Coppa Angelo Quarenghi, parola ai campioni di domani: ”un’esperienza fantastica”

Squadre diverse, ma lo stesso amore per il calcio: Gabriele della Virtus Bergamo, Gianluca della Cremonese, Pietro della Rappresentativa Valle Brembana e Denis del Krasnodar.
28 Agosto 2018

Sono passati solo due giorni dalla finalissima (vinta dal Milan) della dodicesima edizione della Coppa Angelo Quarenghi, torneo giovanile internazionale alla memoria dell'indimeticato Angelo Quarenghi, che anche quest'anno ha visto la partecipazione di sedici compagini under 14, dalle milanesi di Milan e Inter (finaliste), alla Juventus passando per Atalanta, Cremonese, la rivelazione Virtus Bergamo i locali della Rappresentativa Valle Brembana nonché le straniere Krasnoadar, Helsinki e Tottenham, e tante altre ancora.

Tante squadre, tanti ragazzi che sognano – un giorno – di calcare i campi di serie A (ma ricordiamo che solo uno su 5 mila dalle giovanili riesce ad arrivare in serie A) o comunque arrivare in prima squadra, tra i grandi. Obiettivo non facile in Italia,dove la concorrenza è davvero spietata (ci sono circa 8 mila scuole calcio e 300 mila ragazzi nelle giovanili); ben vengano quindi occasioni come la Coppa Quarenghi per permettere a questi giovanissimi di crescere e confrontarsi con altre realtà, anche straniere.

Uno di questi campioncini è Gabriele Vedovati, numero 10 della Virtus Bergamo – squadra rivelazione del torneo – che si dice emozionato dal fatto di partecipare alla Coppa Quarenghi: “Un’esperienza fantastica, trovarsi di fronte a squadre così prestigiose è stato molto emozionante. Da attaccante posso dire che le difese sono davvero toste, molto competitive, in generale le squadre avversarie sono state di alto livello ”. Alla domanda su quale sia il sogno nel cassetto, il giovanissimo Gabriele non ha dubbi: “Diventare un calciatore della mia Virtus Bergamo”.

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Gabriele Vedovati, Virtus Bergamo

C'è chi poi è rimasto colpito dall'altissimo tasso tecnico degli inglesi del Tottenham, come Gianluca Concavi, attaccante della Cremonese, proprio la squadra che con gli Spurs è riuscita a strappare un 2-2 nel girone: “È un torneo impegnativo, ci sono squadre che si possono definire big, è dura per tutti. Per quanto riguarda il Tottenham, sono sicuramente meno fisici delle altre squadre presenti al torneo, ma anche molto più organizzati e tecnici”.

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Gianluca Concavi, Cremonese

In mezzo ai tanti piccoli calciatori che militano nelle giovanili di squadre professionistiche ci sono anche i ragazzi della Valle Brembana, come Pietro Marconi di San Giovanni Bianco, difensore centrale del San Pellegrino e della Rappresentativa Valle Brembana, che grazie alla Coppa Quarenghi ha avuto la possibilità di misurarsi con i pari età di Tottenham, Cremonese e Juventus, contro la quale è arrivato un goal:” Riuscire a fare un goal contro la Juve è stata un'emozione grandissima e una grande soddisfazione per tutta la squadra,nonostante il risultato finale di 5 a 1. Le altre squadre del torneo sono davvero forti, è stato difficile difendersi, soprattutto contro il Tottenham”.

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Pietro Marconi, Rappresentativa Valle Brembana

Denis Oshevnev, tredici anni, centrocampista del Krasnodar (3 mila chilometri per arrivare a San Pellegrino Terme): “L’emozione più grande? La sfida ai rigori contro il Renate”, ci racconta Denis. La Coppa Quarenghi si rivela un vero e proprio interscambio calcistico per i giovanissimi calciatori come Denis, che rivela: “Qua in Italia ho trovato squadre molto forti, davvero organizzate, e un sacco di giocatori interessanti. Il futuro? “Voglio diventare un calciatore professionista”.

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Denis Oshevnev, Krasnodar

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