È uno degli elementi peculiari del Consorzio Bim, lo strumento finanziario che consente di anticipare risorse e che, quindi, più si attaglia alle esigenze di liquidità dei Comuni consorziati, necessarie per realizzare progetti di investimento a favore delle comunità e dei territori. E’ il fondo di rotazione, messo a disposizione dei Comuni, mediante contributo a rimborso a tasso 0.
Istituito come “fondo per la concessione di contributo a rimborso senza interessi in favore di Comuni, Comunità Montane Enti e Associazioni operanti nell’ambito del territorio del Consorzio”, questa iniziativa ha trovato ampio consenso tra i Comuni del Consorzio e gli enti presenti nel suo perimetro, tanto che il regolamento è stato modificato nel corso degli anni, alla luce delle mutate esigenze finanziarie al tempo vigenti, aggiornando gli aspetti di dettaglio (durata e modulazione piani di ammortamento, limiti massimi, extra plafond, spese istruttorie, modalità di erogazione, …).
Ed anche nell’ultima seduta dell’attuale Consiglio Direttivo il fondo di rotazione è stato oggetto di discussione, sollecitata dalle difficoltà che incontrano i Comuni, specie quelli piccoli di montagna, nel reperire i mezzi necessari per fronteggiare gli investimenti. “Finora, quasi tutti i Comuni del Consorzio BIM, le diverse Comunità Montane e molti enti senza scopo di lucro, come parrocchie e case di riposo, hanno beneficiato del sistema di contributo a rimborso messo in atto – sottolinea il presidente del Consorzio BIM Massimo Scandella – Si può dire senza ombra di dubbio che l’operazione ha avuto notevole successo, ed è stata in grado di fungere da leva moltiplicatrice di svariati investimenti che diversamente non avrebbero trovato sbocco, poiché molte amministrazioni, in particolare i piccoli Comuni, non dispongono nell’immediato delle risorse finanziarie necessarie a cofinanziare grossi investimenti, che prevalentemente sono coperti da finanziamenti pubblici (regionali, nazionali e comunitari). Con questo strumento, anche enti e associazioni riescono ad affrontare investimenti che, dilazionati nel tempo, consentono di sostenere oneri, diversamente insostenibili”.
Così, rimarcando il ruolo strategico che rivestono i contributi a rimborso per i vari Comuni e gli Enti del territorio, il Consiglio Direttivo del Consorzio BIM, ha deciso di introdurre, compatibilmente con le ricadute finanziarie generali, una ulteriore dilazione nei termini di rimborso per i Comuni medio-piccoli, accorpando le precedenti due fasce di Comuni (fino a 500 abitanti e fino a 1.000 abitanti), assegnando un piano di rimborso di 15 anni. E ha confermato i precedenti piani di rimborso: 11 anni per i Comuni fino a 2.000 abitanti, 8 anni per i Comuni fino a 3.000 abitanti, 7 anni per Comuni fino a 4.000 abitanti, 5 anni per Comuni oltre i 4.000 abitanti.
Il “plafond” di ogni Comune è pari a 250.000 euro per investimenti vari; mentre è previsto un contributo “extra-plafond” di 250.000 euro per investimenti “green”, come la realizzazione di centraline idroelettriche, impianti fotovoltaici, interventi di riqualificazione energetica, finalizzate al risparmio energetico.
“La dilazione del rimborso ha una chiara strategia – continua il presidente Scandella – Favorire l’elaborazione di ulteriori progetti di sviluppo a livello locale, contribuendo a far cambiare approccio rispetto all’utilizzo dei fondi, stimolando, in una visione rinnovata, progetti e interventi che corrispondano sempre di più alle esigenze e ai bisogni dei territori”.