Nuovo Dpcm dal 6 marzo al 6 aprile. Speranza: ”Non ci sono condizioni per allentare”

Il prossimo Dpcm sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, includendo – perciò – anche la festività di Pasqua del 5 aprile. Ad annunciarlo è il ministro alla Salute Roberto Speranza.
24 Febbraio 2021

Il prossimo Dpcm sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, includendo – perciò – anche la festività di Pasqua del 5 aprile. Ad annunciarlo è il ministro alla Salute Roberto Speranza che al Senato ha spiegato come non ci siano le “condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia. Siamo all'ultimo miglio: non possiamo abbassare la guardia”. Intanto si parla di quali misure il prossimo decreto conterrà: difficile sperare in un allentamento delle restrizioni, soprattutto a causa delle varianti che ormai sono diffuse in tutto il paese. In più verrà introdotta anche una nuova fascia di rischio, denominata “arancione scuro”, una sorta di livello di mezzo fra l'arancione ed il rosso.

Nessuna buona nuova per palestre e piscine. La ripartenza delle attività sportive, infatti, alla luce della situazione attuale potrà avvenire soltanto quando il numero dei contagi si attesterà a 50 ogni 100mila abitanti. Numeri da “zona bianca”, insomma, ancora molto lontani dalla realtà dei fatti. Uno spiraglio però c'è: nelle prossime settimane gli indicatori potrebbero essere rivisti per programmare così uno scaglionamento agli ingressi delle strutture sportive. Ma, per il momento, è ancora presto per qualsiasi via libera.

La pandemia grava anche sulle spalle di cinema e teatri. Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini incontrerà, a breve, gli esperti del Cts per valutare un'eventuale riapertura, ma anche per consentire l'ingresso a musei e parchi archeologici anche nei fine settimana (ad oggi, infatti, è possibile visitare soltanto dal lunedì al sabato). Anche per ristoranti e bar si allontana l'ipotetica apertura serale di cui si era parlato nei giorni scorsi. Anche se non è escluso che in alcune aree con particolari condizioni favorevoli possa avvenire una rivalutazione. Sebbene il problema principale resti quello di limitare la circolazione ed impedire gli assembramenti.

- La Voce delle Valli

Il sistema a colori resterà. E così anche le zone rosse, istituite per bloccare i contagi. A livello locale, invece, oltre ai Comuni maggiormente colpiti si continuerà ad isolare anche i limitrofi. In zona rossa, come già si sa, scuole e negozi sono chiusi ad eccezione di alimentari, farmacie, edicole e tabaccai. Vietato anche uscire di casa se non per motivi di comprovata necessità – oppure nel caso di ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione. Blocco anche per le seconde case, verso le quali non sarà consentito muoversi nel caso si trovino in fascia rossa.

Una novità riguarderà la zona “arancione scuro”, una sorta di livello intermedio prima di un lockdown totale, posto fra zona arancio e rossa. Anche qui vige il divieto di spostamento verso le seconde case. La zona “rafforzata” è già stata applicata in diversi comuni dell'Emilia Romagna e della Lombardia, fra cui 8 anche nella Bergamasca, al confine con la provincia di Brescia dove la pandemia di virus ha raggiunto un pericoloso picco nelle scorse settimane. In questa fascia di rischio, oltre al divieto di uscire dal Comune di residenza, bar, ristoranti e scuole saranno chiusi.

Non ci sono le condizioni epidemiologiche per abbassare le misure di contrasto alla pandemia – ha detto il ministro Roberto Speranza – siamo all'ultimo miglio e non possiamo abbassare la guardia”. Fondamentale mantenere un “approccio di grande prudenza”, dal momento che secondo l'ultimo monitoraggio dell'Iss ben 5 regioni presentano una saturazione delle terapie intensive sopra la soglia critica, mentre l'Rt medio nazionale è cresciuto a 0.99. A condizionare la fragile situazione italiana è la diffusione delle varianti, in particolare di quella inglese che – secondo gli esperti – rappresenta oltre il 30% delle infezioni in Italia e per marzo è destinata a diventare la mutazione dominante.

La sua maggiore diffusione rende indispensabile alzare il livello di guardia – ha confermato Speranza – ma fortunatamente non compromette l'efficacia dei vaccini. Le altre due varianti (Sudamericana e Brasiliana, ndr) sono più insidiose per la ridotta efficacia dei vaccini. La loro diffusione è minore ma è necessario isolare i focolai”. Quello della campagna vaccinale è un altro tema affrontato da Speranza. “Decisiva la consegna puntuale delle dosi e l'Italia non si rassegna alla riduzione di queste – ha affermato – Con i vertici Ue stiamo esercitando il massimo di pressione verso le aziende, affinché si trovino soluzioni necessarie per aumentare la produzione dei vaccini”. Fra gli obiettivi dettati dal ministro c'è l'ultimazione della prima fase di campagna vaccinale, in modo da immunizzare anziani e sanitari. Il prossimo step saranno le categorie fragili, seguite dal personale scolastico e servizi essenziali.

C'è l'impegno del Governo a congrui ristori per le attività che stanno soffrendo – ha poi assicurato Speranza –. Questo deve valere per le mie ordinanze che da ora andranno in vigore dal lunedì e per le misure regionali”. La differenziazione su base regionale, ha sottolineato Speranza, ha consentito di non ricorrere a lockdown generalizzati, come accaduto in diversi Paesi Ue. “Solo il comune lavoro di tutte le istituzioni può portarci a vincere la sfida che abbiamo davanti – è l'appello del ministro – Non c'è strada diversa dall'unità”.

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