Torna Orobica: Storia di Popoli, il festival di rievocazione storica giunto ormai alla sua terza edizione. Quest’anno il festival cambia pelle e si espande. Diventa diffuso, articolato su due giornate e due località diverse — sabato 12 luglio a Branzi, domenica 13 luglio a San Pellegrino Terme — unite però da un’unica visione, un’unica anima, è sempre gratuito.
La giornata di sabato sarà dedicata al legame tra uomo e natura, tra spirito e terra, con musica ancestrale, ritualità, erbe, simboli, conferenze a tema e cerimoniali antichi. La domenica si tornerà alla dimensione epico-storica, con conferenze, didattiche a tema, accampamenti e la rievocazione della Battaglia dei Campi Raudii. “Una battaglia che, contiene un episodio duro, crudo, drammatico. Non lo anticipiamo. Ma è bene sapere che la rievocazione conterrà una scena potenzialmente impressionante, non adatta forse ai più piccoli o a persone particolarmente sensibili”, ci informa Valeria di Marino, vicepresidente di Spirito Orobico ASD-APS.
“Una scelta dovuta al fatto che la rievocazione non è un gioco di ruolo. Non è spettacolo fine a sé stesso, ma un atto di memoria collettiva. È un modo per ricordare cosa sia la guerra, cosa significhi perderla, e soprattutto perché non dobbiamo mai smettere di scegliere la pace. Viviamo in un’epoca dove i conflitti ci scorrono addosso in silenzio. Li vediamo passare nei feed dei social, nei TG distratti di fine giornata. Ogni giorno qualcuno muore, qualcuno combatte, qualcuno perde la casa, la famiglia, la libertà. Ma noi, troppo spesso, scrolliamo, alziamo le spalle, e dimentichiamo. Il rischio è assuefarsi, normalizzare l’orrore. Guardare, indignarsi per un istante, e poi voltare pagina. Rievocare è ricordare. Rievocare è scegliere la pace”. Un messaggio forte quello di Valeria che, seppur in termini diversi, da tempo sta affrontando due lotte con la sua associazione: hacker e plagio.
Da settimane i loro canali social sono sotto attacco da hacker, profili falsi si sono agganciati alle loro pagine, alcune funzioni sono bloccate, fondi economici spariti e purtroppo, nonostante le denunce, potrebbero dover ripartire da zero. Per questo, Aron Polge, tecnico e sostenitore dell’associazione sta intervenendo nel recuperare il controllo della pagina che, se dovesse mostrare contenuti non consoni, non sono causa dell’Associazione. Spirito Orobico ASD-APS, l’associazione che ha ideato e porta avanti il festival, non si limita a Orobica. A piccoli passi, portano avanti progetti educativi, didattici e culturali con scuole, CRE, Comuni e Pro Loco della Valle Brembana, ma anche della vicina Valle Serina.
“E a proposito di storie e collaborazioni, ci teniamo anche a condividere un altro problema che stiamo affrontando: con affetto, ma anche con un pizzico di perplessità, abbiamo appreso della nascita di un altro evento, in un’altra valle bergamasca vicina, dal nome molto simile al nostro: Orobica Celtic Festival. Non abbiamo nulla contro chi lavora per la cultura. Ma avremmo gradito un confronto. Perché i nomi hanno un valore. E per noi, “Orobica”, è casa, identità, radici. Come quando, anni fa, contattammo con rispetto i Lupi Orobici, creatori di Orobica Lughnasadh, per spiegare la nostra idea: rievocazione, non spiritualità. Diversi, ma uniti da un sentire comune. Ne nacque un dialogo sereno: ci spiegammo, ci capimmo, capimmo che i nostri percorsi erano diversi e, con rispetto, ci salutammo. Per questo, oggi, ci auguriamo che anche gli organizzatori del nuovo festival abbiano la voglia e la curiosità di fare due chiacchiere con noi. Non per polemizzare, ma per conoscerci, confrontarci”, racconta Valeria.
Il presidente di Turismo Pro Clusone, Diego Percassi, che promuove l’evento Orobica Celtic Festival in Val Seriana, in merito all’accusa di plagio ha dichiarato: “Anche noi viviamo nelle Orobie e, onestamente, non vedo quale sia il problema se utilizziamo questo nome, nemmeno ero a conoscenza della rievocazione che organizzano in Val Brembana che, presumo, sia di grande rilievo. Da parte mia e di tutto il direttivo non era di certo intenzione alcuna di voler copiare nessuno, tanto che noi la festa l’abbiamo fatta in chiave locale dando il nome “Orobica Celtic Festival nella Contea di Re Uovo” richiamando una storia clusonese del 1952, ma non è di certo una rievocazione storica. Mi spiace solo che qualcuno crede che una Pro Loco di 112 anni si limiti a copiare solo perchè ha preso in considerazione il nome Orobica, che non mi sembra abbia alcun copyright. Nonostante ciò, da parte mia e dell’intera Turismo Pro Clusone la porta resta aperta per qualsiasi chiarimento”.
Nonostante questo momento ricco di turbolenza per Orobica, l’associazione intende ringraziare i sostenitori del progetto: La Provincia di Bergamo, il Comune di San Pellegrino Terme, il Comune e la Pro Loco di Branzi, il Consorzio BIM, le aziende del territorio e tutte le realtà che, a vario titolo, danno una mano: amici, volontari, sponsor, partner, associazioni, giornali locali, sostenitori, e vi aspetta agli appuntamenti previsti.