Testo scritto dalle alunne Irene Cortinovis ed Emma Cefis della 1a A in collaborazione con l'alunna Alessia Brembilla della 1a B
Almenno San Salvatore è un paese molto conosciuto per le sue chiese. E’ stata istituita l’associazione “Antenna del Romanico” che si occupa di organizzare eventi nelle chiese del paese. Abbiamo deciso di scrivere della chiesa di San Giorgio perché, fin da piccole, la storia del santo a cui è stata dedicata la chiesa ci ha colpito molto.Per questo è sempre stata la nostra chiesa preferita.
Passeggiando nelle diverse vie, imboccando via “San Giorgio” si può notare una stradina con muri in borlanti (sassi levigati dal fiume). In fondo alla via si trova la chiesa di San Giorgio. Si nota subito la facciata di due diversi colori. Infatti è stata costruita prima con sassi molto più curati, quelli marroni, che sono in arenaria. Poi però, visto che il vescovo Gerardo, che aveva ordinato la costruzione della chiesa, era stato scomunicato (nel 1167) non riuscì a terminare la chiesa. È stata finita solo dopo 30 anni con borlanti, sassi meno pregiati.
Siamo entrate nella chiesa, abbiamo sceso i gradini e abbiamo subito notato un osso di balena appeso al tetto. La tradizione popolare narra che quell’osso appartenesse al drago della leggenda; invece probabilmente l’osso è di balena. Gli affreschi della chiesa rappresentano la storia di San Giorgio, valoroso guerriero che liberò una principessa intrappolata dal drago Tarantasio. Riuscì a compiere questa nobile impresa e, come premio, sposò la principessa.
L’Antenna del Romanico si occupa anche delle gite scolastiche nelle chiese, noi recentemente abbiamo partecipato ad una di esse, accompagnate dalle educatrici del C.R.E. La nostra guida ci ha fatto osservare i diversi santi affrescati sulle pareti della chiesa come S. Pietro,S. Lucia… ma ciò che ci ha colpite maggiormente è la maestria con cui sono stati dipinti gli affreschi.
Di fianco alla chiesa c’è un cimitero non molto ampio ma molto importante, infatti la chiesa è stata soprannominata “dei morti”. Il cimitero è stato fondato nel 1630 per via dei molti morti a causa della peste dell’epoca, la stessa raccontata dal Manzoni ne “I promessi sposi”. Abbiamo visitato anche il cimitero e notato diverse tombe antiche, che ci hanno davvero interessate. Il paese è molto fiero della chiesa, non solo per la sua antichità ma anche perché è la seconda chiesa in stile romanico lombardo di Bergamo per grandezza.
LA SUA STORIA – E’ stata costruita nel 1150 ed è straordinario che si sia conservata fino ad oggi in ottime condizioni. Infatti sappiamo che nel medioevo c’è stata anche una guerra interna tra Guelfi (abitanti dell’alto Lemine) e Ghibellini (abitanti del basso Lemine). La chiesa è però rimasta intatta e si può ammirare ancora oggi.