Variante di Zogno: il cantiere riapre il 4 maggio

Dopo una prima (ri)chiusura del cantiere fino al 15 aprile, l'Associazione temporanea di imprese guidata dalla Collini Lavori Spa ha chiesto di prorogare lo stop fino fino al 3 maggio
17 Aprile 2020

Sarà ad inizio fase 2 la ripartenza – l'ennesima – per i lavori di completamento della variante di Zogno. Dopo una prima (ri)chiusura del cantiere fino al 15 aprile per via della difficoltà a reperire materiale da costruzione e l'impossibilità a trovare alloggi agli operai (che vengono da fuori), l'Associazione temporanea di imprese guidata dalla Collini Lavori Spa ha chiesto di prorogare lo stop fino fino al 3 maggio. La ripartenza dei lavori sarà dunque il 4 maggio, la stessa data scelta da governo per entrare nella tanto agognata fase 2.

Ricordiamo che né il governo né la Regione Lombardia hanno fatto chiudere i cantieri stradali, che rientrano nelle attività a cui è permesso proseguire nonostante la pandemia. È stata la stessa Associazione temporanea di imprese guidata dalla Collini Lavori Spa a chiedere lo slittamento dei lavori per motivi di natura tecnica e logistica.

L'OPERA – Il progetto della variante, i cui lavori sono partiti nel 2012 e bloccati nel 2014 in seguito all’abbandono da parte dell’impresa Itinera di Tortona per fondi insufficienti, riguarda un tratto di strada di circa 4,3 chilometri che, dalla zona centrale Enel di Zogno, “buca” la montagna e arriva fino alla Madonna del Lavello nella frazione di Ambria, sul confine con San Pellegrino.

Due tratti a cielo aperto di circa 2 km e due gallerie naturali, la “Inzogno” e la “Monte di Zogno”, per l'opera sono stati già spesi oltre 40 milioni di euro. Regione Lombardia ha dovuto dunque stanziare altri 33,1 milioni di euro per il completamento. 

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