Un aumento di casi positivi di coronavirus in Regione Lombardia fa preoccupare il presidente Attilio Fontana, che lo ha annunciato nel corso di una conferenza stampa. Il governatore ha spiegato che i casi nell'ultima giornata, in Lombardia, sono cresciuti a 2.500 persone – contro i 1.643 di ieri. “I numeri purtroppo non sono molto belli – ha spiegato Fontana – Il numero dei contagiati è aumentato un po’ troppo rispetto alla linea dei giorni scorsi. Dovremo valutare se è un fatto eccezionale determinato da qualche episodio particolare o se è un trend in aumento, il che sarebbe un po’ imbarazzante”.
Fontana, che si è detto preoccupato per questa situazione, ha inoltre spiegato che non sono ancora state fatte delle analisi per identificare quali siano le zone più colpite. Si tratta di un nuovo picco? “Sono valutazioni dei tecnici – ha detto il governatore – Ma il lavoro di analisi sui dati odierni non è ancora concluso”. I dati completi, infatti, verranno comunicati questa sera alla consueta conferenza delle 18 con l'assessore al Welfare Giulio Gallera.
Punto della situazione anche sui tamponi per il Covid-19. “Sulla questione dei tamponi ci sono speculazioni vergognose – ha precisato Fontana – Mi auguro che non ci siano ulteriori fraintendimenti, perché rischiano che siano estremamente fuorvianti per i cittadini. Parli solo l'Oms, l'Istituto superiore di sanità, l'Organismo tecnico del ministero e dica che cosa si deve fare o meno. Non sono scelte che competono ai sindaci, a me o ai sottosegretari che vogliono fare polemica”.
Fontana ha sottolineato che Regione Lombardia ha “rigorosamente seguito i protocolli dettati dall'Iss e dall'organismo scientifico che collabora col Ministero”. Un'indicazione su come comportarsi era stata ricevuta dalla Regione il 27 febbraio: “Questa indicazione conclude che, in assenza di sintomi, il test non appare al momento sostenuto da un reazionale scientifico in quanto non fornisce un'informazione indicativa ai fini clinici e potrebbe essere addirittura fuorviante” – come citato dal governatore, che ha precisato che in caso di nuovi dati si procederà ad una revisione.
“Questo – ha concluso il presidente – ha un significato assolutamente univoco: la disposizione è che i tamponi devono essere riservati ai sintomatici. Tutti gli altri tamponi sono ritenuti addirittura fuorvianti. La Lombardia è stata la regione che ha fatto il maggior numero di tamponi nel nostro Paese e abbiamo rispettato rigorosamente quello che ci è stato dettato dai massimi istituti di sanità italiani”.
(Fonte immagine in evidenza: Il Messaggero)