Prestiti dal Consorzio Bim: ora i piccoli Comuni avranno 15 anni per restituirli

Il Consiglio Direttivo del Consorzio BIM, ha deciso di introdurre, compatibilmente con le ricadute finanziarie generali, una ulteriore dilazione nei termini di rimborso per i Comuni medio-piccoli.
2 Luglio 2025

È uno degli elementi peculiari del Consorzio Bim, lo strumento finanziario che consente di anticipare risorse e che, quindi, più si attaglia alle esigenze di liquidità dei Comuni consorziati, necessarie per realizzare progetti di investimento a favore delle comunità e dei territori. E’ il fondo di rotazione, messo a disposizione dei Comuni, mediante contributo a rimborso a tasso 0.

Istituito come “fondo per la concessione di contributo a rimborso senza interessi in favore di Comuni, Comunità Montane Enti e Associazioni operanti nell’ambito del territorio del Consorzio”, questa iniziativa ha trovato ampio consenso tra i Comuni del Consorzio e gli enti presenti nel suo perimetro, tanto che il regolamento è stato modificato nel corso degli anni, alla luce delle mutate esigenze finanziarie al tempo vigenti, aggiornando gli aspetti di dettaglio (durata e modulazione piani di ammortamento, limiti massimi, extra plafond, spese istruttorie, modalità di erogazione, …).

Ed anche nell’ultima seduta dell’attuale Consiglio Direttivo il fondo di rotazione è stato oggetto di discussione, sollecitata dalle difficoltà che incontrano i Comuni, specie quelli piccoli di montagna, nel reperire i mezzi necessari per fronteggiare gli investimenti. “Finora, quasi tutti i Comuni del Consorzio BIM, le diverse Comunità Montane e molti enti senza scopo di lucro, come parrocchie e case di riposo, hanno beneficiato del sistema di contributo a rimborso messo in atto – sottolinea il presidente del Consorzio BIM Massimo ScandellaSi può dire senza ombra di dubbio che l’operazione ha avuto notevole successo, ed è stata in grado di fungere da leva moltiplicatrice di svariati investimenti che diversamente non avrebbero trovato sbocco, poiché molte amministrazioni, in particolare i piccoli Comuni, non dispongono nell’immediato delle risorse finanziarie necessarie a cofinanziare grossi investimenti, che prevalentemente sono coperti da finanziamenti pubblici (regionali, nazionali e comunitari). Con questo strumento, anche enti e associazioni riescono ad affrontare investimenti che, dilazionati nel tempo, consentono di sostenere oneri, diversamente insostenibili”.

Così, rimarcando il ruolo strategico che rivestono i contributi a rimborso per i vari Comuni e gli Enti del territorio, il Consiglio Direttivo del Consorzio BIM, ha deciso di introdurre, compatibilmente con le ricadute finanziarie generali, una ulteriore dilazione nei termini di rimborso per i Comuni medio-piccoli, accorpando le precedenti due fasce di Comuni (fino a 500 abitanti e fino a 1.000 abitanti), assegnando un piano di rimborso di 15 anni. E ha confermato i precedenti piani di rimborso: 11 anni per i Comuni fino a 2.000 abitanti, 8 anni per i Comuni fino a 3.000 abitanti, 7 anni per Comuni fino a 4.000 abitanti, 5 anni per Comuni oltre i 4.000 abitanti.

Il “plafond” di ogni Comune è pari a 250.000 euro per investimenti vari; mentre è previsto un contributo “extra-plafond” di 250.000 euro per investimenti “green”, come la realizzazione di centraline idroelettriche, impianti fotovoltaici, interventi di riqualificazione energetica, finalizzate al risparmio energetico.

La dilazione del rimborso ha una chiara strategia – continua il presidente Scandella – Favorire l’elaborazione di ulteriori progetti di sviluppo a livello locale, contribuendo a far cambiare approccio rispetto all’utilizzo dei fondi, stimolando, in una visione rinnovata, progetti e interventi che corrispondano sempre di più alle esigenze e ai bisogni dei territori”.

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