onda domenica 3 gennaio, si è mossa fra la bella San Pellegrino Terme e gli innevati Piani dell'Avaro, passando per Val Brembana e Val Taleggio dove i due presentatori, Daniela Ferolla e Federico Quaranta, hanno visitato ed incontrato tradizioni, prodotti e luoghi del posto, come il famoso “Biscotto del Bigio” di San Pellegrino, la mucca bruna alpina dell'Agriturismo Ferdy, Arlecchino e la sua casa ad Oneta, il suggestivo borgo di Cornello dei Tasso, fino all'elemento centrale, ovvero i formaggi come il Taleggio e lo Strachitunt.

Il servizio si è aperto con uno scorcio fra i paesaggi montani dei Piani dell'Avaro e sullo sfarzoso Casinò di San Pellegrino Terme e le sue architetture dallo stile liberty. Il viaggio parte quindi proprio dal Monte Avaro, un “luogo ameno” dove il presentatore Federico Quaranta incontra un gruppo di ciaspolatori, capitanato da Oscar Paleni, che mostra la vista sulla Val Taleggio, la Val Sassina, la Valtellina e la Val Brembana. Con una tavola apparecchiata in mezzo alla neve fresca, cibi tipici del territorio fanno la loro comparsa: l'amaro (analcolico) alle erbe, la salsa di “paruch” – fatta con un'erba che cresce in quota -, salsa e agrodolce di rabarbaro, vino moscato giallo, salumi (bresaola e coppa orobica) e l'immancabile Formai de mut.

La scena scende di “quota”, dove Nicolò Quarteroni racconta alle telecamere la storia della vacca bruna alpina “originale”, una razza che sta quasi scomparendo a causa della necessità di produrre sempre più latte, che questa mucca invece non produce in grande quantità. Nicolò spiega alle telecamere che il loro obiettivo è invece di valorizzare il latte, un prodotto sano che vuole essere lavorato sempre al meglio per produrre formaggi di grande qualità.

All'Agriturismo Ferdy, il proprietario Ferdy Quartenoni racconta delle sue capre orobiche sottolinenando come sia riuscito a collegare questa cultura e tradizione con un prodotto sano quale il latte di capra. Seguendo le capre, il presentatore incontra Giacomo Mojoli che parla del futuro e dello spopolamento del territorio montano, descrivendo il formaggio come un prodotto “unico ma universale” , che deve educare al gusto sensoriale e culturale. Il servizio mostra poi il caseificio dove viene prodotto il “Matuscin” di capra orobica, un formaggio floreale a pasta cotta da grande stagionatura con una forte fragranza, cotto e realizzato grazie all'aiuto di Alberto Ronzoni.

La presentatrice Daniela Ferolla si è aggirata invece fra i laboratori della Pasticceria Bigio di San Pellegrino, dove Francesca Milesi e Luigi Milesi le fanno provare il famoso “Biscotto del Bigio”, il frollino a mezzaluna tipico della zona creato con la ricetta del nonno, e i bignè ripieni di fonduta di Taleggio servito con bresaola, realizzati dallo chef Pier Milesi. Uno sguardo anche ai burattini del nonno, l'antica tradizione brembana.

Incuriosita dalle maschere, Daniela Ferolla scopre Oneta a San Giovanni Bianco, alla ricerca di Arlecchino che la porta alla sua casa. Qui, Sergio Bellotto mostra i suoi burattini interamente fatti a mano focalizzandosi sulla figura dello “Zan Ganassa”, un comico di nome Alberto Naselli, vissuto proprio in quella casa, che ha preso in seguito le vesti di Arlecchino. Poco lontano, al Cornello dei Tasso, Michela Giupponi racconta la storia del piccolo borgo dove ebbe origine la famiglia dei Tasso, ovvero i precursori dei servizi postali moderni.

Il culmine del viaggio si trova in Val Taleggio: qui vengono mostrati i caseifici in cui si producono diversi formaggi. Arturo Locatelli, nel suo, produce il famoso Taleggio, il formaggio a pasta semidura di latte crudo fornito da otto allevatori. Vengono spiegati i passaggi della salatura, che ha il compito di favorire lo spurgo del prodotto per creare una crosta dura e successivamente Mauro Arnoldi spiega la stagionatura sia del Taleggio che dello Strachitunt e come fare per avere una stagionatura buona, che non guasti il sapore della pasta.

In un altro caseificio intanto viene prodotto lo Strachitunt grazie alle mani esperte di Patrick Bonzi sotto la guida di Avaro Ravasio, il presidente del consorzio a tutela dello Strachitunt D.O.P. Anche a Peghera i bambini imparano a preparare il Taleggio, mostrando al presentatore i passaggi per creare il formaggio perfetto.

La puntata si conclude fra i boschi, dove Vittorino Baroni, bosciaiolo della Val Taleggio, sottolinea come mantenere i boschi puliti sia importante per evitare che gli alberi cadano a valle provocando frane e danni. Infine, insieme preparano la polenta taragna con formaggio Branzi e, ovviamente, Taleggio e gli “Schisöl” – le tipiche palline di polenta ripiene di formaggio.

Per visionare la puntata è possibile visitare la pagina di Rai Play a questo indirizzo.

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