La 17enne Kateryna Safonova è arrivata in Italia 3 anni fa, quando la situazione a Kiev e in tutta l’Ucraina era già diventata insostenibile. I suoi genitori sono entrambi ufficiali di altissimo grado dell’esercito Ucraino e quindi coinvolti in prima persona nel conflitto. Quindi, appena la guerra ha reso impossibile una regolare frequenza delle attività scolastiche e troppo pericoloso per Kateryna restare in patria, mamma Inna e papà Alex hanno portato Kateryna dalla zia Gianna, la sorella della mamma che da tempo abita a Dossena.
Katerina parla 7 lingue e tre anni fa si è iscritta all’Istituto Superiore di San Pellegrino per coronare il sogno di diventare pasticcera. Ma non ha voluto interrompere il rapporto con la terra d’origine e contemporaneamente ha frequentato online l’Istituto Kyiv Gymnasium Of Oriental Languages N°1 ( Київська Гімназія Східних Мов № 1) Kyiv , 03115 ( Ua ).
“Ho 17 anni e vengo dall’Ucraina. I miei genitori sono militari e, per questo motivo, ho vissuto varie esperienze difficili e intense, che mi hanno fatto crescere più in fretta dei miei coetanei. Ho frequentato il ginnasio per 11 anni dei quali i primi 8 in presenza a Kyiv (Kiev) – racconta Kateryna – Appena è iniziata l’invasione russa la scuola si è attrezzata per garantire le lezioni online visto che molte ragazze erano venute via, ma non volevano abbandonare gli studi. Restare agganciati alla scuola, per noi che viviamo all’estero, è un modo per restare in contatto con i nostri amici, condividere le nostre esperienze come se fossimo ancora a casa, continuare a parlare e a scrivere la nostra lingua e, insomma, mantenere la nostra identità.”
Kateryna è una studentessa modello anche a San Pellegrino. Ha terminato il terzo anno con una ottima media scolastica (9 e mezzo) ed è una eccellente pasticcera in erba. “Ho avuto, e parzialmente ho ancora, qualche difficoltà nello scrivere in italiano anche perché normalmente scrivevo in cirillico, ma sto migliorando.” conferma Kateryna. “Mi piace studiare, leggo molto, e mi piace mettermi alla prova nelle manifestazioni che la scuola organizza”.
Chi questo inverno ha frequentato i “Mercati della Terra di Slow Food“ la prima domenica di ogni mese, infatti, l’ha spesso vista all’opera con gli show cooking realizzati dall’Istituto Superiore. Per sostenere gli esami della scuola Ucraina, Kateryna è dovuta rientrare nel suo Paese. “Quando sono arrivata a Kyiv, ho provato sentimenti contrastanti -racconta Kateryna – da una parte ero molto preoccupata e spaventata, ma dall’altra ero felice, perché finalmente potevo rivedere la mia famiglia. Era passato tanto tempo e quel momento è stato davvero speciale per me. Vivere lontano da casa mi ha insegnato ad apprezzare le piccole cose: un sorriso, una chiamata, un abbraccio.”
E di sorrisi e abbracci Kateryna ne ha ricevuti tanti dopo quasi 11 ore di viaggio prima in aereo poi treno e pullman. “Quando i miei genitori mi hanno vista dopo tanto tempo di lontananza, erano molto emozionati” racconta Kateryna, “Abbiamo pianto e riso insieme. Erano lacrime di felicità. Mi hanno abbracciata forte, come per recuperare tutto il tempo perso. E’ stato un momento che non dimenticherò mai.”
“Siamo molto felici che sia tornata, anche se la situazione qui è sempre più complicata – dice mamma Inna – Non ringrazierò mai abbastanza mia sorella e la sua famiglia per ciò che stanno facendo per mia figlia. E’ un po’ come se l’avessero adottata e la stanno facendo crescere con tanto amore e noi la vediamo trasformarsi in una persona meravigliosa, ed è anche merito loro”. “Stanotte c’è stato un attacco con i droni russi – conferma Kateryna – hanno bombardato diverse zone residenziali di Kyiv, dormire non è facile e di notte si va a letto con l’incubo di doversi svegliare sotto le bombe. Colpiscono la città e le zone residenziali e non le postazioni militari.”
Adesso Kateryna ha raggiunto i nonni in una zona dell’Ucraina momentaneamente più sicura. “L’esame è andato molto bene ed ho incontrato le mie amiche e compagne di scuola mentre ero a Kyiv. Qui dai miei nonni ho altri amici ed è bello dormire la notte. Ora guardo al futuro con speranza. Vorrei studiare e costruire una vita serena, magari aiutando gli altri attraverso il mio lavoro e portando con me sempre la forza che ho imparato dalla mia storia”. A settembre Kateryna tornerà tra i banchi dell’Istituto Superiore di San Pellegrino, portando con sé le emozioni di questa estate, la voglia di ricominciare a mettersi in gioco e, ovviamente, il desiderio di riabbracciare i suoi in un contesto più sereno e pacifico.