È giunta alla nostra redazione la replica di ASST Papa Giovanni XXIII in riferimento alla testimonianza (pubblicata ieri sulle nostre pagine) di Monica G, residente a San Giovanni Bianco in frazione di San Gallo il cui figlio di 4 anni - che necessitava di tre punti di sutura per una ferita al mento - è stato dirottato all'ospedale di Bergamo da un medico dell'ospedale di San Giovanni Bianco, dove mamma e bimbo si erano recati.
"L’ASST Papa Giovanni XXIII - si legge nella nota inviataci quest'oggi - ha verificato quanto accaduto al Pronto Soccorso dell'Ospedale di San Giovanni Bianco, ricostruendo i fatti e portando all'attenzione delle figure coinvolte quanto accaduto. I tempi si sono allungati perché la mamma, che ci ha contattati direttamente dieci giorni dopo l'accaduto, non ci ha fornito il nome del figlio e quindi la ricostruzione dei fatti ha richiesto più tempo del normale".
"Effettivamente le cure di cui necessitava il bambino - prosegue la nota - potevano essere eseguite in sicurezza anche al Pronto soccorso dell'Ospedale di San Giovanni Bianco. La richiesta di rivolgersi a Bergamo per l'applicazione dei punti di sutura è stata dettata da un eccesso di prudenza da parte del medico di Pronto Soccorso di turno quel giorno, determinata dalla giovanissima età e dallo stato di agitazione del bambino.
Ci scusiamo con la famiglia per il disagio, involontariamente dettato, lo ribadiamo, solo da un eccesso di tutela nei confronti del bambino e delle sue condizioni in quel momento".
foto by Fabio Baderba via Google Maps