Dentro la rinascita del Grand Hotel di S.Pellegrino, quasi ultimato il restauro al piano terra – FOTO

Una volta completato questo intervento, il piano terra sarà completamente sistemato e potrebbe essere dato in gestione. L'obiettivo, però, è quello di completare il recupero e trovare una gestione per l'intero immobile
3 Maggio 2021

Grande, imponente e maestoso: il Grand Hotel di San Pellegrino Terme è stata una delle punte di diamante del liberty italiano nel 1900. Ed oggi, a quarantadue anni dalla sua chiusura, il completamento del lotto principale dei lavori di ripristino è ormai agli sgoccioli – il termine è previsto per fine maggio – a cui succederà un intervento di sistemazione delle aree esterne. Ancora vacante la posizione di gestore dell'immobile, chiave di volta nella ristrutturazione completa della struttura che necessita ancora di 26 milioni di euro, meno se verrà destinato a scopi diversi dal settore alberghiero.

Inaugurato nel 1904, il Grand Hotel è stato il perno del movimento liberty dell'epoca dove, fra sfarzo e maestosità, ha accolto dentro le sue mura grandi personaggi storici – dalla Regina Margherita di Savoia al Premio Nobel Salvatore Quasimodo. Purtroppo la sua fortuna non è durata che pochi decenni e nel 1979 l'Hotel è costretto a chiudere i battenti, abbandonato al degrado. Nel biennio 2008-2009 l'allora Amministrazione Comunale di San Pellegrino Terme dà il via ad un primo lotto di quasi 3 milioni di euro, in cui sono stati svolti i primi lavori di consolidamento e la sistemazione di tetto e facciate.

Il lotto principale dell'intervento di ristrutturazione ha però preso il via nel 2016 a cura della Intercantieri Vittadello di Padova, grazie ad un finanziamento statale di 18 milioni e 650 mila euro erogato nel 2014 nell'ambito dell'iniziativa “Cantieri in Comune”. Il lotto ha permesso il completo restauro del piano terra, il più importante dal punto di vista artistico, la demolizione e successiva ricostruzione delle cucine, nonché interventi di consolidamento strutturale dell'immobile e di tutte le solette, oltre che il rifacimento della cupola centrale e la sistemazione di tutti i serramenti esterni. Ai lavori ha partecipato anche la AB Parquet di Angelo Belotti di Serina, che ha ripristinato le preziose pavimentazioni.

Una volta completato questo intervento, il piano terra sarà completamente sistemato e potrebbe perfino essere dato in gestione a qualcuno – spiega Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino Terme – L'obiettivo, però, è quello di completare il recupero e trovare una gestione per l'intero immobile, che possa riaccendere quel pezzo di realtà sanpellegrinese collocata proprio nel centro cittadino ed avere quindi un elemento che, soprattutto in un momento come questo, potrebbe simboleggiare la rinascita per San Pellegrino ma anche per tutta la Valle Brembana”.

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(Le pavimentazioni)

 

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(Piano con le stanze)

Al termine dei lavori, previsto per la fine di maggio, partirà un secondo cantiere da circa 700 mila euro (compresi nel finanziamento statale) assegnato all'impresa Guerinoni Costruzioni di Dalmine e all'Azienda Agricola Vivai Cattaneo di Valbrembo, che consentirà di sistemare le aree esterne al Grand Hotel ed in particolare l'area di fronte all'ingresso, la recinzione e le zone laterali. Tutto ciò in ottica di trovare un gestore che voglia completare la ristrutturazione dell'immobile stimata a circa 26 milioni di euro per la quale il Comune comparteciperà con un contributo finanziario a fondo perduto di 3 milioni di euro, ricevuto nell'ambito di un bando regionale.

In realtà fino allo scorso anno, prima dello scoppio della pandemia, la situazione pareva essere ormai ad un punto di svolta: erano quattro le realtà che si erano fatte avanti al bando comunale con una proposta di gestione, fra cui anche QC Terme di Quadrio Curzio, lo stesso gestore della Spa di San Pellegrino. Poi quarantene e chiusure hanno portato ad un nulla di fatto ed il Comune ha deciso nel prossimo bando, che dovrebbe essere pubblicato per la fine di giugno, di aprire le porte del suo Grand Hotel anche agli enti pubblici.

Ora ci sono due o tre realtà che nei mesi scorsi hanno effettuato dei sopralluoghi, mentre un paio d'altre hanno chiesto informazioni – chiosa il sindaco Milesi – Questo non significa che porterà per forza ad un esito positivo, ma già il fatto che ci sia un interesse è già un vantaggio. Speriamo di avere un po' di fortuna e che prima o poi si trovi anche la proposta giusta che possa consentirci di chiudere anche questo capitolo”.

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(Ingresso)

Soltanto albergo? No, San Pellegrino è aperta ad ogni possibilità. Soltanto qualche mese fa il primo cittadino offriva il proprio gioiello liberty come potenziale sede brembana dell'Università degli Studi di Bergamo, mentre si paventava anche l'ipotesi di allestire nei suoi immensi spazi una “Scuola di alta hotellerie” oppure una “Scuola di Alta Cucina”, idea peraltro già ventilata nei primi anni 2000 dall'allora Dirigente Scolastica dell'Istituto Alberghiero presente in paese. Tra i possibili usi anche la collocazione di un centro di ricerca sanitario (ipotesi a cui si era detto interessato Massimo Galli, direttore dell'ospedale Sacco di Milano) e una sorta di luogo d'accoglienza destinato alla terza età, con appartamenti e servizi comuni, un'ipotesi tornata recentemente d'attualità.

L'importante è che possa inserirsi all'interno del progetto di rilancio turistico che l'Amministrazione di San Pellegrino sta portando avanti ormai da diverso tempo attraverso una serie di importanti interventi. Fra questi ci sono, per citarne alcuni, la riapertura delle Terme Curative a Villa Giuseppina e la ripartenza della funicolare. Poi c'è QC Terme, che dovrebbero ripartire a luglio, il Gruppo Percassi che sta ancora ragionando sulla realizzazione di un Centro Commerciale in paese, ed il Gruppo Zani, che si occuperà della riapertura dell'Albergo Vetta.

Purtroppo l'emergenza sanitaria ha cambiato numerosi aspetti, ma credo che tutti questi interventi si aiutino l'un l'altro creando le condizioni affinché il Grand Hotel possa chiudere il cerchio delle iniziative indicate nell'Accordo di Programma con Regione e Provincia – conclude Milesi – Siamo fiduciosi della loro realizzazione, anche se in tempi diversi rispetto a quelli inizialmente previsti. È una scommessa che ogni giorno dobbiamo cercare di vincere per costruire quel mosaico che si compone di tante tesserine, ognuna con la sua importanza ed i suoi problemi: per raggiungere l'obiettivo finale di sviluppo turistico bisogna fare in modo di riuscire ad incastrarle tutte nel modo giusto”.

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(Facciata frontale esterna)

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