Tutta Italia ‘zona rossa’, Conte: ”Ora dobbiamo cambiare le nostre abitudini” (seriamente)

Spostarsi da un Comune solo per motivi di lavoro o di salute e serve un'autocertificazione.
10 Marzo 2020

Ieri sera, 9 marzo, il governo ha esteso a tutte le Regioni le limitazioni già disposte nel decreto dell'8 marzo con il quale si blindavano Lombardia e 14 province del Nord a causa dell'emergenza coronavirus. Ora l'intera nazione sarà dunque blindata. Ci sarà divieto di spostamento all'intero di tutto il territorio nazionale se non per comprovati motivi di lavoro, salute o gravi esigenze familiari. L'intera Italia è dunque in regime di “libertà vigilata”.  

“Abbiamo adottato una nuova decisione come governo – ha spiegato ieri sera in conferenza il premier Conte -, siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini. Capisco le famiglie, i giovani, sono abitudini che ragionevolmente con il tempo alla luce delle nostre raccomandazioni potranno esser modificate, ma tempo non ce n’è. C’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute”.

“I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute – ha aggiunto Conte, come riporta Ansa – Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti”.

Da questa mattina, quindi, in tutta Italia se ci si dovrà spostare da un Comune all'altro sarà necessario avere una motivazione (lavoro o salute fondamentalmente) e presentarla tramite un'autocertificazione per il controllo delle forze dell'ordine. È consentito ovviamente anche spostarsi per fare la spesa, poiché è evidente che procurarsi il cibo rientra tra i motivi di “estrema necessità” . Il modulo può essere scaricato a questo link. Chi non può scaricarlo e stamparlo, può copiare il testo a mano e portare con sé la certificazione. Chi violerà queste limitazioni agli spostamenti rischia fino a tre mesi di reclusione e 206 euro di multa

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