La Protezione Civile si prepara per la seconda ondata: ”come marzo, ma dati meno preoccupanti”

A Villa d'Almè, crocevia fra Valle Imagna e Valle Brembana, i volontari si preparano ad affrontare la seconda ondata.
6 Novembre 2020

Ormai è definitivo: la Lombardia è, ufficialmente, una zona rossa. La decisione del governo ha sancito un rinnovato lockdown, che coinvolgerà tutti i cittadini. Ciò significa negozi chiusi – ad esclusione di farmacie, alimentari e poche altre eccezioni – e obbligo di non uscire dal proprio domicilio, se non per motivi di necessità. Per questo motivo nei Comuni, dopo lunghi mesi di standby, tornano ad attivarsi i COC, i Centri Operativi Comunali, di fondamentale importanza durante il periodo più importante della prima ondata grazie alla collaborazione attiva con le associazioni del territorio, come la Protezione Civile.

Di seguito, quanto sta avvenendo a Villa d'Almè, crocevia fra Valle Imagna e Valle Brembana, ci si prepara ad affrontare la seconda ondata, seppur forti della consapevolezza acquisita in primavera. Qui la base operativa, allestita all'interno del Municipio, non è mai stata chiusa: “È stata una mossa certamente lungimirante – afferma Damiano Pelli, responsabile della squadra AIB di Villa d'Almè, da sempre in prima linea per fronteggiare l'emergenza –. Dal momento che il Governo aveva prorogato lo stato di emergenza, è stato deciso di mantenerlo aperto nell'eventualità. Con il senno di poi, si è rivelata una scelta esatta”.

La squadra non ha comunque perso tempo. “Contatteremo i commercianti e le farmacie che offrono un servizio a domicilio – spiega Pelli – Faremo lo stesso lavoro di marzo e aprile: portare medicine e beni di prima necessità alle fasce più deboli, in modo da evitare che i cittadini che si trovano in queste fasce a rischio escano di casa. Per gestire meglio il territorio di Villa d'Almè, inoltre, stiamo lavorando per attivare delle persone divise in zone, in modo che possano poi contattarci in caso di necessità così da intervenire direttamente”.

Fra marzo ed aprile, la squadra coordinata da Pelli ha anche collaborato nella raccolta per le maschere da snorkeling necessarie per essere trasformate in respiratori “d'emergenza”, attraverso la UTES C-19 Valle Imagna – Villa d'Almè presieduta dal Presidente dell'Ambito omonimo, Gianbattista Brioschi, e dal Direttore dell'Ufficio di Piano, Gianantonio Farinotti, in stretta connessione con il Centro Operativo Comunale Comunità Montana (COCCM) e in collegamento con i COC dei venti Comuni dell'Ambito.

Nonostante la seconda ondata abbia già fatto registrare numeri molto alti in diverse zone d'Italia, la situazione è ancora sotto controllo nella zona della bergamasca, sebbene l'attenzione sia sempre alta. “Per adesso da noi, a Villa d'Almè, ci sono pochissimi casi positivi e altrettanti in quarantena fiduciaria – spiega il responsabile –, perciò in questo momento siamo abbastanza tranquilli, anche se con questa pandemia non vi sono certezze: dati che oggi sono bassi, magari domani sono raddoppiati. Speriamo di riuscire a limitare sul territorio che le persone, specialmente over 65, escano di casa. Cercheremo in ogni caso di sensibilizzare i cittadini, magari ricordando il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale come la mascherina”.

L'attenzione si sta perciò concentrando sulla consegna a domicilio di beni e farmaci, dal momento che il reperimento di mascherine non rappresenta, per ora, una problematica. “Ci stiamo organizzando per capire chi può dare una mano, dal momento che la maggior parte dei volontari ha anche un lavoro oppure fanno parte della fascia over 65, è perciò una situazione complessa da gestire – conclude Pelli – Dovremo quindi fare affidamento sui nuovi pensionati 60enni oppure sui volontari che non devono spostarsi per lavoro, altrimenti stiamo vagliando l'ipotesi con il Comune di chiedere, come accaduto da marzo a maggio, la collaborazione del Gruppo Volontari di paese”.

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