Profughi, cooperativa Ruah contro 5 Comuni bergamaschi: ”è nostro dovere denunciare atti discriminatori”

La Cooperativa Ruah, che gestisce quasi la metà dei richiedenti asilo sul territorio bergamasco, porta in tribunale cinque Comuni bergamaschi che hanno deciso di attivare delle ordinanze anti-profughi.
14 Novembre 2017

La Cooperativa Ruah (con il supporto di Asgi Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), che gestisce quasi la metà dei richiedenti asilo sul territorio bergamasco, porta in tribunale cinque Comuni bergamaschi che hanno deciso di attivare delle ordinanze anti-profughi.

Si tratta di un'azione civile “contro la discriminazione” nei confronti di amministrazioni comunali (tutte di centro destra) che hanno emesso ordinanze con le quali multano chi accoglie profughi senza comunicarlo al Comune. I Comuni oggetto di questa azione legale sono: Ardesio, Palazzago, Pontida, Seriate e Palosco. 

Secondo la Cooperativa Ruah, le azioni di questi Comuni vanno a ledere “il principio di parità dignità e non discriminazione, introducendo ostacoli ai cittadini che intendono aderire alle richieste della prefettura”. La Ruah chiede un risarcimento economico di 90 mila euro, pari a 8 mila euro ogni sindaco (a titolo personale, non al Comune) per l'Associazione e 10 mila per la Cooperativa. 

“Siamo iscritti all’Unar, l’albo antidiscriminazioni – spiega Bruno Goisis, presidente della Ruah, al Corriere della Sera – : è un nostro dovere denunciare gli atteggiamenti discriminatori. Se ci verrà riconosciuto il risarcimento, investiremo quei soldi in attività sociali nel Comune in cui c’è stata la discriminazione”.

Dura la risposta del segretario provinciale della Lega Nord Daniele Belotti ai microfoni del Corriere della Sera: “La Ruah, braccio operativo della Caritas, non solo pretende di imporre ai Comuni l’ospitalità di immigrati richiedenti asilo che non scappano da nessuna guerra e vengono spacciati per profughi, umiliando così cittadini italiani in difficoltà che non possono certo avere un simile trattamento di assistenza, ma ora si mette anche a denunciare i sindaci, legittimi rappresentanti eletti dai propri cittadini, con una chiara azione politica mirata a spaccare ancor di più le comunità per mettere a silenzio chi cerca di difendere gli italiani svantaggiati”

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