Michaela, in coma per un aneurisma, alla clinica Quarenghi per sperare. La mamma: ”In Austria può riprendersi, ma servono 100 mila euro. Aiutateci”

La mamma: ''In Austria può riprendersi, ma servono 100 mila euro. Aiutateci''
4 Agosto 2020

Michaela Binato, ragazza milanese di 27 anni, è una ragazza come molte: giovane, bella e con la voglia di vivere a mille. Però, qualcosa è andato storto. “In un attimo si è oscurato tutto”, racconta la mamma Lucia Monteleone.

Si, perché Michaela, il 23 Settembre 2019, come suo solito, esce di casa per andare al lavoro insieme al papà, ma poi viene colpita da un forte mal di testa e inizia a vomitare. Il papà la porta all’ospedale più vicino, a Garbagnate, dove non subito si riesce a capire cosa sta succedendo. Michaela perde i sensi e le vengono effettuate due TAC. La situazione è grave – Michaela è stata colpita da un aneurisma cerebrale – e viene trasferita al Niguarda di Milano dove viene immediatamente portata in sala operatoria.

“Il medico esce preoccupato dalla sala operatoria e comunica che Michaela non sarebbe uscita viva. 9 ore di intervento estenuanti, mille domande e nessuna risposta”, ci spiega la mamma per poi proseguire, “Il secondo giorno era stabile ma il cuore sofferente. Il medico mi dice che a breve mia figlia avrà una morte cerebrale. Il terzo giorno era di nuovo stabile ma la situazione ancora grave: da allora è in coma vegetativo. Si può solo immaginare il dolore di una mamma che deve affrontare la pseudo morte di una figlia.

Michaela viene poi trasferita in terapia intensiva e la mandano in una struttura riabilitativa vicino a Milano, ma dopo un mese di degenza, i risultati sperati sono stati vani. Per 5 mesi ha avuto continue infezioni e febbre, e nel frattempo gli arti inferiori e superiori sono diventati rigidi. L’operato medico si è quindi interrotto nel tempo. “Ho chiamato in tutta Italia alla ricerca di una clinica per la riabilitazione adeguata e un giorno ho visto in televisione una clinica in Austria e ho deciso di chiamare. Mi sono recata il 12 febbraio in questa clinica dove hanno detto che mia figlia avrebbe avuto la possibilità di riprendersi; lì mi hanno consigliato un intervento all’idrocefalo. Intervento che però è stato sottovalutato e quindi non eseguito”, racconta tristemente Lucia.

Michaela è poi stata operata per l’inserimento di una teca. La madre si è poi messa in contatto con la “Casa dei risvegli Luca de Nigris” a Bologna, ma essendo troppo lontana le hanno indirizzato una persona che poteva senz’altro aiutarla: il dottor Salvi dell’Istituto Clinico Quarenghi a San Pellegrino Terme.

Lucia ha visto che era una buona clinica, all’avanguardia, con le stesse macchine che ha trovato nella clinica in Austria. È stato quindi il dottor Salvi che ha ripreso in mano il percorso medico di Michaela ed ha insistito per quell’intervento proposto in Austria, ovvero l’inserimento di una valvola, che verrà eseguito mercoledì 5 agosto a Rozzano dal Dottor Tomei. In Clinica la ragazza ha avuto dei miglioramenti che finora si erano solo sperati: riesce a dire qualche parola, ride e piange se stimolata emotivamente; viene poi seguita da ben quattro fisioterapisti che insieme cercano di aiutarla. Dopo questo intervento che verrà effettuato mercoledì, Michaela avrà bisogno di molti mesi di riabilitazione che trascorrerà presso l’Istituto Clinico Quarenghi.

Qualora le cure si protrarranno per tanto tempo, allora si potrà pensare di portare Michaela in Austria per il proseguimento delle terapie riabilitative. Per questo motivo, la mamma ha deciso di avviare una raccolta fondi a sostegno della figlia: “Fino ad ora ci siamo affidati alla bontà delle persone, avevamo organizzato molti eventi tra cui partite di calcio, teatro, serate speciali, ma tutto ci è stato portato via a causa dell’emergenza Covid-19. A sostenere la causa sono arrivati gli ultras del Milan, che di loro iniziativa, hanno creato delle magliette con il volto di Michaela e le hanno vendute, inoltre hanno organizzato una fiaccolata fuori davanti alla Clinica con indosso le magliette di Michaela. Hanno persino sponsorizzato la causa negli stadi di Benevento e Roma e a San Siro con la partita Roma-Milan. Anche la squadra del Benevento ha attivato una raccolta fondi, e donazioni sono arrivate anche dall’Australia. Non pensavo potesse esserci tutta questa solidarietà”, racconta commossa Lucia.

Ad oggi sono arrivati a raccogliere 40.000 euro dei quasi 100.000 richiesti, ma a causa del Covid questa raccolta fondi è andata rallentando. Lucia quindi chiama all’appello nuovamente la bontà delle persone che finora l’hanno sostenuta, chiedendo di aiutare: “Ci sono diversi modi per aiutare, si può contribuire al Codice IBAN IT88V0760105138281234981239 o tramite PayPal al sito https://paypal.me/pools/c/8oaX1ymsM3. Se qualche attività commerciale volesse poi organizzare qualche evento per aiutarci ne saremmo davvero felici”, spiega visibilmente commossa.

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