Banditi smartphone in classe, anche per i docenti: proposta di legge FI-Lega

Addio a chat, selfie e Whatsapp in classe: la nuova proposta partita dalla Commissione Cultura della Camera dispone il divieto dell'utilizzo di dispositivi elettronici in aula a chiunque, studenti e docenti compresi.
28 Gennaio 2019

Addio a chat, selfie e Whatsapp in classe: la nuova proposta partita dalla Commissione Cultura della Camera dispone il divieto dell'utilizzo di dispositivi elettronici in aula a chiunque, docenti compresi.

È partito lo scorso 24 gennaio l'iter per la nuova proposta di Legge, voluta da un'esponente dell'opposizione, ex ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini di Forza Italia, e da una della maggioranza, la deputata Giorgia Latini (Lega), che ha come obiettivo primario la reintroduzione dell'insegnamento di educazione civica nella scuola primaria e secondaria, oltre che bandire smartphone e altri dispositivi tecnologici durante le ore scolastiche, salvo casi particolari specifici, che dovrebbero essere consegnati e depositati prima delle lezioni per poi essere ripresi al termine. La proposta di legge verrà discussa in Aula parlamentare a febbraio.

La principale preoccupazione dei proponenti non è di carattere pedagogico (il telefonino distrae e fa apprendere all'alunno in maniera passiva), ma disciplinare: la diffusione di video registrati di nascosto in classe, i messaggini inviati durante le lezioni e il fenomeno sempre più frequente del cyberbullismo sono il gli elementi base presi in considerazione per istituire una campagna di sensibilizzazione per gli alunni sui diritti e i doveri connessi all'uso di internet e degli strumenti digitali che si spera possa prevenire il fenomeno del bullismo in rete e troncarlo così sul nascere.

Molti sono stati i consensi, ma altrettante le critiche ricevute, soprattutto da docenti e altre figure politiche come il Ministro dell'Istruzione Bussetti che si è detto favorevole all'eliminazione dei cellulari in classe, ma che “non va dimenticato che possono essere strumenti utili per la didattica, in particolare quella innovativa”. I tempi, ha fatto notare, cambiano in fretta e i ragazzi di oggi sono degli individui nuovi che nascono digitali, per loro utilizzare i dispositivi è la quotidianità e per questo motivo la didattica deve rinnovarsi prevedendo anche l'utilizzo di questi strumenti in maniera adeguata.

Intanto, a Roma una scuola ha già anticipato la Legge: si tratta dell'Istituto Massimo ed è la prima scuola che da quest'anno vieta l'utilizzo degli smartphone in classe dalle scuole elementari alla Maturità. Qui i cellulari sono completamente banditi e vengono consegnati ogni mattina all'ingresso, posti all'interno di un contenitore trasparente.

“La scelta è legata alla volontà di aumentare la socializzazione tra i ragazzi ed evitare continue fonti di distrazione, che oggi non sono più solo i messaggi o le telefonate ma continue notifiche – ha dichiarato al Corriere il Direttore d'Istituto Padre Giovanni la Manna  – Tutto questo è stato affiancato ad un uso sempre maggiore di tecnologie didattiche come tablet, LIM e anche realtà virtuale immersiva, inserite però in attività curriculari di gruppo. Vogliamo formare persone che usano la tecnologia e non che ne siano usati e sfruttati.”

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