Roberto Gherardi è il portiere di San Pellegrino campione d’Italia: vince la Coppa Italia Dilettanti

A difendere la porta della Rovato Vertovese è Roberto Gherardi, 32enne di San Pellegrino Terme, con un passato nelle giovanili di Atalanta e Albinoleffe.
13 Maggio 2025

Tra i pali della Rovato Vertovese Campione d’Italia c’è un brembano. A difendere la porta della squadra bergamasco-bresciana che sabato 10 maggio ha vinto la finale di Coppa Italia Dilettanti è infatti Roberto Gherardi, 32enne di San Pellegrino Terme: il portiere ci racconta questa stagione trionfale.  “Ho sempre giocato a calcio, iniziando nei settori giovanili di Atalanta e Albinoleffe per passare in tantissime squadre dilettantistiche della Bergamasca e non solo. Dopo tanti anni sono arrivato qui alla Rovato Vertovese. Noi siamo una società nuova, erano due separate e l’anno scorso sono arrivate 3° e 4° in Eccellenza: avevamo giocato i playoff da avversarie, dopo un mese hanno ufficializzato la fusione”. Un’operazione molto felice, perché la neonata squadra chiude un anno da triplete.

“Io credo che, al primo anno, meglio di così non si potesse fare, l’aspettativa era comunque alta. Entrambe le società erano ambiziose e si puntava a fare bene, ma da lì a vincere Campionato di Eccellenza, Coppa Regionale e Coppa Italia si è andati oltre ogni aspettativa, anche se si sapeva che avremmo potuto passare di categoria. Tutti hanno fatto un lavoro eccezionale, dal mister allo staff”. Non bisogna dimenticare appunto il portiere: Roberto non può che essere soddisfatto.

“Il mio è sempre un ruolo particolare, perché il portiere è un po’ a parte nello sport di squadra. Quest’anno siamo stati la seconda miglior difesa del campionato e, personalmente, credo di aver fatto la miglior stagione: in semifinale ho parato due rigori e penso di aver fatto la mia parte in alcune situazioni. Abbiamo giocato 49 partite in totale e siamo stati tutti fondamentali, per me è stata forse la mia miglior annata”.

Aldilà dei singoli, Roberto punta il faro sul collettivo. “Aldilà della nostra forza, io credo che la differenza l’abbia fatta il gruppo, l’ossatura era quello della Vertovese ed eravamo già un gruppo fantastico, sono state delle belle fondamenta”. La compattezza è fondamentale: “Ogni mercoledì sera andiamo fuori a cena dopo allenamento, ci frequentiamo. Anche aldilà dell’essere compagni di squadra siamo amici e questa unione, in un percorso così lungo, è fondamentale. Divertirsi è stata la nostra forza”.

Una forza che ha portato la Rovato Vertovese fino a Teramo, a giocarsi la finale di Coppa Italia dilettanti: “La finale è stata un’emozione incredibile, già arrivare a giocarla è una cosa bellissima. Casualità vuole che giochiamo contro il Barletta che ha un tifo incredibile e c’erano 4000 tifosi. Sembrava di giocare almeno in Serie B”. Gherardi rimane colpito dall’atmosfera sugli spalti: “Noi di solito giochiamo con 300 persone in tribuna, quelle invece sono tifoserie che non hanno nemmeno in Serie A: in campo non si sentiva nemmeno l’inno nazionale”.

In ogni caso, il campo ha dato ragione alla Rovato Vertovese con un secco 3 a 1: “Vincerla è stato oltre ogni sogno, la festa in campo è stata bellissima, avevamo un centinaio di parenti e amici al seguito e abbiamo festeggiato tutti insieme: siamo saliti in tribuna e loro stati in campo, purtroppo eravamo lontani e avevamo sette ore di pullman per rientrare, quindi non abbiamo potuto festeggiare tutta la notte”. Smaltiti i doverosi festeggiamenti, Gherardi guarda avanti: “Ora abbiamo un salto di categoria, si passa dal livello regionale a quello Nazionale. Occorrerà sedersi e parlarne, bisogna capire quando saranno gli allenamenti e se riusciremo a conciliarli con il lavoro, ora si va nel semiprofessionismo e sarà una bella sfida per la società”.

campioni ditalia - La Voce delle Valli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultime Notizie

X
X
linkcross