Ciclabile Val Brembana, a Zogno è polemica: ”meglio utilizzare l’ex sedime”

A Zogno si discute sul progetto del nuovo tratto di ciclabile e sui suoi costi. Ad avanzare dubbi le due liste in competizione con l'attuale, criticando la scelta del Comune a favore dell'utilizzo dell'ex sedime ferroviario.
16 Maggio 2019

A pochi giorni dal protocollo d'intesa fra Regione Lombardia, Provincia e Comune di Zogno per la realizzazione del tratto di ciclovia che collegherebbe Zogno a Sedrina, si discute sul progetto e sui suoi costi. Ad avanzare dubbi sono le due liste civiche (Giovani Futuro InComune e Cittadini Zogno) in competizione con l'attuale amministrazione comunale alle elezioni del prossimo 26 maggio, che hanno criticato la scelta di realizzare la pista ciclabile all'interno del territorio zognese sulla strada costeggiante il Brembo, anziché sull'ex sedime ferroviario.

Il progetto originale e preliminare avanzato dall'attuale amministrazione, infatti, prevede che dal parcheggio delle Grotte delle Meraviglie il tratto ciclabile costeggi il Brembo arrivando così al piazzale della Cms, dove i ciclisti attraverseranno un ponte che li porterà sulla sponda opposta e, da lì, fino al campo sportivo Polli, dove ad attenderli ci sarà un altro ponte pedonale che farà proseguire i fruitori fino al piazzale del mercato, collegandosi poi alla “vecchia” ciclovia.

Di diverso avviso Federico Carminati, il giovane candidato della “Lista giovani futuro inComune”, che ha dichiarato al L'Eco di Bergamo: “Per noi la soluzione ideale restava l'utilizzo dell'ex sedime ferroviario. I costi sarebbero stati molto minori e va considerato che da lì potrebbe transitare anche la futura tranvia”. Costi che, per ora, si aggirerebbero attorno a 1 milione e 200 mila euro, in parte – 600 mila – stanziati da Regione Lombardia, mentre 300 mila già messi al bilancio dalla Provincia. I restanti, invece, verranno spartiti fra Comune ed enti pubblici. “Vero che il tracciato passerebbe in mezzo alle industrie – ha proseguito Carminati – ma sarebbe sicuramente più utilizzabile anche dai residenti di via Locatelli, circa 2500 persone, che oggi devono risalire per l'ex statale”.

Della stessa idea anche l'altro candidato sindaco, Carlo Ghisalberti della lista “Cittadini Zogno”, che punta il dito sui costi elevati, oltre che sui tempi “troppo lunghi, considerando che siamo solo al progetto preliminare”. Ma secondo Ghisalberti, il problema principale è rappresentato dalla conformità della strada. “I ciclisti arriveranno alle Grotte delle Meraviglie e dovranno immettersi sulla ex statale, con enormi pericoli – ha spiegato – Il tracciato dell'ex sedime va sistemato e riaperto per le bici il prima possibile”.

Il vicesindaco e assessore all'Urbanistica Giampaolo Pesenti si difende dichiarando: “La scelta del Comune è stata quella di privilegiare il lavoro: sull'ex sedime, da tempo, è prevista la realizzazione della strada per i camion a servizio dell'area industriale. È stata la Cms a chiederla e a finanziarne il progetto”. E cosa succederà quando partiranno i lavori per la celebre variante? “L'idea è realizzare il prima possibile il primo tratto della nuova ciclabile fino al piazzale della Cms. In questo modo, si toglieranno i ciclisti dalla zona delle Grotte dove si aprirà anche il cantiere per la variante. La riapertura immediata dell'ex sedime ferroviario alle bici è soluzione di fatto difficilmente praticabile”.



(Fonte immagine in evidenza: bicitalia.org)

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