Altro che Pokémon Go: in Val Brunone si cercano tesori nascosti con il GPS

Un paio di scarpe comode, smartphone con GPS alla mano e il Parco Regionale della Valle Brunone diventa teatro di un'enorme ''caccia al tesoro'' a cielo aperto.
3 Settembre 2020

Un paio di scarpe comode, smartphone con GPS alla mano e il monumento naturale della Valle Brunone diventa teatro di un'enorme “caccia al tesoro” a cielo aperto. Per celebrare i 20 anni del Geocaching, un entusiasmante ed innovativo metodo per esplorare il territorio andando alla ricerca di luoghi tramite l'utilizzo del GPS, domenica 6 settembre dalle ore 9 a Pontegiurino di Berbenno grandi e piccini, inesperti e non, potranno vivere una giornata circondati dalle meraviglie del monumento naturale, sfoggiando al tempo stesso le proprie capacità di orientamento e ricerca.

Il Parco Regionale della Valle Brunone è un luogo dall'atmosfera magica: nel 2001 è stato dichiarato da Regione Lombardia “Monumento Naturale”, poiché ricco di giacimenti paleontologici risalenti al Triassico Superiore. Una valletta poco antropizzata, colma di scorci e angoli pittoreschi e casa di ritrovamenti di interesse e rilevanza mondiale, che domenica diventerà protagonista di un'insolita caccia al tesoro per celebrare i 20 anni di Geocaching.

Ma cosa è, precisamente, il Geocaching? L'obiettivo principale è quello di permettere ai giocatori di esplorare il territorio, andando alla ricerca attraverso coordinate GPS delle “geocache”, ovvero piccoli contenitori con un diario, un “logbook”, che raccoglie la traccia di ogni avventuriero passato di là. Un fenomeno nato sul web che si riflette però anche nel mondo reale e coniuga evoluzione tecnologica con lo spirito di avventura e ricerca. Attualmente in Italia sono state pubblicate oltre 25 mila geocache, distribuite in tutto il territorio e nascoste agli sguardi meno attenti.

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Il geoaching è una caccia al tesoro a livello mondiale, che ha compiuto quest'anno il suo 20 esimo anno di età – spiega Nunzio Capelli, volontario di Val Brembilla – L'attività consiste nel nascondere e cercare dei contenitori sparsi in giro per il mondo, dentro al quale è posizionato un logbook dove il cercatore pone la sua firma per certificare il ritrovamento, che il giocatore dovrà poi registrare anche sul sito web. Mentre sul logbook è preferibile mettere la sola firma e la data, on-line ci si può sbizzarrire nel raccontare come si è trovato. Il tutto utilizzando un GPS oppure uno smartphone con installata una app specifica”.

Le “scatolette” – prosegue – possono essere nascoste ovunque, rispettando norme di sicurezza e privacy: in questo modo c'è la possibilità di far conoscere il territorio, nascondendo in posti interessanti oppure creare dei percorsi (trail) su piste ciclabili o percorsi di montagna. Un'alternativa è posizionarle in un luogo anonimo, che possa diventare potenzialmente famoso fra i giocatori. Esistono vari livelli di difficoltà, che vengono segnalati su una scala da 1 a 5. Infine, gli eventi sono una forma particolare, dove i giocatori di trovano per raccontarsi, conoscersi e condividere le esperienze”.

L'obiettivo dell'evento è valorizzare le bellezze del Monumento Naturale della Valle Brunone, approfittando inoltre della visita guidata con i volontari dell'Associazione “Amici della Valle Brunone”. L'iniziativa è gratuita ma richiede prenotazione (per info: amicidellavallebrunone@gmail.com oppure 388.8779673) e l'obbligo di rispetto del distanziamento sociale oltre che di indossare la mascherina. Unici requisiti per la caccia: un paio di scarpe comode e un dispositivo GPS. E una bottiglia vuota, nel caso in cui qualche impavido avventuriero volesse raccogliere l'acqua solforosa che sgorga nei pressi della cache GC6H42J.

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