Balli, canti e culture da tutto il mondo: torna Lo Spirito del Pianeta, e lo apre Van De Sfroos

Torna nel Polo fieristico di Chiuduno lo Spirito del Pianeta che ogni anno porta i suoi visitatori alla scoperta delle culture provenienti da tutto il mondo.
25 Maggio 2019

Torna nel Polo fieristico di Chiuduno lo Spirito del Pianeta, il festival che, con la sua 19esima edizione quest'anno, porta i suoi visitatori alla scoperta delle culture provenienti da tutto il mondo con più di 170 espositori, canti e balli e 250 mila presenze attese. Il via alle “danze” ieri, venerdì 24 maggio, con il cantautore del dialetto lagheè Davide Van De Sfroos, mentre la serata di chiusura si terrà il 9 giugno – diciassette giorni di eventi, dunque.

Saranno molte le “vecchie conoscenze” del festival, come Talbragar – aborigeno australiano che suona il particolare didjeridoo e l'azteco messicano Jaotekalt Kuikapike. Ma non mancheranno anche dei volti nuovi, come i Yawalapiti della riserva indigena dell'Alto Xingu, in Brasile, e i Kalbeliya, una comunità nomade del deserto del Thar, nel Rajasthan e gli abitanti delle lontanissime Fiji. Un mix di culture mozzafiato e affascinante, che da 19 anni non manca di stupire piacevolmente le migliaia di persone che puntualmente scelgono di venire a visitare il festival gratuito di Chiuduno, aperto tutti i giorni dalle 19 a mezzanotte, mentre sabato e domenica rispettivamente dalle 17 e dalle 12.

Gli argomenti di punta di questa edizione riguarderanno il clima, sull'onda del #FridayForFuture lanciato dall'attivista Greta Thunberg, e sulla causa del popolo mapuche, una comunità amerinda che denuncia l'esproprio dei territori in Cile, che parleranno ai presenti il 26 maggio, dopo l'intervento di Giorgio Fornoni alle 20:30.

Il 2 giugno, alle 17, gli studenti potranno porre invece le proprie domande sul cambiamento climatico ai politici presenti, mentre il 30 maggio sarà ospite Eugenio Bennato, il fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare. “Queste popolazioni ci insegnano le nostre origini e quello che noi abbiamo perso, la connessione con la natura — ha spiegato Ivano Carcano, uno degli organizzatori dell'evento, al Corriere — La Madre Terra è un’entità, ma a riconoscerla come tale, oggi, è solo la costituzione dell’Ecuador, che sancisce anche il rispetto degli autoctoni”.




(Fonte immagine in evidenza: visitbergamo.net – Corriere.it)

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