”Viabilità da terzo mondo: la Paladina-Villa d’Almè nel Recovery Plan”. L’appello di S.Pellegrino e Zogno

Il sindaco di San Pellegrino, Vittorio Milesi, ed il vicesindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti chiedono che la Paladina-Villa d'Almè venga inserita nelle opere del Recovery Plan. Il Presidente Lobati invita il ministro Giovannini in Val Brembana.
19 Febbraio 2021

Quella della Tangenziale Sud di Bergamo è una storia particolarmente travagliata, lunga ormai 15 anni: divisa in tre lotti di costruzione, di interesse per il nostro territorio è quello che riguarda il tratto da Paladina a Villa d'Almè il cui completamento è una battaglia portata avanti da tempo da Amministrazioni Comunali e Comunità Montane di Valle Brembana e Valle Imagna.

Diversi sono stati, infatti, i rinvii, gli investimenti monetari ed i solleciti, l'ultimo dei quali proviene dal sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi, e dal vicesindaco di Zogno, Giuliano Ghisalberti, che hanno inviato una nuova richiesta indirizzata alle autorità competenti per inserire l'opera tra quelle da finanziare con l'utilizzo dei fondi europei del “Recovery Plan”.

La missiva, che riporta la data 18 febbraio 2021, fa riferimento alla prima richiesta inviata lo scorso luglio al precedente Governo, in cui si chiedeva invece che l'opera fosse inserita nel Piano “Italia Veloce”, il piano di investimenti per il rilancio dell'economia, a firma del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Nel momento in cui si insedia il nuovo Governo, sentiamo il dovere di rappresentare nuovamente alla cortese attenzione del Signor Presidente del Consiglio dei Ministri e delle SS. LL. Ill.me, l'esigenza che l'opera indicata venga inserita tra quelle da finanziare con l'utilizzo dei fondi europei del “Recovery Plan” si legge nella lettera.

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Facciamo un passo indietro: la storia della Tangenziale Sud. La prima sottoscrizione di un Protocollo d'Intesa fra MIT, Regione Lombardia e Provincia di Bergamo per la sua realizzazione risale al 2005, mentre l'anno successivo viene sottoscritta una convenzione fra Anas Spa e la Provincia che prevedeva un finanziamento di 150 milioni di euro per l'opera divisa in tre lotti. Il primo riguarda il tratto da Zanica a Stezzano, realizzato da Anas e aperto al traffico nel 2015, il secondo da Treviolo a Paladina, i cui lavori sono attualmente in corso a cura della Provincia, ed infine il terzo, la Paladina – Villa d'Almè, la cui progettazione definitiva a cura della Provincia si trova in fase di definizione.

Tuttavia, a mancare sono proprio i finanziamenti per questo ultimo lotto che “come già sottolineato, costituisce l'elemento di fondamentale e decisiva importanza per lo sviluppo della Valle Brembana e della Valle Imagna, che vivono da anni una condizione di pesante difficoltà, emarginazione ed emergenza occupazionale, aggravate proprio dal permanere di una viabilità da terzo mondo”.

Numerosi i solleciti che si sono susseguiti negli anni. Uno di questi il documento sottoscritto nel 2016 da 52 sindaci dei Comuni interessati di entrambe le Valli e dai due Presidenti delle Comunità Montane, più le note di Confindustria Bergamo sottoscritta da 23 Aziende del territorio. Nel 2017, Regione Lombardia, Anas Spa e Provincia hanno ribadito che la realizzazione dell'opera è prioritaria, confermando l'impegno al finanziamento della progettazione definitiva.

Una situazione che l'emergenza sanitaria ha reso ancora più complicata e difficile e che si somma e si unisce al taglio e alla progressiva riduzione dei servizi da tempo in atto sul nostro territorio – sottolinea la missiva – trasporto pubblico locale, istituti scolastici, servizi statali, sanitari, postali, ecc., che rendono sempre più ardue e difficoltose le condizioni di vita per le popolazioni che abitano quest'area montana della Provincia di Bergamo”.

Il lotto Paladina-Villa d'Almè si sviluppa per circa 6,3 chilometri, dallo svincolo di Valbrembo a quello di Villa d'Almè nord – verso Botta di Sedrina, dove si raccorderebbe con il viadotto già esistente. Nel frattempo, i costi per la sua realizzazione sono lievitati. Dai 90 milioni di euro iniziali del 2006 fino all'ultimo progetto definitivo, presentato dalla Provincia agli Amministratori: ben 420 milioni di euro quelli stimati. L'importo a base d'asta è di 285 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 61 milioni e 520 mila euro di spese accessorie, che portano il totale a 346 milioni e 520 mila euro. Aggiunta l'IVA, il prezzo finale supera i 420 milioni.

Ci sia consentito di dire con forza – scrivono gli Amministratori – che le nostre Valli non chiedono misure assistenziali e di corto respiro, ma una viabilità adeguata e decente ai tempi moderni che consenta a chi, con coraggio, ancora vive e opera in questi territori di resistere e di ripartire con determinazione e fiducia nel futuro. Vogliamo confidare che il nuovo Governo nato all'insegna della concretezza dei fatti, possa finalmente valutare e accogliere con favore la richiesta, restituendo una prospettiva di sviluppo e una speranza di vita alle nostre Valli”.

Anche il Presidente della Comunità Montana Valle Brembana, Jonathan Lobati, ha deciso di inviare una lettera indirizzata ad Enrico Giovannini, neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una precedente nota all'ex ministro Paola De' Micheli, inviata lo scorso agosto, non aveva ottenuto riscontri. All'attenzione del ministro Giovannini c'è l'incompleto lotto Paladina-Sedrina: la richiesta è quella di “intercedere presso la Società Anas Spa affinché vengano date indicazioni alla Provincia di Bergamo per ultimare la progettazione definitiva, e intervenire presso il Governo per trovare le risorse necessarie per potere poi realizzare i lavori”.

Tale opera – prosegue la nota – è di vitale importanza per tutto il territorio della Comunità Montana Valle Brembana e non solo, in quanto solo la sua ultimazione in tempi ragionevoli potrà garantire le congrue prospettive di sviluppo per un territorio montano come il nostro, composto da 37 Comuni”. Per il neo ministro, poi, anche un invito a raggiungere la Valle Brembana, per osservare in prima persona le problematiche legate alle carenze infrastrutturali della ex SS470, l'arteria principale della valle. O, in alternativa, un incontro presso il Ministero oppure in videoconferenza, alla presenza di una ridotta delegazione di sindaci.

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