Greenpeace ‘assalta’ la Sanpellegrino: striscioni e proteste contro l’uso della plastica

Una dozzina di attivisti di Greenpeace hanno manifestato nella mattinata di oggi allo stabilimento della San Pellegrino in località Ruspino.
16 Aprile 2019

Una dozzina gli attivisti di Greenpeace che nella mattinata di oggi 16 aprile hanno “preso d'assalto” lo stabilimento della Sanpellegrino in località Ruspino, protestando contro l'utilizzo della plastica usa e getta puntando il dito al gruppo Nestlé, di cui la Sanpellegrino fa parte.

“Abbiamo scelto la Sanpellegrino perché è uno dei marchi iconici dell’utilizzo di plastica – ha dichiarato Giuseppe Ungherese, il responsabile della campagna Inquinamento Greenpeace Italia – Inoltre, non hanno rispettato ciò che era stato annunciato lo scorso anno circa riduzione del 13 % di materiale plastico: l’impegno deve partire da realtà come questa, perché le conseguenze le vediamo ogni giorno, ad esempio attraverso la situazione in cui versano i nostri mari”.

La manifestazione pacifista ha preso luogo in mattinata: otto protestanti in verde si sono posizionati all'ingresso dello stabilimento con striscioni su cui si legge “Nestlé basta plastica usa e getta”, mentre altri quattro “climber” (ovvero “scalatori”) si sono arrampicati sui due silos dello stabile, srotolando una versione maxi degli striscioni all'ingresso e uno che raffigura il “#plasticmonster”, un simbolo utilizzato da Greenpeace per evidenziare i danni derivanti dall'utilizzo della plastica.

Una protesta che non ha incontrato il parere positivo del primo cittadino del centro termale brembano. “È evidente che ci sia gente che ha tempo da perdere – ha dichiarato il sindaco di San Pellegrino Terme Vittorio Milesi Il problema è che, oltre ad aver tempo da perdere, chi fa queste cose fa perdere tempo a chi invece vorrebbe impiegarlo in cose più serie. Che il tema della plastica sia un problema nessuno lo discute, ma non credo che sia con queste iniziative che possiamo pensare di affrontare un tematica che riguarda sicuramente ambiti di natura diversa. Mi sembrano azioni che rispondono più ad un'esigenza di visibilità di chi le promuove rispetto al proprio obiettivo”.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno identificato i dodici protestanti. “Il problema è di carattere collettivo: se ognuno di noi preferisce il consumo della plastica per comodità, è chiaro che i temi da affrontare siano più complessi – conclude Vittorio Milesi – se i governi dovessero dire no alla plastica, allora il discorso è diverso, altrimenti è chiaro che queste prese di posizione lascino il tempo che trovano”.

A questo link la risposta di Nestlé

(Fonte Immagini: Domenico Grazioli via gruppo Facebook Valle Brembana di Tutto di più)



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