La centralina a Fondra non si fa: si festeggia durante il flash mob sulla sponda del Brembo

Si protesta e su festeggia a Fondra. Sabato 25 gennaio, sotto l'arcata del Ponte Vecchio, una trentina di persone si è raccolta sulla sponda del fiume Brembo. Un'iniziativa promossa dal Comitato per lo sviluppo sostenibile dell'Alta Valle Brembana.
27 Gennaio 2020

Si protesta e su festeggia a Fondra. Sabato 25 gennaio, sotto l'arcata del Ponte Vecchio, una trentina di persone si è raccolta sulla sponda del fiume Brembo seguendo l'iniziativa nazionale di Legambiente chiamata “La protesta dei Pesci di fiume” contro la costruzione di nuove centraline idroelettriche. A Fondra, in particolare, si è protestato contro la realizzazione dell'impianto mini-idroelettrico in Val Fondra, tra i Comuni di Isola di Fondra e Moio de' Calvi. Un'iniziativa promossa dal Comitato per lo sviluppo sostenibile dell'Alta Valle Brembana, che ha potuto festeggiare grazie all'arrivo della notizia tanto sperata: la richiesta della società Aedes di Rogno di realizzare la centralina sta per essere archiviata, poiché ritenuta inaccettabile dalla Provincia.

A proteggere il fiume Brembo si sono presentate una trentina di persone, fra presidenti delle Associazioni, residenti o amanti della Valle Brembana e anche qualche bambino, che ha sollevato con orgoglio il proprio striscione o cartello. “Io ho deciso di partecipare per due motivi principali – afferma Michele di Petosino, pescatore che frequenta spesso la zona – In primo luogo perché ci tengo a questo tratto e mi dispiace vedere questo genere di opere, perché una delle conseguenze sarebbe la mancanza di acqua. Un problema, visto che qui vivono le trote marmorate, una specie in via d'estinzione. In secondo luogo perché una centralina rovinerebbe il paesaggio circostante”.

Della stessa idea anche Silvia ed il compagno Federico, giunti a Fondra da Fara Gera d'Adda. “Ho seguito il mio ragazzo, che viene spesso qui a pescare – afferma la ragazza – Ho deciso di partecipare anche io perché non tollero quando vengono creati degli ecomostri in mezzo alla natura e all'ambiente. Abbiamo deciso di partire e farci questi 60 km di strada perché ci teniamo: l'unica cosa di cui sono dispiaciuta è che sono presenti poche persone della valle”. “Io ho imparato a pescare qui – le fa eco Federico – Fin da piccolo, passavo gran parte del mio tempo a Fondra, in affitto in una casa proprio vicino al Brembo. Ci tengo particolarmente alla salvaguardia della zona”.

Fra i presenti, anche Imerio Arzuffi – presidente dell'Associazione Pescatori Bergamo, convenzionata FIPSAS. “Noi, come associazione, è una vita che stiamo combattendo sull'insediamento di queste centraline, che ritengo inutili – afferma Arzuffi – Le micro-centraline stanno creando dei veri problemi, come è successo a Villa di Serio. Noi per principio siamo contro qualsiasi insediamento: si parla di energia pulita, ma al tempo stesso si insedia una centralina e uccidono le specie presenti. Mi sembra un paradosso. Non inquinano l'aria, ma creano problemi ambientali”.

Anche Carletto Forchini, sindaco di Isola di Fondra, ha deciso di presentarsi. “Sono venuto perché già qualche mese fa, quando è stato presentato il primo progetto, come Comune ci eravamo opposti nonostante non avessimo diritto di veto – afferma il primo cittadino – Quella prima proposta prevedeva che l'acqua fosse prelevata più a monte e avrebbe di conseguenza svuotato il fiume qui a Fondra, in pieno centro storico, dove sono presenti anche due ponti caratteristici. Avrebbe significato la distruzione ambientale del centro storico. Ma non solo: il tubo sarebbe passato sotto la strada provinciale, creando possibili rischi, e la centralina sarebbe dovuta sorgere in un punto dove il fiume si trova molto vicino al livello della strada. In caso di piena, spesso frequenti, il rischio che l'acqua arrivasse fin sulla strada sarebbe aumentato, mettendo in pericolo l'incolumità del paese. La proposta è stata poi modificata ed è di poco fa la notizia della sua archiviazione. Il fiume qui è particolarmente bello, con acqua molto pulita e frequentato da diverse persone: svuotarlo significa una grossa perdita per il paese e non solo”.

Sollevati dalla notizia dell'archiviazione e contenti per il successo dell'iniziativa anche gli organizzatori, Samuele Paganoni ed Elena Tagliani. “Siamo molto contenti, perché si sono presentate molte più persone del previsto e soprattutto perché l'obiettivo è stato raggiunto – affermano – Ora dobbiamo pensare al futuro: l'idea è di pensare ad altre iniziative per proteggere questo tratto di fiume. Stiamo già pensando ad alcune idee, magari per il periodo estivo, per valorizzare e far conoscere le attività del territorio ed in particolare legate proprio al fiume Brembo”.

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