Don Alessandro saluta le comunità di Selino Basso e Cepino: ”I valdimagnini, quando collaborano, fanno grandi cose”

Don Alessandro Locatelli si appresta a salutare le comunità di Selino Basso e Cepino, dove è stato parroco per 12 anni, dal 2009 al 2021.
15 Settembre 2021

Don Alessandro Locatelli si appresta a salutare le comunità di Selino Basso e Cepino, dove è stato parroco per 12 anni, dal 2009 al 2021. Il saluto ufficiale alle parrocchie il 17 settembre ore 20.30 alla Cornabusa, 18 settembre ore 18.00 a Cepino e 19 settembre ore 18.00 a Selino Basso. Da domenica 3 ottobre sarà ufficialmente il nuovo pastore della parrocchia di Ramera (Ponteranica), al suo posto a Cepino e Selino Basso arriverà don Carlo Nava che ricoprirà il ruolo di amministratore parrocchiale; una sorta di parroco “temporaneo”, per circa un anno.

51 anni, originario di Bonate Sotto (nato in casa, come racconta con orgoglio), don Alessandro è entrato in Seminario a Bergamo nel 1981, a soli undici anni, in prima media. Terminato il percorso seminaristico è stato ordinato sacerdote nel 1995. “Il mio primo incarico a Calolziocorte (LC) – ricorda don Alessandro – come curato della parrocchia di Foppenico, dove sono stato per 14 anni. Poi nel 2009 il passaggio alle parrocchie di Selino Basso e Cepino e l'incarico di rettore della Cornabusa”.

“Inizialmente avrei dovuto fare il parroco solo a Cepino, ma arrivando qui mi sono reso conto che ad aspettarmi c'era anche la parrocchia di Selino Basso – ricorda don Alessandro –. Sarei dovuto diventare parroco della parrocchia di Selino Basso solo uno o due anni dopo il mio arrivo, sostituendo don Maurizio che ne era amministratore, ma i parroci della Valle, saggiamente, hanno preferito fare il passaggio direttamente. Con me è stata la prima volta con un solo parroco per le parrocchie di Selino Basso e Cepino.

Arrivato – prosegue il don – conoscevo davvero poco della Valle Imagna, ero stato qualche volta alla Cornabusa e niente di più. Era inoltre la prima volta da parroco, un salto importante per me che venivo da tanti anni come curato, una responsabilità diversa. Il ruolo nuovo di parroco – spiega don Alessandro – mi ha aperto tanti capitoli che prima avevo solo immaginato, con la sua bellezza di sfide nuove e fatica”.

 

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Anche rettore della Cornabusa, il rapporto con il Santuario mariano è stato un crescendo forte e inaspettato: “L'esperienza del Santuario è stata una grossa scoperta – confida don Alessandro – . Un po' per mia indole un po' per mia formazione non sono mai stato un 'tipo da santuari', ma il Santuario della Madonna della Cornabusa mi ha dato davvero tanto, anche nel legame con Maria. Il nostro obiettivo al Santuario è stato sempre di fare le cose bene e con semplicità: celebrare, avere sempre qualcuno che canta e che legge. Importante è che chi viene trovi accoglienza e ascolto. Molto importante la scelta della Diocesi di Bergamo di dare al parroco la responsabilità di ogni santuario di Bergamo, altrimenti si rischia che si trasformino in luoghi troppo 'folkloristici'”.

Valdimagnini testardi ma appassionati, questa la fotografia scattata da don Alessandro nei suoi dodici anni di percorso in Valle Imagna: “Le nostre comunità sono piccole, ma la percentuale di quelli che tengono alla parrocchia è ancora molto alta. Questo è positivo, ma purtroppo ci sono ancora alcuni personalismi che andrebbero un po' limati. Anche questa pandemia ci ha detto che collaborare è fondamentale. Per questo motivo ho sempre considerato l'Unità Pastorale (in standby a causa del Covid-19 ndr) non una soluzione magica a tutti i mali, ma una grande occasione.

Sicuramente, in Valle Imagna, quando ci si mette in testa di fare qualcosa, soprattutto se insieme, si riescono a fare grandi cose. Basti pensare alle spoglie di Papa Giovanni XXIII alla Cornabusa o il tanto volontariato durante la pandemia. Tante le eccellenze tra i giovani valdimagnini, che partecipano attivamente alla vita parrocchiale. Sicuramente – conclude don Alessandro – la bellezza della Valle Imagna mi mancherà, io amo percorrere i suoi sentieri”.

Il nuovo amministratore parrocchiale di Cepino e Selino Basso, don Carlo, è originario di Prezzate di Mapello, 50 anni, nei primi anni di ministero ha fatto il direttore d’oratorio a Trescore Balneario (2001-2010). Poi, per undici anni, è stato vicerettore del propedeutico del Seminario vescovile di Bergamo (2010-2021). Da alcuni anni è superiore della Comunità dei Preti del Sacro Cuore. È anche direttore degli uffici diocesani Pastorale delle Vocazioni e Tempi dello spirito e responsabile della scuola di preghiera diocesana per giovani e del Gruppo Samuele.

“Sono molto contento di iniziare la mia esperienza come amministratore di Cepino e Selino – spiega don Carlo -. Già da diversi anni presto il mio servizio in modo particolare come confessore presso il Santuario della Cornabusa.  Dunque l’ambiente non mi è estraneo. Mi farò, per quest’anno, compagno di viaggio di queste due comunità in attesa della nomina del nuovo parroco”.

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(Don Carlo Nava)

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