A S.Omobono una pescata dedicata ai giovani, per ricordare Matteo Chiesa

Una pescata in memoria di Matteo Chiesa e portare avanti un duplice obiettivo: insegnare alle giovani generazioni il valore della vita ed educarli con consapevolezza al rispetto per l'ambiente. Iniziativa organizzata dall'Associazione Matteo Chiesa.
2 Ottobre 2020

Una pescata in memoria di Matteo Chiesa, per portare avanti un duplice obiettivo: insegnare alle giovani generazioni il valore della vita ed educarli con consapevolezza al rispetto per l'ambiente, attraverso la conoscenza di una disciplina che è anche genuino divertimento. Lo scorso 6 settembre, al laghetto dei Cigni di Sant'Omobono Terme, si è tenuto “Una pescata con Matteo”, un evento che ha riscontrato un grande successo registrando ben 52 partecipanti fra i 5 ed i 18 anni.

In collaborazione con la Scuola Pesca Valle Imagna, i giovani hanno scoperto il complesso meccanismo che compone l'ecosistema fluviale, imparando quelle che sono le necessità ed il ciclo biologico del pesce selvatico e nella fattispecie la trota ed il barbo canino, quest'ultimo in via d'estinzione e allevato presso l'incubatoio gestito dalla Scuola Pesca, a cui è andato parte del ricavato della manifestazione.

La giornata è stata un successo – commentano Fabio Chiesa ed Elena Maj, genitori di Matteo Chiesa e presidenti dell'Associazione che porta il suo nome – Tutti i ragazzi ne sono usciti contenti, anche i più piccini: per loro è stato un bel momento da passare insieme a mamma e papà. Il nostro obiettivo personale, però, è stato quello di dare un senso alla scomparsa di Matteo attraverso il suo messaggio di vita”.

Messaggio che i coniugi Chiesa stanno già portando avanti in più direzioni, fin dalla fondazione dell'Associazione Matteo Chiesa nel gennaio 2020. Una parte del ricavato della pescata, infatti, verrà utilizzata anche per finanziare “La Casa di Matteo”, un progetto partito in Bolivia, e più precisamente nel Comune di Cochabamba, dal duplice scopo: realizzare un luogo sicuro per i bambini malati oncologici e al tempo stesso fare prevenzione e favorire consapevolezza sulla relazione tra ambiente e malattie oncologiche, un tema caro all'Associazione che fa anche da filo conduttore fra tutti i suoi valori.

Ma chi è Matteo Chiesa e perché è nata l'Associazione che porta il suo nome? Per capirlo bisogna fare un passo indietro, nel 2018. “Matteo era un ragazzo come tanti – racconta il papà Fabio – Andava bene a scuola, ma era scanzonato”. Poi è arrivata una terribile diagnosi: il giovane si era ammalato di leucemia linfoblastica acuta.

Da allora Matteo è cambiato moltissimo: era una persona meravigliosa, che si è sempre preoccupata di proteggere gli altri prima di sé stesso. Trasmetteva positività e allegria, aveva sempre un sorriso per tutti. A me ha insegnato moltissimo – continua papà Fabio – Se n'è andato il 17 agosto 2019, aveva 21 anni. Matteo voleva vivere, perché aveva ancora tanto da dare: è grazie al suo non-egoismo che è nata l'Associazione. È doveroso dare un perché alla sua morte, affinché possa non succedere più ad alcun ragazzo”.

Matteo e tutti i ragazzi come lui possono e vogliono essere un esempio per i propri coetanei, per insegnare loro la bellezza ed il valore della vita. Così l'Associazione ha pubblicato un libro, dal titolo “Tutto Torna – ho ancora tanto da dire”: una lettura volutamente leggera ma non spensierata, consapevolmente profonda per far sì che il messaggio arrivi soprattutto ai più giovani. Fra queste pagine sono racchiusi emozioni e ricordi raccontati a volte con spirito d'incredulità, altre con profondo affetto che trasuda da ogni parola. Ad ogni racconto una fotografia, di Matteo, dei suoi amici o di quelle a tema naturalistico scattate da lui stesso, una forte passione nata dal suo amore nei confronti della natura.

E come un seme piantato nel terriccio e innaffiato con cura dai genitori, l'Associazione Matteo Chiesa ora vuole diventare una pianta sana e forte, che possa essere un domani d'appoggio a chi ha più bisogno di sostegno. “Per questo motivo, oltre alla “Casa di Matteo”, siamo impegnati su più fronti per far sì che il messaggio di Matteo possa essere ascoltato e compreso da più persone possibili – spiegano i genitori – Abbiamo istituito una borsa di studio chiamata “Concorso Matteo Chiesa” dedicato alle scuole di agraria, elargita come attrezzature e laboratori, in modo da far prendere coscienza delle tossicità che ci sono nell'agricoltura industriale e nell'ambiente, che possono essere causa di malattie. Il secondo progetto attivo è invece uno sportello d'ascolto, un angolo per aiutare e sostenere le famiglie con pazienti oncoematologici giovanili”.

I programmi futuri dell'Associazione vedono la prossima domenica 25 ottobre, presso l'oratorio di Pagazzano, “Una castagnata con Matteo”: un'iniziativa solidale dedicata soprattutto ai più giovani, condita dal frutto autunnale per eccellenza con l'aggiunta di una ricca tombolata ed un torneo di calcio balilla. Per il futuro, invece, l'Associazione ha in progetto una serie di eventi, che spaziano dall'apicoltura agli incontri nelle scuole, per sensibilizzare i più giovani al tema del rispetto dell'ambiente prendendo però piena consapevolezza di ciò che lo compone.

Abbiamo in mente anche un grande progetto, che si chiama “La mia estate” – conclude papà Fabio – una sorta di concerto itinerante per i giovani con sano divertimento, ma anche riflessione. Ci sono tanti eroi silenziosi e tutti meritano di essere protagonisti. Perciò vorremmo che fosse un appuntamento fisso in ricordo di tutti questi ragazzi. Matteo è stato un grande esempio, ci ha insegnato tanto”. E ha ancora tanto da insegnare.

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