La procura di Cosenza ha avviato un'indagine nei confronti di 25 insegnanti: si sarebbero infatti procurati diplomi falsi, per accedere a graduatorie ad esaurimento e d'istituto per l'assunzione in scuole elementari e materne, anche in provincia di Bergamo.
La 'centrale del falso' è stata smascherata nella casa di un pensionato 69 anni di Mangone, in provincia di Cosenza, dove durante la perquisizione le Forze dell'Ordine hanno trovato computer, stampanti, materiale informatico, ben trenta diplomi già compilati e rilasciati da un presunto “Istituto Nazionale Scuole e Corsi Professionali”, insieme a due risme di carta pergamenata in bianco, pronta all'uso.
Un mercato di titoli di studio falsi molto redditizio: un'indagata ha infatti dichiarato ai Carabinieri che il falsario le avrebbe chiesto ben 3.000 euro in cambio di una copia. I 25 indagati per reati contestati a vario titolo si trovano fra le province di Cosenza, Bergamo, Lecce, Pistoia, Milano e Forlì-Cesena.
Questa operazione dei Carabinieri è il punto d'arrivo di un'indagine avviata già nel 2017, quando 33 insegnanti furono indagati nelle province di Cosenza e Reggio Calabria, ma anche scuole di specializzazione per insegnanti di sostegno. L'inchiesta ha suscitato un certo clamore, tanto da spingere molti dirigenti scolastici ad effettuare controlli approfonditi, che hanno poi dato il via a questa seconda parte.