La passione per il legno, la bicicletta, il museo e la scuola: l’eredità di Tino Sana

L’imprenditore Tino Sana si è spento all’età di 84 anni. Una vita di passione per il legno. Ecco la sua storia, la sua eredità.
15 Maggio 2020

Un imprenditore brillante, un datore di lavoro severo, ma giusto e un amico per molti, così sarà ricordato Tino Sana, il fondatore dell’omonima azienda di Almenno San Bartolomeo scomparso oggi, venerdì 15 maggio 2020, all’età di 84 anni, un'infanzia non facile e un riscatto con il lavoro che lo hanno reso un imprenditore di successo.

Tino Sana per Almenno San Bartolomeo, Costantino solo per l'anagrafe, era un punto di riferimento. Sin da bambino, Tino Sana nutre una straordinaria passione per il legno e la sua lavorazione coltivata al Patronato San Vincenzo di don Bepo Vavassori. Entra nel mondo del lavoro in punta di piedi dimostrando sin dai primi anni grande professionalità, profonda conoscenza della materia prima e forte ambizione.

La stessa ambizione che lo porta a fondare nel 1965 un’azienda specializzata nella lavorazione artigianale del legno che porta il suo stesso nome. Nonostante la diffidenza di molti, la perseveranza dell’imprenditore bergamasco porta la Tino Sana a crescere ed affermarsi nel panorama nazionale e internazionale come realtà di riferimento, ancora oggi, dopo 55 anni di attività, nel settore del contract per la realizzazione di arredi per alberghi, navi da crociera, yacht e complessi comunitari di grande prestigio.

Una passione che per Tino Sana era «la molla che ti spinge a cercare la qualità». Per questo nel 1987 decide di fondare il Museo del Falegname (QUA l'articolo dedicato), un luogo unico dove raccogliere oggetti, testimonianze e la storia del fare falegnameria dalle sue origini più pure. Un legame così forte tanto da decidere, il 28 ottobre 2000, di spostare il Museo a fianco alla fabbrica  perché la memoria non può stare divisa dal lavoro.

E proprio dal legno Tino Sana decide di far nascere un bicicletta, seconda passione dell’imprenditore bergamasco, realizzata interamente in legno. 220 esemplari collaudate alla Bianchi e brevettate simbolo della capacità di realizzare oggetti unici e curati nei minimi dettagli. Simbolo della maestria artigiana nel mondo, la bicicletta di Sana è un’oggetto da collezione, un’invenzione straordinaria esposta perfino al Bicycle Museum di Chicago negli Stati Uniti d’America.  

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L'attenzione per il Museo non frena, però, lo sviluppo dell'azienda, infatti, in occasione dei 50 anni di attività dell’azienda nell’ottobre del 2006, Tino Sana decide di ospitare all’interno della propria realtà la nuova sede della “Scuola del Legno e delle Tecnologie”, un centro studi dedicato alla conoscenza dell’arte della falegnameria, con corsi avanzati per giovani che intendono diventare professionisti dell’industria del legno nato per volere della fondazione Museo del Falegname Tino Sana e di ABF, Azienda Bergamasca Formazione. Ultimo traguardo prima della decisione di lasciare la gestione dell’azienda ai figli Gianpaolo, Guido, Aurora e Chiara  che ancora oggi con impegno lavorano per onorare il lavoro del padre.

Tino Sana lascia un’eredità straordinaria. Il suo esempio di tenacia e passione per il legno insegnano a non fermarsi davanti agli ostacoli, a impegnarsi senza riserve per rincorrere i proprio sogni e dare vita alle proprie passioni. «Un giorno mia madre mi chiese cosa volessi fare – disse Tino – e io non avevo dubbi: volevo fare il falegname. Il mio sogno era costruire un monopattino e una cuccia per il cane. Certamente quei due oggetti rappresentavano quello che avrei voluto nella vita: viaggiare e avere un focolare unito. Oggi posso dire di esserci riuscito».

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